Nuovo mondo, nuovi amici

di Serne700
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Purtroppo, il giorno della ripartenza è arrivato.

Tutti quanti si svegliarono stiracchiandosi ma comunque sorridenti per la bella dormita.

Nel frattempo, nella stanza delle ragazze, Hanami notò subito Bellatrix sul letto con Erika.

La cosa la fece un po' ingelosire, dato che Erika è pur sempre la sua migliore amica.

Tuttavia non volle farlo notare, dato che Bellatrix può leggere i suoi pensieri, e si rivestì.

"Come mai avete dormito nello stesso letto stanotte?" chiese la ragazza sia alla sua best che alla draghetta.

Erika rispose dicendo fondamentalmente la verità: "Ho avuto un terribile incubo stanotte e Bellatrix, dato che era sveglia, mi ha fatto compagnia per riaddormentarmi!". "Spero di non aver creato problemi..." aggiunse la draghetta con tono umile..

Hanami le sorrise comunque: “Ma no, hai fatto bene!” le rispose sinceramente.

Amelia, anch’essa sveglia, chiese con curiosità: “Che incubo hai avuto Erika?”.

La ragazza le rispose ridacchiando in modo quasi nervoso: “Cose fin troppo strane.. Il nostro pianeta distrutto e tutti voi completamente a terra ahah..”

Amelia sentendo queste parole rimase leggermente sbalordita ovviamente: “Però! Ragazza mia, il curry di ieri sera deve essere stato davvero pesante ahah! Comunque quando è così significa che ci tieni veramente molto a noi! E sono veramente felice per questo” disse cercando di spiegare il perché dell’incubo avuto. Ovviamente ignara dello sguardo inquietante dopo il sogno…

“Beh sì. Sebbene tu, il Dottore, Bellatrix e Jordan non ci conoscevate nemmeno, ci avete trattati da amici. Ti assicuro che nel nostro mondo farsi degli amici così in fretta è praticamente impossibile…” le rispose Erika con tono un po’ triste ma allo stesso tempo riconoscente. Nel frattempo però, Hanami aveva ascoltato l’argomento del suo incubo e, dato che conosceva fin troppo bene la sua best, la guardò per un istante in maniera leggermente scioccata, ma poi si ricompose subito per non attirare l’attenzione sia di Bellatrix che di Amelia, non sapendo che la prima aveva visto il tutto di persona.

Nel frattempo, nella camera dei ragazzi Jordan, trasformato in forma umana, si provò il casco della tuta di Dylan di fronte allo specchio: “Oooh! Adesso sono un pilota pure io!” esclamò con tono gioioso mentre il proprietario lo guardava ridacchiando: “Ti sta benissimo ahah! Se vuoi ti faccio provare tutta la tuta”. Il drago ovviamente era emozionato dall’idea di indossare qualcosa di un altro mondo: “Volentieri grazie amicone!!”.

Detto ciò, sia Dylan che il Dottore lo aiutarono ad indossare quella strana tuta dall’aspetto accattivante. “Beh, sembri quasi pericoloso ahah!” ridacchiò il secondo pensando al fatto che il suo draghetto non farebbe praticamente del male ad una mosca. “In effetti sembro più serio con questa tuta! Però è piuttosto scomoda” disse guardandosi allo specchio. “Non è molto comoda lo so, ma in caso di guasti all’intercettore Tie, quella è l’unica cosa che può tenerti in vita ahah..” gli rispose Dylan grattandosi la testa pensando alla situazione di pericolo. Il Signore del Tempo fece un’espressione piuttosto sbalordita: “Aspetta, in che senso? Cioè.. Un Tie non ha alcun supporto vitale?!”. “Esatto, niente supporti vitali e niente scudi deflettori. Solo velocità, una corazza abbastanza resistente e bravura del pilota!” disse Dylan cercando di nascondere la frustrazione per i difetti elencati.. “Solo il Tie Defender di Xiao ha uno scudo estremamente potente e degli ottimi supporti vitali…”

“Per la miseria… Il vostro Impero ha il braccino corto vedo…” disse il Dottore pensando, giustamente, che fosse una forma di risparmio.

“Vedrai.. Dei Tie normali, intercettori, bombardieri e il resto, ne vengono prodotti a centinaia di migliaia per volta dalla Sienar Fleet System… Sì, possiamo migliorare la propria nave, ma a spese nostre e ovviamente mantenendo tutto a norma” spiegò il ragazzo con aria seria.

“...a me non piacciono i soldati, però… Mi fate abbastanza pena ragazzi, non è che posso dare una ritoccatina ai vostri intercettori? Magari gli aggiungo un deflettore… Dovrei averne qualcuno nel Tardis…” disse il Dottore impietosito per le condizioni in cui sia Dylan che Hanami erano costretti a combattere continuamente. Dylan guardò il Signore del Tempo con uno sguardo pieno di gioia: “Sarebbe la cosa più bella che tu possa farci Dottore! Purtroppo non ho nulla da darti in cambio… E la cosa mi crea frustrazione perché già non posso permettermi uno scudo nel mio universo, figuriamoci in questo…” disse l’imperiale dispiaciuto. Il Dottore però gli appoggiò una mano sulla spalla per tranquillizzarlo: “Non chiedo nulla in cambio… Mi avete dimostrato che siete diversi dagli altri soldati! Siete dei bravi ragazzi! Non meritate di certo di essere trattati come carne da macello. Come qualsiasi dottore, l’unica cosa che voglio davvero è che il paziente in questione stia bene!” lo rassicurò parlandogli da amico. Dylan a quel punto non disse nulla, ma lo abbracciò forte con gioia e con enorme riconoscenza. Jordan, che si era tolto la tuta, li guardò con gli occhioni che brillavano come stelle: “Siete così adorabili ragazzi!!”. Tuttavia, appena finita la frase, sia Dylan che il Dottore aprirono le braccia verso di lui per farlo unire all’abbraccio. Il Pokémon ovviamente non perse subito tempo e si buttò subito tra le loro braccia. “Qualunque strada decidiate di percorrere, statemi bene ragazzi…” disse il Signore del Tempo comunque dispiaciuto di doverli lasciare. “Porteremo avanti i nostri propositi Dottore… Non ti deluderemo!” disse Jordan riferendosi al fatto che sia lui che sua sorella volevano imparare a parlare e acculturarsi sempre di più. Dylan però volle interrompere il momento poco felice, dopotutto la mattinata non era ancora finita! “Ragazzi, ma se andassimo a fare colazione insieme? Ho una certa fame ahah!” disse ridacchiando. “Ovvio che sì!!” dissero sia il Dottore che il drago insieme. Dopo essersi rivestiti, il Dottore uscì per primo dalla camera, seguito poi dagli altri due. Dylan, prima di uscire, fece passare prima il draghetto, ma a modo suo: “Prima le signore ahah!” disse ridendo. “MA EHI!!!” esclamò il suo amico capellone guardandolo con occhi sgranati. L’imperiale, vedendo la sua faccia, gli scappò da ridere e poi lo abbracciò forte aggiungendo un semplice ma efficace: “Ti adoro!”. Il Signore del Tempo, li osservava mentre si abbracciavano sorridendo, dicendo tra sé:

