Il sogno Americano

di Gaia Bessie
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Per Deb e Gabry,
Spero che i miei sforzi per nascondere questa fic siano valsi la pena (insieme alle famose bestemmie infiocchettate di quando ho perso nel nulla la prima versione).
Spero passiate delle buone feste <3

 
Il sogno Americano
 
 
Quando Sana sogna l’America, Akito rimane a masticare cenere – lei si agita e muove le mani convulsamente, gli dice che è solamente un sogno stupido, infantile (eppure, l’America non l’ho mai vista, spiega).
 
Quando Sana sogna l’America e colleziona riviste, video su YouTube e collage di fotografie, Akito rimane a staccarsi pezzi di cenere cristallizzata dal palato – lei sorride e dice che comunque sognare sarà infantile, ma è gratuito (eppure, non so perché voglio andarci, spiega).
 
Quando Sana sogna l’America e non osa andare a prendersela, Akito scuote il capo, cosparso di cenere, e le domanda perché teme anche solo di domandargliela (e, per la prima volta, Sana tace).
Quando trova le parole, però, Akito ha già compreso – che sua moglie sogna ancora le telefonate con il fuso orario, le risate e il suo accento macchiato d’America di quando la vita li ha separati: un gap che, nonostante tutto, Sana non ha mai saputo come colmare.
Ci sono delle cose che non so di te, mormora infine lei, e forse l’America può restituirmele.
Akito sospira, si passa una mano tra i capelli e vi scende polvere di carbone – e quelle che io non so di te, domanda, quelle chi me le restuirà?
 
Quando Akito le offre l’America, sotto forma di due biglietti aerei e una valigia tutta da preparare, Sana non comprende: rimane a guardarlo negli occhi e, suo marito, ha gli zigomi sporchi di nero e gli occhi liquidi di consapevolezza – e, ancora una volta, Sana si ritrova a tacere.
Ci sono delle cose che non sai di me, ammette Akito con un cenno del capo, andiamo a cercarle?
 
[270 parole]


 

Prima volta che mi avventuro in questo fandom e, che dire, ho sempre l'ansia quando devo approccarmi a personaggi che non siano quelli dei fandom a me noti.
Quindi, insomma, spero che sia un esperimento (se non riuscito) quantomeno decente: mi ha fatto piacere tornare più piccina, a quando leggevo questo manga da sotto le coperte.
Grazie per avermi letta,
Gaia




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