Rex Raito
L'alba,
col tempo, era entrata a far parte di quell'ampio insieme di momenti che non
riuscivano più a toccarlo.
Nessuna
emozione in quelle sfumature, nessuna traccia di
suggestione o malinconia.
Aveva imparato
a non dare peso a ciò che l'anima tende a miticizzare; dolcezza,
affetto, rispetto, amore.
Tutte cose
che non era più in grado di provare.
Ora,
travolto dall'ultimo respiro – lento, angosciato – aveva rivolto gli
occhi al cielo.
Morente,
aveva dedicato il suo struggente pensiero a quell'ultima alba, chiedendosi
perché, proprio nel momento in cui avrebbe voluto assorbirne la purezza dei
colori, essa gli paresse in bianco e nero.
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Spazio dell'autore:
Intanto,
ringrazio anche qui le due GiudiCesse
– non si offendono se le chiamo così, tranquilli, ovvero BallerinaClassica e Pagliaccio di Dio, del Concorso Multifandom indetto sul forum di EFP, del Concorso indetto
sul
forum di EFP, quale ““Una
parola, per iniziare”. In realtà avevo proposto due Raccolte a tal Concorso,
ma la seconda era su Gintama, perciò non ho potuto inserirla nella medesima Raccolta. Potete però
trovarla a questo indirizzo, nel caso vi interessi.
Bon, posso
dire di aver davvero amato queste due Raccolte per motivi diversi e a volte
opposti; mi sono molto divertita e concentrata nella stesura, e sì, sono
particolarmente orgogliosa del risultato finale.
Perciò
apprezzerò particolarmente recensioni da parte vostra, magari tralasciando i
“Bella, brava, ciao!” e mettendoci un po' più del
vostro. Su, su, sapete farlo tutti.
Qui di
seguito incollerò la commovente Recensione delle due GiudiCesse, tanto per bullarmi
ancora un po' del risultato raggiunto.
Tranquilli,
entro la fine del millennio dovrei farla finita.
Prima classificata, con 42 punti: Janet Mourfaaill.
Attinenza al tema: 8.5
Correttezza grammaticale e stile: 9
Originalità: 9.5
Ic dei Personaggi: 10
Giudizio personale: 5 punti
Totale: 42/45
Ok, tu vuoi ammazzarci. O almeno farci crepare
d’invidia.
Ma proseguiamo per punti, ché è meglio.
Ammettiamo di essere rimaste
colpite, molto, da tutte le Drabbles, ognuna così diversa dall’altra, eppure tra loro
tremendamente simili.
Le storie su Gintama,
davvero, sembrano seriamente piccoli lavori di Sorachi-sensei,
ognuna di essere ha un ben preciso scopo.
A farti perdere però punti, sono
state solo un paio di sviste: in “Anche le cartomanti hanno la loro dignità,
paga e sparisci idiota!” , ad esempio, il vino non è
altro che un’offerta che Toshi fa a Kondo, mentre lui racconta dell’incontro con la Cartomante, ma non ha
particolare importanza nel resto della Drabble. Così
come in “ Chi fa da sé in realtà fa per quattro, solo che detta così non faceva
rima “ nella quale “Zuzzurellone” non è altro che parte del titolo del nuovo
singolo di Otsuu-chan, che
poi non viene più citato.
Stessa cose accade in Nous, con “Otho”.
La grammatica e lo stile vanno forte,
davvero. Forse esclusa qualche virgola davanti alla congiunzione “e” che, come
già abbiamo spiegato, si dimostra solo una ripetizione, in quanto si tratta di
un’ulteriore pausa. Ma questo
è a discrezione dello scrittore, sebbene chi leggere – spesso – non vede tale
pausa. E forse, una lieve penalità, per la Drabble
“Ursi”: nessuna pecca grammaticale, chiaramente, solo
che forse, stilisticamente parlando, non colpisce come le altre. Non
riesce ad essere diretta come una Drabble dovrebbe, sebbene tratti un tema terribilmente forte.
Anche per quanto riguarda l’originalità, si tratta indubbiamente di due
piccole raccolte - ? – pressoché perfette.
Seppure trattando temi apparentemente semplici, ci si accorge di come restino
fedeli al manga seguito e di quanto riescano a dare, tutte. In Nibbles, ad esempio, le tematiche
trattate sono perfettamente alla Gintama, proprio
come se ci fosse qualcosa di Sorachi-sensei, in mezzo
a quelle cento paroline.
E di conseguenza, non si può che
assegnare un ottimo punteggio per quel che riguarda l’IC dei personaggi: ognuno
di essi, sebbene sia secondario, ha una personalità
chiaramente definita.
Gintoki, che riesce a diventare furbo solo quando lo scopo e
salvare la pellaccia dalle grinfie di Tae, Hijikata, uno dei pochi – forse – che non vede Kondo come un gorilla – o un idiota – che perde tempo
dietro una donna che non accetterà mai le sue proposte – indecenti o meno – e Yamazaki che, sebbene spesso e volentieri sia il più
maltrattato del manga, è il minimo che conservi un briciolo d’intelligenza e
sia capace, probabilmente, di riflettere sul perché gli uomini cerchino rifugio
nell’alcool.
Anche per Death Note l’IC è perfetto. Sì,
perfetto. Sembra quasi che tu sia entrata nella psiche dei personaggi,
analizzandoli per poi farli sfolgorare della loro propria
luce. Ci ha colpite molto la caratterizzazione che hai
dato a Raito, rendendo il rapporto conflittuale di bene e male che vive in lui
una sinfonia melodiosa. Complimenti.
Concludiamo dunque col dire che si tratta indubbiamente di storie di ottimo
livello, perfettamente attinenti al tema dato e piacevoli, molto, a leggersi.
E nonostante sia difficile riuscire a pieno a comunicare in poche
parole, tu ci sei riuscita.
Deh, direi che basta così.
Grazie a tutti
anche solo di essere arrivati fino a qui.
Fa sempre
piacere essere letti, nella buona e nella cattiva cazzat...
ehm, sorte.
Al
prossimo aggiornamento.
Janet.