Magari tutti i soldati fossero così…

Arrivati nella sala da pranzo, con grande sorpresa, notarono che le ragazze non erano ancora arrivate. “Via! Il tavolo è nostro!” esclamò Dylan pronto a divorarsi tutto.

Una volta accomodati, arrivarono anche le ragazze. I tre ragazzi, le guardarono con facce serie: “Oh alla buon’ora, sono due ore che vi aspettiamo!” esclamarono i tre. “Oh facce da schiaffi! Come minimo siete arrivati due minuti fa! Ahah!” disse Amelia in maniera decisa ma scherzosa allo stesso tempo.

Ovviamente i tre ragazzi si misero a ridere a crepapelle per la risposta, mentre le ragazze si sedevano ai loro posti. “Ma tipo ci prendessimo per colazione una bella torta tutti insieme?” propose il Dottore piuttosto entusiasta e incuriosito. “Cos’è una torta?” chiesero sia Jordan che Bellatrix incuriositi. “Diciamo che è un cibo molto dolce, ve lo consiglio!” disse Erika, visto che esistono pure nel loro universo. “Allora vada pure per la torta!” aggiunse Bellatrix incuriosita. Logicamente, ci si aspetterebbe una torta di dimensioni moderate… E invece no, arrivò praticamente una torta da matrimonio decorata con bacche, glassa, un po’ di panna montata e un po’ smarties per darle un tocco in più.

“E la miseriaaaa!! Con questa ci facciamo colazione, pranzo e cena!” esclamò Amelia con enorme stupore.

Jordan, affondò un dito nella torta e se lo mise in bocca per assaggiarla. I suoi occhi cominciarono a brillare come una stella da quanto era buona.

“Vi prego.. È la cosa più buona del mondo!!” esclamò sentendosi quasi al settimo cielo!

Sentendo le sue parole, anche la sua sorellina la assaggiò, ovviamente la reazione non cambiò minimamente: “Siii!!! È meravigliosaaaa!!”.

A quel punto non c’era più tempo da perdere. Tutto il gruppo si divorò la torta come se non ci fosse un domani…

Dopo una mezz’oretta circa, la torta era ormai inesistente e i ragazzi erano pieni da scoppiare… Ma altamente felici per la scorpacciata.

“Aaah… Troppo buona..” disse Erika mentre si accarezzava la pancia con soddisfazione.

“Puoi dirlo forte cara..” aggiunse Amelia strafelice.

I due pokémon, erano talmente pieni da chiedersi se fossero ancora in grado di volare…

“Ok ragazzi.. Aspettiamo un po’ prima di alzarci sennò vomitiamo pure l’anima…” disse il Dottore completamente al limite. Ovviamente il team non obiettò minimamente, visto che era praticamente impossibile alzarsi.

Passata un’altra quarantina di minuti, tutti quanti si alzarono e tornarono nelle loro camere a prepararsi per il viaggio di ritorno. I tre imperiali indossarono la loro inquietante tuta da pilota, il Dottore e Amelia, si rimisero i loro abiti tradizionali, mentre i due draghi indossarono le loro nuove borse da viaggio che gli avrebbe permesso di portarsi qualcosa dietro durante i loro viaggi intorno al mondo.

Una volta lasciate le camere, tutti quanti si ritrovarono alla reseption per consegnare le chiavi delle loro camere al receptionist.

“Spero abbiate avuto una buona permanenza al nostro hotel!” disse quest’ultimo sorridendo.

“Naturalmente! È uno dei migliori hotel che abbia mai provato!” disse il Dottore, mentre gli altri annuirono allegramente.

Una volta usciti dall’hotel, il Dottore volle proporre un’ultima cosa per tornare a Keelford, dove erano rimasti i Tie dei tre imperiali: “Che ne dite di un bel sorvolo della regione come quello di ieri?”

“Siii!!” esclamò Erika con gioia! “Eheh! Aspettate un secondo e siamo subito da voi!” disse Jordan mentre sia lui che sua sorella entrarono tra i cespugli lì vicino, per poi trasformarsi nella loro forma normale e ritornare da loro: “Avanti saltate su!” disse la Latias avvicinandosi a loro.

Tutti quanti, eccetto il Dottore, gli salirono in groppa per poi alzarsi in volo insieme al Tardis.

“E ora viaaaaa!!” esclamò Erika indicando con la mano la direzione del mare.

I due draghi, a suo comando, volarono velocissimi in direzione del mare facendo sentire il vento scorrere addosso a loro. “Yiiiih haaaaa!!” esclamò Amelia divertendosi un mondo!

“E adesso passiamo sopra l’acqua daii!!” disse il Dottore tramite l’altoparlante del Tardis, per poi arrivare quasi a toccare l’acqua con la cabina. Tutti quanti andavano così veloci che, al loro passaggio, l’acqua si sollevava alle loro spalle creando poi un bellissimo arcobaleno.

Per i tre imperiali, era molto raro volare per divertimento, anziché per combattere o per addestrarsi, perciò cercarono di godersi quel volo spettacolare più che potevano.

