29 gennaio 2022
Celebrating a Birthday
Si premette il cuscino più forte sulle orecchie, nel tentativo di isolarsi ancora di più dal mondo esterno. Nelle cuffiette, la musica andava ad un volume tale da spaccarle i timpani.
Trovò finalmente la pace, in quella posizione risicata sul letto a castello nella stanza che divideva con sua sorella minore.
Di là, dall’altra parte della casa, rumore di piatti rotti e urla belluine che nonostante la musica, nonostante il cuscino, arrivavano a lei.
Poi il silenzio.
Un silenzio inarrestabile, che se possibile la spaventava di più delle urla.
Lentamente, dei passi e un bussare alla porta. Era loro madre. Sua sorella piangeva, in silenzio come fanno gli adulti, senza singhiozzare come la bambina che in realtà era.
«Bambine… Io… mi dispiace tanto» mormorò solo loro madre, al di là della porta perché nessuno le aveva detto di entrare. I passi si allontanarono, strascicati e pesanti.
Di loro padre non si udiva più nulla. Il cordless emise un suono: qualcuno aveva sollevato la cornetta dall’altra parte. Loro madre parlava, ma lei non ne udiva le parole.
«L’ha ucciso?» mormorò allora sua sorella, appena udibile. Agata scese dal letto a castello e si mise accanto a lei, stringendola forte.
«Lo spero» mormorò. Sua sorella riprese a piangere, ma stavolta singhiozzava.
Sua madre non era una santa, ma uccidere il marito era probabilmente la cosa migliore che avrebbe mai fatto nella sua vita.
Il miglior regalo di compleanno di sempre, per Agata.
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