true crime

di absenthium
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c’è un corpo nel portabagagli e c’è un corpo a terra e ci sei tu.
siete la stessa persona, ma questo non cambia la storia. c’è un
corpo a terra e l’hai ucciso tu, e non tornerai in prigione, così lo
bruci. ma il fuoco chiama la gente, allora lo spegni. c’è un corpo
nel portabagagli. è lì da che ricordi e non puoi farci niente.
guideresti fuori da qui ma non hai una licenza, e non vuoi tornare
fuorilegge. un corpo ha gli occhi chiusi e l’altro aperti e per metà
cenere. sai dire quale sia quale? c’è un corpo nel portabagagli e 
c’è un corpo a terra e c’è un corpo in piedi con una tanica di
benzina. siete la stessa persona, ma la storia funzionerebbe
anche se non lo foste. hai ucciso qualcosa e non puoi guidare, perciò dai
fuoco al mondo, e il fuoco brucia il corpo, e il corpo chiama la
gente che arriva e prega e accusa e che ti porta alla forca. la storia
finisce. c’è un corpo nel portabagagli, ed è l’ultimo che resta.


note:
questa poesia è nella mia testa da qualche anno, e averla tirata fuori è già qualcosa.
scrivo poco qui, ormai, ed è un peccato, devo solo capire come riprendere. per il resto, mi trovate più assiduo qui.
E.





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