“Vi divertite eh?” disse la draghetta rossa sorridendo. Ovviamente la risposta non tardò ad arrivare: “Ovvio! È fantastico!!” esclamarono tutti quanti godendosi l’ebbrezza dell’aria che li accarezzava. Nel mentre, nel Tardis, il Dottore contattò Mike al porto di Keelford per informarlo del loro arrivo: “Pronto Mike? Sono il Dottore! …Sì stiamo arrivando al porto, ci dia circa cinque minuti e ci siamo! A dopo!”

Quei minuti, purtroppo, passarono più veloci di quanto pensassero e arrivarono tutti quanti al piazzale del porto, dove c’era Mike ad aspettarli di fronte ai Tie. "Bentornati signori! Com’è andata la vostra permanenza a Goalwick?” chiese il dispatcher. “Alla grande caro Mike! Pago l’extra che ti avevo promesso per non farti domande!” aggiunse subito il Dottore.

Il tirchio dispatcher, ovviamente era contento di sentire questa frase e accompagnò moooolto gentilmente sia lui che la sua compagna alla cassa del suo ufficio per pagare.

Nel mentre, per evitare di creare sospetti tra i membri del porto, i due pokémon diventarono invisibili, per poi entrare all’interno del Tardis e uscire in forma umana.

“E così questi sarebbero i mitici Tie! In effetti dall’aspetto sembrano molto pericolosi” commentò Jordan mentre li guardava con attenzione.

“Beh, dobbiamo controllare che si siano ricaricati, perciò volete entrarci anche voi?” propose Erika ai due draghi, i quali, ovviamente, accettarono subito per la curiosità esclamando un forte: “Siiii!!!”. La ragazza, si fece portare dai lavoratori una scala per poter risalire nelle loro cabine, perché erano troppo alte. Jordan, salì insieme a Dylan sulla sua nave, mentre sua sorella, in quella di Erika. Sia la cabina degli intercettori che quella del Defender, non erano progettate per avere due passeggeri a bordo, ma nonostante ciò c’era abbastanza spazio per entrambi.

Una volta accesa la nave, al suo interno si illuminarono delle barre rosse come neon che illuminavano tutta la cabina. Dopodiché, la ragazza premette alcuni pulsanti sulla cloche e si accesero anche gli schermi del computer, del radar e quello dell’integrità della nave.

“Oh mamma!!! M-mi trovo veramente in una nave aliena!” esclamò la draghetta con stupore.

“Ahah! Esatto! Ti assicuro che questa mega pew pew è veramente spettacolare!” disse la ragazza compiaciuta mentre controllava l’autonomia della nave. “Ottimo si è caricata a sufficienza per riattraversare il portale” aggiunse subito dopo.

Le navi come i Tie, di qualunque classe, sono dotati di pannelli solari sulle ali, i quali ricaricano costantemente la nave in questione per prolungarne l’autonomia.

“Dylan! Hanami! Le vostre pew pew si sono ricaricate?” chiese la ragazza ai suoi amici tramite la radio della tuta. Hanami le rispose subito con un forte: “YESS!!”

Dylan invece aveva qualche difficoltà particolare: “Sisi è tutto carico e.. Dai buono! Tieni fermo quelle mani!!”. “Dai ti prego! Fammi premere qualche pulsante!! Tipo questo!” si sentiva Jordan dalla radio che era fogatissimo. “NO! Se premi quel pulsante, di quell’edificio lì di fronte ne rimarrà soltanto l’indirizzo, perciò.. Non.. Toccare.. Niente! Ti scongiuro!”. Alle ragazze ovviamente scappò da ridere: “Accidenti fratellone! Evitiamo di far saltare in aria questo posto!” esclamò la draghetta alla radio sul braccio di Erika. “Eww.. Forse avete ragione..” disse il fratello alzando le braccia. Nel mentre, sia il Dottore che Amelia tornarono da loro: “Ehi ragazzi! Le vostre navi si sono ricaricate?” chiese il Dottore ad alta voce. Nel mentre, i ragazzi scesero dai Tie. “Sì Dottore! Sono pronte!” rispose Erika come portavoce.

“Ottimo! Preparo subito il Tardis!” disse il Signore del Tempo per poi entrare nella sua cabina, lasciando il gruppetto fuori a chiacchierare.

Tuttavia, dopo un paio di minuti, Jordan entrò nel Tardis da solo, per poi richiudere la porta alle sue spalle. “Hei Jordan! Sei venuto a vedermi lavorare?” chiese il Dottore, anche se in realtà sapeva benissimo il perché del suo ingresso.

“Anche! Però… Volevo parlarti in privato..” disse il ragazzo con aria seria.

Il Signore del Tempo, immaginava già di cosa volesse parlargli. Tuttavia, lo fece comunque esprimere: “Dimmi tutto caro”.

Il pokémon, si sedette su una sedia vicino alla console dei comandi e cominciò a parlargli seriamente: “Lo sai che io posso percepire con esattezza quando qualcuno dice la verità, la mezza verità e quando mente vero..?”. “Certo che sì” gli rispose il Dottore in maniera decisa.

“Ti giuro che non ho letto i tuoi pensieri, perché a differenza di mia sorella io non sono invadente e non mi piace esserlo… Però, quando ci hai raccontato la tua storia, ho capito che non ce l’hai raccontata giusta al cento per cento. Sbaglio..?” chiese il draghetto.

Il Dottore stette in silenzio per qualche secondo. Poi, si voltò verso di lui e gli rispose: “No.. Non sbagli…”.

Il draghetto, a quel punto, cominciava ad avere sempre meno dubbi sulle sue teorie: “Ecco… Hai detto numerose cose che non quadravano… Per prima cosa, tu hai detto che hai combattuto la Guerra del Tempo per eliminare i Dalek una volta per tutte… Su quello ti credo per davvero. Ma non credo che tu, in quanto Dottore… Te ne sia semplicemente andato una volta saputo il reale motivo per cui combattevano i Signori del Tempo… Inoltre, hai detto che Gallifrey è saltato in aria a seguito della Caduta di Arcadia, a causa del combattimento tra le due fazioni… Qui, hai detto la verità sul fatto che è esploso… Ma hai chiaramente mentito sulla causa… Giusto..?”.

