Fiaccola da accendere

di LadyPalma
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Questa storia partecipa alla challenge "Calendario dell'avvento" indetta da Coraline sul forum "Ferisce più la penna", prompt: 5 dicembre – spilli.

A Mati,
la mia buddy.


 
Fiaccola da accendere
 
Pansy | Dolores



 
 
 
«Si sieda, signorina Parkinson. Ho notato un particolare ehm talento nello svolgimento della sua verifica».
Pansy è confusa: l’unica cosa che le viene in mente è essere stata beccata quella stessa mattina a copiare le risposte del compito di Difesa dalla Granger. Ma la Umbridge sorride, mentre le restituisce la pergamena con una inaspettata E segnata sopra.
«Talento
«Il concetto di talento è molto relativo, mi creda».
Nessuno ha mai attribuito Eccezionale a Pansy.
(Se non in cose in cui avrebbe desiderato essere mediocre).


 
*


«Quali sono i suoi progetti per il suo futuro?»
L’orientamento professionale è il tema caldo del mese, ma non per Pansy, che a un futuro, in fondo, non ci ha mai pensato davvero.
«Conto di fare un matrimonio importante, non ho certo bisogno di un lavoro per…»
Dolores stringe le labbra e spalanca i grandi occhi tondi in modo significativo. «Signorina Parkinson, mi lasci dire che è uno spreco, una strega dotata come lei…»
Pansy vorrebbe ridere. Dotata lei? Non è intelligente come la Granger, non è bella come Daphne, ha unicamente l’ambizione di emergere che hanno le persone prive di altre qualità.
«Mi piacerebbe diventare una giornalista, magari» si arrischia a dire, infine.
La professoressa distende le labbra ma non troppo, mentre le dà un buffetto sulla mano. «Più in alto, Pansy, puoi puntare anche molto più in alto».

 
Nessuno ha mai detto a Pansy di essere dotata.
(Se non di un cognome importante e di denaro).


 
*

 
«…E, infine, ritengo che uno studente meritevole debba proprio fare da coordinatore e capo di tutta la Squadra».
I Serpeverde più in vista del quinto, sesto e settimo anno si guardano l’un l’altro, e poi per qualche motivo tutti gli sguardi convergono su Malfoy, compreso quello di Pansy.
«Draco, complimenti» sussurra Pansy, con voce sinceramente emozionata, pronta quasi a battere le mani.
Ma la Umbridge è l’unica che Draco non lo sta guardando affatto.
«Hem hem veramente parlavo di lei, signorina Parkinson. Sarebbe così… gentile da accettare questa spilla speciale?»
 
Nessuno ha mai regalato a Pansy una spilla, che significasse potere.
(Soltanto spilli, che infliggevano nuovi dolori).


 
*


«Posso esserle utile in qualcosa, professoressa?»
Gli occhi le brillano mentre lo chiede, ha bisogno di essere utile e non si è mai sentita utile come nella Squadra d’Inquisizione.
«In verità, mi chiedevo se posso io essere ehm utile a lei in qualche modo. Ho notato che sembra un po’ assente ultimamente, è sicura di stare bene?»
Pansy sbatte un paio di volte le palpebre e resta in silenzio.
«Prendi una tazza di tè, su, mia cara. Ti prometto che niente di quanto dirai uscirà da questa stanza. Quanto zucchero?»
E allora alla fine parla, e le tazze diventano tre, e i cucchiaini di zucchero sei, e lei parla ancora.

Nessuno ha mai chiesto a Pansy come stesse.
(Per lei sempre e soltanto richieste).


 
*

 
La Umbridge è lo spettro di se stessa stesa sul letto dell’infermeria. Dicono che non parla, dicono che non si muove, ma Pansy è l’unica che s’inoltra in Infermeria abbastanza da scoprire se quelle voci sono fondate. E, in effetti, quando la vede la professoressa è davvero inerme, eppure quando è lei a vedere la ragazza, salta a sedere e accenna uno dei suoi sorrisi ambigui.
«Professoressa, è vero che non ci sarà più l’anno prossimo?»
«Purtroppo sì, mia cara, ma non preoccuparti, tu riuscirai comunque a terminare gli studi… brillantemente»
«E… per le altre cose, invece?»
Cose che significano tè con lo zucchero, confidenze, segreti inconfessabili che finalmente trovavano voce in una stanza di gattini di porcellana.
«Oh, puoi sempre scrivermi, davvero, per qualsiasi cosa».
Pansy non ha mai avuto un adulto su cui contare.
(Sono stati sempre gli altri a contare su di lei).

 
 
**********

«Ministro, non pensa di aver esagerato con queste visite concesse ai detenuti? Tutti ne ricevono almeno una ed è un delirio».
«Tutti i detenuti, eh?»
«Perfino la Umbridge. La figlia dei Parkinson viene a trovarla ogni due settimane».
«Beh, non che a Pansy Parkinson sia rimasto qualche amico dopo il crollo della sua famiglia, dopotutto».
 
 









 

NDA:
Penso che tra tutti i ragazzi del quinto anno Pansy fosse palesemente, insieme a Draco, la preferita di Dolores. Al di là degli spunti canon, tuttavia, ho voluto scrivere una storia sul loro rapporto molto più banalmente perché Dolores è la mia preferita e Pansy la preferita di VigilanzaCostante, a cui dedico di tutto cuore questa storia per il suo compleanno, sperando le piaccia almeno un quarto di quanto è piaciuto a me scriverla.
Il malessere di Pansy, volutamente lasciato accennato, riprende alcuni headcanon di VigilanzaCostante sul personaggio, che spero avrà modo di approfondire sempre più nelle sue prossime storie.
Il titolo, infine, è ripreso da una citazione di Plutarco: "Gli studenti non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere".




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