Capitan America e Powergirl

di IloveDraconia
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Steve era seduto dentro il bar di Washington da ormai un paio d'ore e del suo nuovo coinquilino non c'era traccia. Un paio di mesi fa... Steve aveva dovuto fare visita a una delle tante basi sheild, quindi aveva preso il treno per ch'è questa era più lontana dalle altre, tornato dalla sua visita si era seduto fuori dalla stazione su una panchina aspettando un taxi che lo avrebbe portato alla sua base sheild "di origine" Si stava stufando di tutto questo, era vivo e vegeto da un paio di mesi e non riusciva ad ambientarsi, dipendeva dallo sheild per tutto e loro avevano detto che finché sarebbe rimasto a vivere nella loro base avrebbe dovuto collaborare con alcuni test sulle sue particolari abilità, in pratica era diventato un esperimento umano! Voleva una vita sua libera da tutti i controlli che subiva e caso vuole che quella sera, mentre il taxi era in ritardo e lui cominciava ad annoiarsi sulla panchina, si alzò un leggero venticello che spazzava le strade deserte e un foglio finì incastrato sotto una delle gambe della sua panchina. Steve incuriosito lo prese e per passare tempo decise di leggerlo: cercasi coinquilino per villetta a Brooklyn, due camere da letto, due bagni, una cucina-soggiorno, uno studio-palestra, ripostiglio, balconi, garage e un grande giardino. Chi unque fosse interessato chiami al 380 352 5677. L'affitto per la villa verrà stabilito in seguito come le mansioni domestiche." Presente... ed è così che si era convinto a chiamare, gli aveva risposto una donna che sembrava molto entusiasta di aver finalmente trovato qualcuno e così avevano deciso di incontrarsi di persona quel pomeriggio al bar di Washington, a Steve non sembrava vero, forse aveva trovato una casa nella sua città di nascita e poteva anche riuscire ad arrivare a un prezzo per lui accettabile. Era arrivato con un quarto d'ora di anticipo e l'aspettava impaziente di conoscerla e discutere i dettagli ma lei dopo quattro ore non si era ancora fatta viva! Steve aveva un'infinita pazienza e ci teneva molto a quell'incontro così decise di aspettare ancora un po', forse era in ritardo, molto in ritardo, in ritardo di quattro ore... Ormai erano le sette di sera e Steve si sentiva molto a disagio e in imbarazzo per essere rimasto così tanto tempo seduto ad un tavolo del bar da solo fissando il vuoto mentre ogni dieci minuti declinava gentilmente tutte le cameriere che venivano a chiedergli l'ordine. Aveva ormai perso del tutto la speranza quando una cameriera si avvicinò con il telefono del bar in mano dicendo che c'era una chiamata per lui, ebbe si! lui non aveva un telefono e fino ad ora aveva sembre usato quelli pubblici perché li trovava più semplici dei tach moderni: "pronto?" chiese Steve incerto, dall'altro lato silenzio: "trovi la ragazza in un vicolo poco lontano, potrebbe non stare bene nei prossimi giorni" detto questo l'uomo dall'altro lato mise giù.




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