Dopo quel discorso, il Dottore lasciò i comandi e si appoggiò alla ringhiera vicino a Jordan. Stette in silenzio a capo basso per un po’. Poi fece un sospiro, e, mantenendo lo sguardo sul pavimento di vetro, gli rispose: “È vero… Ho mentito sulla causa dell’esplosione…”.

Jordan riprese il suo discorso, ma volle comunque mettere in chiaro una cosa importante: “Dottore mio.. Con questo discorso non ti voglio accusare di nulla… Ci tenevo solo a chiarire in maniera personale… Comunque, hai detto che della tua gente, gli unici sopravvissuti siete tu e questo Signore del Tempo chiamato Maestro… L’unico modo per cui possiate essere sopravvissuti, è che già sapevate il destino del pianeta… Non è vero..?”.

Jordan, si stava avvicinando sempre di più alla verità e il Dottore lo aveva già capito…

“..In parte sì..” gli rispose sinceramente.

“Capisco… Ma prima di farti l’ultima domanda… Vorrei capire un’altra cosa. Quando hai detto che lo scopo della battaglia, era la conquista del creato… Ho percepito che hai mascherato la verità… Allo scopo di non traumatizzarci immagino… Perciò dimmi Dottore…

Cosa volevano fare realmente i Dalek e i Signori del Tempo con tutti noi..?” chiese senza nascondere l’ansia che provava nel capirlo.

“...Ultimo avvertimento… Sicuro di volerlo sapere?” chiese il Signore del Tempo un’ultima volta.

“.....Sì Dottore… Ho paura di saperlo, non lo nascondo… Ma non voglio tornare indietro… Perciò… Dimmelo per favore…” rispose deglutendo.

Il Signore del Tempo, prima di parlare, cominciò a stringere forte la ringhiera su cui si appoggiava. Poi, fece un respirone e parlò: “...I Dalek, volevano sterminare ogni forma di vita su tutti gli universi… È lo scopo per cui sono stati creati… Sterminare. E non si fermeranno mai finché non avranno raggiunto il loro scopo…”.

Sentendo quelle parole… Jordan, si impallidì praticamente dalla testa ai piedi…

“S-sterminarci..?! M-ma perché?? Cosa gli abbiamo fatto..??” chiese quasi tremando…

“...Come vi ho detto… L’unica cosa che provano è l’odio verso tutto ciò che non è come loro.. Ma in una quantità talmente elevata, che va ben oltre la tua immaginazione…

Perciò vogliono sbarazzarsi di tutte le forme di vita… In modo tale da essere loro l’unica forma di vita del creato…” spiegò il Dottore mentre lo guardava con aria estremamente seria…

“...È follia pura…” disse il drago mentre si infilava le mani tra i capelli e respirava in modo molto affannato per la paura… Era totalmente consapevole che stavolta non c’erano né bugie, né verità nascoste.. Era tutto vero.

Mancava solo un’ultima cosa da sapere… Jordan aveva troppa paura per chiederlo… Ma ormai voleva arrivare fino in fondo a questa storia…

“...E i Signori del Tempo…?” chiese molto semplicemente…

“...I Signori del Tempo... La mia gente… Durante gli ultimi giorni della Guerra del Tempo, vollero cancellare per sempre il Tempo dal creato spezzando definitivamente il vortice del Tempo... In questo modo saremmo potuti ascendere, liberandoci per sempre dei loro corpi… Saremmo diventati praticamente delle divinità… Ma cancellando il tempo, ovvero uno degli elementi fondamentali della creazione… La creazione stessa non avrebbe più potuto rimanere in piedi… Di conseguenza si sarebbe totalmente cancellata.” spiegò il Signore del Tempo con tristezza e vergogna…

Il drago, in quel momento sembrava quasi che avesse la nausea per la paura…

“D-Dottore… A-Abbiamo rischiato… Così tanto…” disse ansimando per l’ansia…

“T-Ti prego Dottore… Dimmi perché esistiamo ancora… Perché siamo ancora vivi..?”.

Il Signore del Tempo, si mise più vicino a lui e lo guardò dritto in quegli occhioni rossi ma pieni di paura. “Dimmelo tu…” gli disse sapendo che ormai ci era praticamente arrivato da solo…

Il ragazzo lo guardò negli occhi… Poi gli fece la domanda finale: “...S-Siete stati tu e il Maestro a far esplodere il pianeta…?”.

Il Dottore, sentendo quella domanda, fece un misto tra una risata e un sospiro…

Poi gli rispose con il massimo della sincerità: “No.”

“Uh..” disse il ragazzo cercando di capire.

Poi ad un tratto, il volto del Dottore si coprì di lacrime… E sospirando confessò la verità una volta per tutte: “...P-Perché sono stato soltanto io… Io ho distrutto Gallifrey… Io ho rubato il Momento.. L’arma più potente di sempre… E io l’ho usata per far saltare in aria il mio pianeta con tutti i Dalek e tutti i Signori del tempo!!! …Non avevo scelta!! …Non potevo permettere che il creato venisse distrutto così!!!” gridò il Dottore piangendo.

Il Pokémon, sentendo quelle parole di disperazione, si alzò dalla sedia. Poi, prendendo il Signore del Tempo per un fianco e lo fece sedere sulla sedia al posto suo. “Dottore…”

dicendo quella parola, il ragazzo si mise seduto sulle sue ginocchia e lo abbracciò accoccolandosi a lui come fosse un padre… Dopodiché, appoggiò le mani sulle spalle del Dottore e gli diede un bacio alla guancia con dolcezza e affetto.


Il Signore del Tempo, alzo la testa e lo guardò con il volto bagnato dalle lacrime, ma con stupore. Jordan, con la mano, gli asciugò il volto. “Grazie… Grazie Dottore… Hai fatto tutto questo… Per amore verso di noi… Avresti potuto unirti alla tua gente e diventare onnipotente… Invece hai scelto di salvarci tutti quanti… Ti ringrazio. A nome di ogni creatura vivente in ogni singolo pianeta del creato…” disse stringendosi a lui in un lungo abbraccio.

Il Dottore, non poteva farne a meno di sentirsi sollevato da un ringraziamento del genere.

“Sai, saresti stato un perfetto compagno di viaggio Jordan” gli disse stringendolo forte.

