Summer Skeletons

di _Lightning_
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• Prologo •




«Svelto! Di qua!»

«Stiamo scherzando... sono ovunque!»

«Corri e basta!»

Corsero, sfondando porte e rovesciando mobili sul loro percorso. Una cacofonia di urla, ruggiti e schiocchi seguiva la loro scia, fin troppo vicini. Spararono qualche colpo occasionale, solo quando uno degli infetti li sfiorava, ma risparmiarono i proiettili.

«Qua dentro!»

«Pezzi di merda!»

La porta si chiuse con uno schianto dietro di loro e un armadietto metallico si abbatté di fronte a essa come barricata di fortuna. Una serie di violenti urti dall’altra parte la fece traballare sui cardini.

«E adesso?»

«Non lo so, non ci ho ancora pensato.»

«Sei serio?! Aspetta, lassù!»

Un mattone infranse il lucernaio sopra di loro e un cavo elettrico scivolò all’interno della stanza, penzolando a un paio di metri da terra.

«Dammi una spinta, poi te lo avvicino dall’alto.»

«E poi? Lassù saremo in trappola.»

«Meglio che morti qua sotto.»

Qualche secondo dopo, proprio mentre gli infetti sfondavano la porta, erano entrambi già sul tetto del mercato coperto e una leggera brezza estiva asciugava loro la fronte madida. Si acquattarono, offrendo il minor bersaglio possibile. Una veloce perlustrazione del perimetro rivelò che non vi era alcun modo sicuro per scendere dall’edificio: la zona circostante brulicava ancora di infetti e un salto avrebbe significato rompersi come minimo una gamba. Collassarono entrambi contro il parapetto, riprendendo fiato nella sua ombra labile, allungata dal tramonto.

«Comunque, io sono Nathan. O solo Nate.»

Il ragazzo allungò una mano. La ragazza a fissò un istante, prima di rispondere:

«Ellie. Solo Ellie.»

Si strinsero le mani macchiate di sangue, scambiandosi un sorriso cauto.

«Aspettiamo che faccia buio e proviamo a scendere?» propose Nate, dopo qualche istante.

«Non sei un granché coi piani, vero?» Ellie inarcò un sopracciglio.

«Improvviso. Tu hai un’idea migliore?»

«No. Per ora è “resisti e sopravvivi”.»

«Come, scusa?»

«Niente. L’ho letto da qualche parte.»

«Ah-ha. Nel nostro caso, direi che “dipende tutto da come ti giochi le carte che hai”, se sei in vena di citazioni.»

«L’hai letto da qualche parte?»

«Il mio vecchio lo dice spesso. Cavoli, spero che stia bene.»

«Certo che sta bene. È con il mio vecchio, no?»

Stavolta, si scambiarono un sorriso più aperto.

«Sì, giusto.»

«Se la caveranno.»
 
 

Note dell'Autrice:

Cari Lettori,
spero vi sia piaciuto l'incipit di questa mia piccola follia.
Tutto è nato da questa specie di meme creato da me, che mi è venuto in mente mentre rigiocavo la trilogia di Uncharted subito dopo aver finito TLOU2. Doveva essere uno scherzo, invece si è concretizzato in questa storia ♥
Sto adottando un approccio un po' diverso, più diretto e senza fronzoli. È veramente una storia "scacciapensieri" per rilassarmi prima di riprendere in mano progetti più importanti, quindi prendetela con la mia stessa leggerezza (non vuol dire che sia poco curata, ovviamente, ma è molto condensata se siete abituati al mio stile di scrittura, mettiamola così).
L'aggiornamento sarà settimanale, ogni giovedì, e i capitoli saranno più lunghi di questo, ma comunque abbastanza brevi. Occhio agli easter eggs: la storia ne è piena ;)
Smetto di tediarvi, grazie per aver letto e vi invito a lasciare un commento, se volete ♥

-Light-

P.S. la grafica è realizzata da me e la fanart è opera di >> S. Moyo << che ne detiene ogni diritto.


 




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