Riunione di famiglia

di Quella Della Pasta
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«Papà…»

Henry Fisher non batte ciglio, davanti al gelo di sua figlia.

Non mi hai mai scritto, a proposito di Jane.

Lei, sì. Ha scritto a casa, per informarli che sua sorella stava per riunirsi alla famiglia, anche se tardi perché loro madre potesse abbracciarla, felice che le sue ragazze siano di nuovo insieme. Ma il barone Henry Fisher è troppo distratto dalla sua libertà, dalla bella vita che un nobile, anche se imbroglione, può– anzi, deve concedersi, per curarsi di aver ancora una figlia. Figurarsi di ricordarsi di averne avute due. Probabilmente, non si sarebbe nemmeno accorto che fosse tornata solo lei da quel dannato circo. E Phryne sa che non potrà mai perdonarlo, per questo. Per quanto non smetterà mai di volergli bene. Perché è pur sempre loro padre, che le faceva felici con una barca fatta di sughero e lenzuola vecchie. Nascondendo i debiti di gioco sotto il letto, finché non sarebbero cresciuti tanto da inghiottirli con loro. Confidando in un miracolo che avrebbero operato sempre altri, mai lui stesso. E per questo, Phryne non riesce ad essere felice di ritrovarselo alla porta. Ad appestarle di guai l’ingresso.

«Non sei contenta, mia cara, di questa riunione di famiglia?»





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