“Mi fai sentire lusingato Dottore!” disse mentre gli strofinava la guancia sulla sua.

“In tutta la mia vita, non avrei mai pensato che il destino mi avesse fatto conoscere il nostro salvatore. Penso che questi due giorni siano stati effettivamente i migliori della mia vita. A proposito, voglio darti una cosa come mio ricordo”. Detto ciò, con una mano si afferrò una piccola ciocca di capelli e, con la mossa dragartigli, la tagliò. La ciocca che aveva in mano, tornò ad essere piumino, ci fece un nodo e ne ottenne un ciondolo leggero fatto con le sue piume. “Non è molto lo so… Ma è tutto ciò che posso darti come ricordo di me, di mia sorella e della Shooting Stars… Ti prego accettalo Dottore.” disse guardandolo con gli occhi lucidi. Il Signore del Tempo, prese il ciondolo e lo strinse nella mano.

“Lo terrò per sempre!” disse con gioia per poi dargli un bacio alla guancia.

Jordan era a dir poco felicissimo di avere a che fare con una persona speciale come il Dottore.

Era comunque dispiaciuto per il fatto che doveva andarsene… Ma aveva compreso pienamente che se quel Signore del Tempo non fosse tornato nel suo universo, potrebbe succedere veramente di tutto, e molto probabilmente, anche loro ne avrebbero subito le conseguenze…

“Un’ultima curiosità Dottore, per caso, quella figura misteriosa che abbiamo visto io e mia sorella nella tua testa… Era lui il Dottore che ha combattuto la Guerra del Tempo?” chiese Jordan con curiosità. “Esatto. Egli fu colui che rinunciò alla promessa del Dottore, per combattere disarmato quella lunga guerra.” gli rispose il Signore del Tempo.

“Uh.. Addirittura disarmato?!” esclamò il ragazzo con stupore e curiosità.

“Proprio così. Sul mio pianeta, narrava la leggenda, che il Dottore della Guerra si riconosce proprio perché è disarmato. L’unica cosa che aveva, era questo.” disse tirando fuori il suo cacciavite sonico dalla tasca.

“Il tuo cacciavite sonico! Ho visto che può scansionare le cose, ma cos’altro può fare?” chiese Jordan incuriosito.

“Semplice, può controllare qualunque cosa di metallo, dagli ingranaggi ai circuiti elettrici. Posso pure fonderli se necessario, ma non può nulla con la materia organica, in poche parole non può fare alcun male agli esseri viventi” spiegò con decisione l’altro.

“Accidenti! Non fa del male, ma può comunque disarmare chiunque!” disse il draghetto con sorpresa.

“Indovinato! Questo gioiellino mi ha sempre aiutato da quando ce l’ho, indipendentemente dai combattimenti” spiegò il Dottore con orgoglio.

“Beh.. Comunque è tutto finito… Grazie a te siamo tutti al sicuro!” aggiunse il drago di impulso.

Il Signore del Tempo però rimase in silenzio per un po’...

“Dottore..?” lo guardò il pokémon con un po’ di timore per il silenzio improvviso.

“....No. Non è ancora finita..” rivelò tristemente il Dottore..

“Come..? Che significa no..?”.

“Significa.. Che alcuni Dalek sono sopravvissuti. E tra una storia e un’altra, hanno potuto ricrearsi. Restando quindi a piede libero nel mio universo." disse il Signore del Tempo stringendo con le mani la sedia su cui stavano seduti.

“...Gli sterminatori sono ancora vivi quindi…” disse il drago sentendosi scomparire quella sensazione di sicurezza che aveva pochi secondi prima.

Il Dottore non voleva assolutamente traumatizzare quel povero ragazzino.. Perciò lo prese e lo strinse di nuovo a sè. “Non preoccuparti.. Finché continuerò a vivere, darò tutto me stesso per continuare a contrastarli. E prima o poi riuscirò a toglierli di mezzo una volta per tutte. Continuerò a proteggervi tutti quanti dal mio universo!” disse con decisione e orgoglio.

Jordan, con quelle parole sincere, riuscì a ritrovare la tranquillità. Sapendo che poteva pienamente contare su di lui per la salvezza di tutti.

“Non credo di poterti ringraziare abbastanza… Sono certo che con te dalla nostra parte, quei mostri avranno le ore contate! Comunque in tutto questo ti ho fatto interrompere la preparazione del Tardis… Scusa se ti ho fatto perdere tempo…” disse abbassando la testa.

“Jordan, avevo già preparato il Tardis durante il viaggio per venire al porto…” gli rispose con sorpresa il Signore del Tempo.

“Ma… Allora perché hai detto…” non riuscì a finire la frase che subito intuì. “...Mi stavi aspettando vero?”.

Il Dottore gli sorrise: “Indovinato. Era logico che una creatura come te, non si fosse bevuto la storia di ieri sera al cento per cento. Ma nonostante ciò, hai voluto reggermi il gioco con Dylan! Te ne sono grato ragazzo”.

Il Latios, gli fece un mega sorrisone: “Beh tu hai fatto lo stesso con me e con mia sorella. Almeno in questo ci tenevo a ricambiare!".

"Tu e tua sorella siete proprio unici! A proposito, mi sono ricordato che devo montare gli scudi ai Tie di Dylan e Hanami! Mi daresti una mano per portarli?" chiese il Dottore interrompendo il discorso.

Il drago ovviamente accettò, e sia lui che il Signore del Tempo presero una sorta di sfere con un piedistallo elettronico abbastanza pesanti. Poi il Dottore, con l'aiuto del cacciavite sonico, riaprì la porta del Tardis e uscirono insieme con i deflettori in mano.

"Alla buon ora! Dove eravate finiti?" chiese Bellatrix avvicinandosi a loro insieme agli altri.

"Beh avevo bisogno di una mano con questi aggeggi e tuo fratello mi ha aiutato!" le rispose cercando di non farla insospettire sul discorso di prima.

"Carini! Ma come mai quando siete entrati non riuscivo a percepire i vostri pensieri??" chiese sempre la draghetta incuriosita.

"Ho dovuto attivare il campo di forza al massimo per attraversare la spaccatura dimensionale più in sicurezza" le spiegò mentre portava lo scudo verso la navicella di Hanami.

La cosa non le tornava: "...Ma non potevi farlo quand-" non riuscì a terminare la frase che suo fratello si mise in mezzo al discorso per zittirla: "Dylan! Hanami! Abbiamo i vostri deflettori! Aiutateci a montarli!"

"Cosa? Deflettori? Davvero??" chiese Hanami sorpresa.

"Sì! Il Dottore ce li vuole regalare!" le rispose Dylan eccitatissimo. "Dottore ma è troppo… Gli scudi sono costosissimi…" aggiunse la ragazza pensando al fatto che non potevano permetterseli.

"Susu, aiutatemi tutti quanti, finiremo in un batter d'occhio!"

Dylan ne era fin troppo entusiasta, dato che sarebbe stata un'enorme svolta per la loro sicurezza: "Finalmente anche noi saremo forti quasi quanto la nostra Xia-".

Prima di finire la frase, tutti quanti si accorsero che Erika non era lì con loro.

"Ma dov'è finita?" chiese Amelia mentre tutti si guardavano intorno per trovarla.

Dopo qualche secondo, si accorsero che Erika si trovava esattamente vicino al bordo del molo e osservava l'orizzonte esattamente in direzione della spaccatura dimensionale. Tuttavia, mentre si avvicinavano a lei, Bellatrix notò che attorno a lei si era riformata la stessa aura nera che aveva la notte precedente, anche se leggermente ridotta…

La draghetta volle chiedere un favore: "Dottore, Amelia, fratellone. Vi chiedo di restare qui…"

I tre non capirono… Ma anche se erano preoccupati, accettarono di rimanere lì ad aspettarli. Sia la draghetta, che il resto della Shooting Stars, andarono dalla ragazza, la quale sembrava muovere la testa come se stesse cercando qualcosa all'orizzonte con lo sguardo, ma senza riuscirci.

"Xiao..? Ehi..!!" esclamò Hanami preoccupata.

Sentendo pronunciare il suo soprannome affettuoso, l'aura nera si ritirò di nuovo nel suo corpo e la ragazza si voltò verso di loro strofinando una mano sulla fronte lamentandosi come se avesse il mal di testa: "Urgh.."

"...Ti è successo di nuovo vero..?" chiese Dylan preoccupato.

"Già.. Non so ragazzi, ma laggiù c'è qualcosa che non va.. Non so cosa, ma.. È come se percepissi qualcosa.." provò a spiegare la ragazza.

La draghetta intervenne: "Ti credo Ery. Perché quando sia io che mio fratello abbiamo sorvolato la zona poco prima di incontrarvi, avvertivamo pure noi una strana sensazione. È anche per questo che ci siamo uniti a voi durante il volo.. Ci sentivamo più tranquilli".

Erika non era molto tranquilla, ma ci teneva ugualmente a non far preoccupare gli altri: "Capisco.. Vabbè torniamo da loro, non voglio farli preoccupare.."

Detto ciò, ritornarono dai tre che li aspettavano.

“Va tutto bene Erika?” chiese subito il Dottore appoggiandole una mano sulla spalla.

“Sì sì.. Ho avuto solo un momento di incertezza Dottore.. Grazie” gli rispose la ragazza ringraziandoli comunque di essersi preoccupati per lei.

“Uh, cosa sono quelli?” chiese la ragazza incuriosita riguardo alle due sfere.

“Sono due scudi deflettori da installare sui nostri intercettori! Il Dottore ce li ha regalati!” le rispose Hanami.

“Ma è meraviglioso!!! Dottore sei fantastico!!!” esclamò Erika anch'essa molto felice del meraviglioso regalo per i suoi amici.

“Datemi una mano tutti quanti e finirò in breve tempo!” disse il Signore del Tempo prendendone uno in mano.

Tutti quanti, si diressero verso le navi e montarono il generatore di scudo all’interno della cabina di pilotaggio. Con l’ingegno del Dottore e con l’aiuto del cacciavite sonico, riuscirono ad installarli entrambi, collegando l’alimentazione dei pannelli solari ai generatori e a modificare il programma dell’integrità del Tie, in modo tale da segnalare la percentuale dello scudo.

“Ecco fatto! Adesso proviamoli! Mike! Chiedo il permesso di fare un po’ di casino! E sì, eventuali danni li ripago di tasca mia!” disse il Dottore al dispatcher facilmente malleabile.

“Per me va bene! Ragazzi, tutti dentro!” esclamò Mike facendo rifugiare tutto il personale all’interno dell’edificio principale.

“Ottimo! Erika! Dylan! Hanami! Entrate nelle vostre navicelle e alzatevi in volo!” ordinò il Dottore ai tre, i quali obbedirono senza discutere. Accesero i motori, producendo quel forte rumore altamente insolito che ricordava quasi un barrito di un elefante ma più grave e forte, per poi alzarsi tutti e tre in volo.

Il Dottore, aprì uno sportello che si nascondeva dietro la targa sulla porta del Tardis e tirò fuori un telefono a cavo. “Pronto? Dottore a Shooting Stars! Dottore a Shooting Stars! Mi sentite?” chiese mentre li guardava insieme agli altri.

I ragazzi gli risposero in ordine di numerazione:

Erika: “Stella uno! Pronta!”

Hanami: “Stella due! Pronta!”

Dylan: “Stella tre! Pronto!”

Il Signore del Tempo, fece in modo che le loro voci si sentissero con l’altoparlante del Tardis, in modo tale che tutti li potessero sentire.

Il Dottore dette le istruzioni di attivazione: “Stella due! Stella tre! Accendete i deflettori con l’ultima leva a destra della cloche!”.

I due obbedirono e il computer indicava che i deflettori si erano caricati al cento per cento.

“Deflettori pronti!” esclamò in maniera secca Hanami come portavoce.

“Molto bene! Stella uno, spara con il Defender agli intercettori!” ordinò il Signore del tempo con estrema sicurezza.

“No aspetta.. COSA?!” esclamò Erika giustamente impaurita.

Ovviamente il Dottore sapeva benissimo cosa gli stava chiedendo, perciò cercò di rassicurarla: “Erika, fidati di me! Ho installato tutto alla perfezione! Se non vuoi rischiare di colpirli, usa il tuo buon senso!”

La ragazza, ci ragionò un po’ e poi scelse di disattivare il computer di aggancio, lasciando soltanto la mira manuale.

“Ci sono!” esclamò il capitano!

“Siamo pronti anche noi!” esclamò Dylan fiducioso sia nei confronti della sua migliore amica e anche nel Dottore.

Dopo aver preso bene la mira, Erika si preparò a sparare con un breve conto alla rovescia: “Tre… Due… Uno… Fuoco!”. Dopo l’ultima parola, sparò un colpo laser verso il Tie di Dylan, ma sopra il sostegno dell’ala destra, in modo tale da non creare problemi anche in caso di malfunzionamento dello scudo.

Tuttavia, come era prevedibile, lo scudo assorbe il colpo con successo!

“Ha funzionato alla grandissima! Integrità dello scudo, addirittura al novantacinque per cento!” Esclamò Dylan emozionatissimo!

Erika ne rimase stupita per quanto fosse resistente quel deflettore: “Cosa?! Novantacinque per cento?! Ma ha la stessa resistenza del mio scudo!”

“Ora spara al mio Xiao! Ma spara più colpi per favore!” chiese Hanami, sicurissima di sé.

Erika, puntò il Defender nello stesso punto che aveva mirato al Tie di Dylan.

“Tre... Due… Uno… Fuoco!!!”. Dopo il conto alla rovescia, sparò una potente raffica di colpi da tutti i sei cannoni della nave.

Da terra, potevano chiaramente vedere la potenza di quella nave leggendaria praticamente sopraffatta da quei nuovi scudi.

“Ma è spaventosa!!” esclamarono sia Jordan che Bellatrix rimanendo a bocca aperta.

“HAHAHAAAH!!! Integrità dello scudo al quaranta per cento!!! Non ci credoooo!!!” urlò Hanami dalla felicità e dallo stupore!

“Siamo diventati troppo più potenti rispetto agli Ala-X dei Ribelli!!!” esclamò Dylan super emozionato.

“Bene ragazzi, potete riatterrare!” disse il Dottore con orgoglio.

Le tre super navi atterrarono di nuovo sul piazzale e, una volta spenti i motori, i piloti scesero dalle cabine e corsero subito dal geniale Signore del Tempo.

“Sei il nostro eroe!” esclamò Dylan con immensa felicità!

Jordan fece un bel sorriso guardando il Dottore, dato che pure per lui è un vero eroe anche se per ragioni ben diverse.

“Ahah! Esagerati! Vi ho donato questi scudi per aiutarvi a sopravvivere! Ovvio, con ciò non dovete minimamente montarvi la testa. Perché sebbene siano molto resistenti, non reggono all’infinito! Quindi, scudo o no, la regola sarà sempre di avere cura di voi stessi” disse con aria seria ma comunque orgogliosa.

“Naturalmente! Le nostre vite ce le terremo strette a vicenda!” disse Erika con fierezza!

Dopo che tutti i preparativi alle navi furono ultimati,rientrarono tutti quanti all’interno del Tardis per salutarsi definitivamente.

“Dottore, ti ringraziamo per quello che tu e la tua compagna avete fatto per noi. Senza la tua guida e la tua nave a farci da traduttore universale… Probabilmente saremmo in difficoltà veramente estreme… E soprattutto potevamo pienamente scordarci di tornare a casa.” disse Erika a nome del trio, riconoscendo il suo enorme ruolo in questa breve avventura.

“Ragazzi.. Sono il Dottore! E come tale faccio di tutto per aiutare le persone in difficoltà. Indipendentemente dall’universo a cui appartengono!” disse felicemente il Signore del Tempo. Poi intervenne anche la sua compagna: “Siete speciali tutti quanti! Non meritate di certo di essere abbandonati a voi stessi!”.

Poi si voltarono verso i due pokémon, i quali cercavano il più possibile per trattenere le lacrime…

“Quanto a voi, siete stati fantastici! Ci avete regalato un’esperienza di volo che non dimenticheremo mai… E soprattutto grazie per averci accompagnati per questi due giorni” gli disse la ragazza sorridendogli.

“Grazie ragazzi… Il nostro incontro con voi penso sia stato il più importante di sempre. Da oggi in poi, ci dedicheremo interamente ad imparare a parlare e ad acculturarci viaggiando per il mondo…” disse Jordan con tristezza ma con orgoglio allo stesso tempo.

Anche sua sorella si unì al discorso: “Vi prego… Abbiate cura di voi.” disse per poi buttarsi addosso a loro per abbracciarli tutti, insieme a suo fratello.

“Siete i primi draghi che vedo in vita mia ad essere così coccoloni e affettuosi!” aggiunse Dylan mentre li stringeva.

“Beh penso sia la stessa cosa per tutti quanti!” disse Amelia sorridendo.

“A proposito, tenete questa come nostro ricordo.” intervenne Erika tirando fuori una delle sue medaglie imperiali dalla tuta per poi darla a Jordan e a Bellatrix, mentre Dylan regalò una delle sue al Dottore e ad Amelia.

“Ma… Sono delle medaglie al valore! Sicuri di volercele dare??” chiese Amelia stupita per il regalo.

“Ragazzi.. Nel nostro universo nessuno si è mai comportato così bene con noi. Per noi, l’aver trovato qualcuno che ci vuole così bene per quello che siamo, vale molto di più di un semplice pezzo di metallo.” intervenne Hanami come portavoce del gruppo.

In quel momento esatto, Bellatrix si staccò esattamente due dei suoi capelli, i quali diventarono subito due piume rosse e una la infilò tra i capelli di Erika, mentre l'altra, tra i capelli di Amelia.

“Non è molto lo so.. Ma è tutto ciò che posso darvi come nostro ricordo ragazzi!” disse con un sorrisone affettuoso.

“Ma sono delle piume meravigliose! Di un rosso così acceso e intenso!” le descrisse Erika guardando quella tra i capelli di Amelia. “Grazie bella mia!” disse sempre lei stringendola a sé.

“Beh! Mi pare di capire che siete molto legati. Perciò vi darò una cosa proveniente dalla Terra del mio universo!” intervenne il Signore del Tempo mentre andava a prendere una scatola dentro un cassetto. La aprì e dentro c’erano due orologi a cipolla identici di metallo.

“Purtroppo non funzionano più.. Ma spero vi portino comunque fortuna durante le vostre prossime avventure” disse mentre glieli porgeva. Jordan e Dylan ne presero uno a testa e li guardarono attentamente.

“Sono veramente belli! Grazie Dottore! Lo terrò nel mio Tie come portafortuna della squadra!” aggiunse Dylan mettendolo nella tasca della tuta.

“Aspetta… Quindi esiste una Terra anche nel vostro universo?” chiese Jordan con stupore.

“Esatto! E questi due orologi vengono proprio da lì!” disse il Signore del Tempo sorridendo.

Il drago se lo mise subito nel marsupio. “Guai a chi ci tocca questi regali.” disse Bellatrix stringendo la medaglia imperiale con gelosia.

“A proposito, un’ultima cosa.. Le pokéball vorremmo tenerle noi.. Le daremo soltanto ad un allenatore alla vostra altezza!” disse Jordan con aria decisa.

“Va bene tenete!” rispose il Dottore mentre sia lui, che Erika, dettero le sfere ai rispettivi pokémon.

“Grazie.. Grazie di tutto!!” disse la draghetta con gli occhioni lucidi.

La Shooting Stars, abbracciarono tutti quanti un’ultima volta e si rimisero i loro caschi, per poi uscire dal Tardis e salire sui loro Tie.

Le quattro navi, si alzarono in volo e volarono verso le coordinate della spaccatura dimensionale.

“Dottore, dicci quando dobbiamo uscire dal Tardis!” disse Jordan aspettando il suo segnale.

“Ok siamo abbastanza lontani per non essere visti. Potete andare!” gli rispose il Dottore guardandolo.

“Grazie di nuovo a entrambi… Stateci bene!!” disse la draghetta per poi buttarsi dalla cabina e trasformarsi in forma normale e seguirli comunque a distanza.

Jordan si avvicinò alla porta e guardò il Dottore con fierezza nei suoi confronti e, con la telepatia, gli sussurrò: “Sapendo che ci sei tu a vegliare su di noi dal tuo universo, mi sento più tranquillo. Porteremo avanti i nostri propositi, non ti deluderemo Dottore mio..” per poi buttarsi pure lui dal Tardis e ritornare drago.

In quel momento, stavano sorvolando la zona misteriosa che interessava ad Erika e, quest’ultima, avviò una scansione della zona con il Tie Defender, controllando con attenzione se veniva fuori effettivamente qualcosa di insolito.



L’elenco dei risultati era un po’ incerto perché il computer non riconosceva tutto, ha rilevato i due intercettori, un veicolo sconosciuto che ovviamente era il Tardis, due creature sconosciute, cioè Jordan e Bellatrix, l’acqua del mare e il vapore delle nuvole. Andando per esclusione con le quantità, era comunque tutto nella norma.

“Erika? Come mai hai scansionato l’ambiente?” chiese il Dottore, dato che il Tardis aveva rilevato la scansione.

“Non lo so Dottore… Volevo essere sicura che non ci fosse nulla di particolare!” rispose la ragazza cercando di spiegare.

“Capisco, comunque ci siamo ragazzi! Siamo arrivati alle coordinate della spaccatura dimensionale, gli darò energia e la riaprirò! Pronti ragazzi?” disse il Dottore mentre sistemava il trasmettitore.

Tutta la Shooting Stars rispose con un forte: “Si!!! Addio Dottore! Buon proseguimento!”.

Il Signore del Tempo afferrò la leva del trasmettitore che allargherà la spaccatura invisibile e aggiunse un’ultima volta insieme ad Amelia: “Addio ragazzi! Geronimoooooooooo!!!”

Esclamarono insieme per poi tirare la leva con decisione!!































. . . . . . . Ma non succede nulla . . . . . . .














“Ehm… Geronimo!!!” esclamò di nuovo il Signore del Tempo tirando di nuovo la leva con decisione.

Ma niente. Non succede assolutamente niente.

Il Dottore a quel punto cominciò a sudare…

“Dottore..? Dottore che succede..??” chiese Amelia guardandolo con aria spaventata.

Egli non disse nulla… Prese immediatamente la cornetta del telefono e contattò Erika.

“Dottore? Che sta succedendo??” chiese quest’ultima non capendo perché non fossero partiti.

“Erika. Per favore, dimmi subito i risultati della tua scansione…” gli chiese con ansia.

“Beh… Qui non dà nulla di strano… Noi, Jordan e Bellatrix, il mare, l’aria e le nuvole…” spiegò la ragazza leggendo attentamente i risultati.

“Mh….. E la spaccatura dimensionale…??” chiese sempre più teso.

Con quella domanda, il volto di Erika si fece pallido… Realizzando che si era concentrata solo su ciò che era presente… Ma non su ciò che NON era presente…

“...N-Niente…” rispose la povera ragazza con il cuore a mille.

“C-Cosa?!” esclamarono sia Dylan che Hanami impauriti.

Il Dottore effettuò subito una scansione avanzata con il Tardis…

Ma il risultato non cambiò…

La spaccatura dimensionale che collegava i loro universi… Non esisteva più…

Jordan e Bellatrix, in lontananza, avevano percepito la loro enorme ansia: “Dottore! Che sta succedendo? Perché non siete partiti per i vostri mondi??” chiese la seconda preoccupata.

Il Dottore, a quel punto… Riprese la cornetta e fece un annuncio a tutti quanti:

“Erika.. Dylan.. Hanami.. Jordan.. Bellatrix… A quanto pare……
























…….Avremo molto più tempo per conoscerci di quanto pensassi…….”
























E con questo, si conclude “Nuovo mondo, nuovi amici”.

Ma la storia naturalmente non finisce qui!

Il disegno di Erika oscurata è fatto da un mio amico che ha seguito la storia fino in fondo, e lo ringrazio tantissimo!!

Vi ringrazio per avermi seguito fino a questo punto, e spero continuiate a farlo anche prossimamente!

Da Jacopo, Buona Epifania a tutti!!





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