Dalla Stessa Finestra

di Madeleine_Smith_Choppi
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Fandom: attack on titan 
Personaggi: Levi Ackerman & Erwin Smith
Prompt: Ispirato all'immagine proposta dal gruppo di Facebook Hurt&Confort ( Un uomo che guarda fuori da una finestra, circondato dai fogli e con un aria triste ) 
Attenzione: tematiche delicate.

 

 

Dalla stessa finestra


 
È da quella finestra, nelle sue stanze, che Erwin Smith guarda calare il sole e il cielo imbrunire, i raggi si infrangono sul vetro spesso che separa la stanza dall’esterno.
È così che è cresciuto: perso tra i libri e una finestra da cui aspettava il ritorno di suo padre. Dopo la sua morte aveva smesso di aspettare e iniziò a pensare a quali segreti nascondeva il mondo fuori dalle mura; gli stessi che glielo avevano portato via per sempre.
Ed è da quella stessa finestra, che ora è circondata da mappe e piani di battaglia che Erwin scruta il mondo esterno e lascia che le pupille gli brucino alla luce diretta col sole che tramonta. Si tocca quasi inconsciamente quello che gli resta del braccio, sotto il tessuto della camicia e sente la forma della sua carne spezzata e ricucita – ma oramai inutile.
Quando cala la sera e l’umidità si impregna nella ferita rimarginata, sente il dolore in quei fasci di nervi spezzati, strappati – e quel dolore gli ricorda che ancora vivo, ma che probabilmente, non vedrà mai con i suoi occhi i suoi desideri avverarsi.
È egoista Erwin, perché combatte solo per i suoi sogni.
Ma quando la mano di Levi gli tocca delicatamente quello rimane del suo braccio, come se fosse intero e risale fino alla spalla e alla clavicola, per poi scendere di nuovo con più lentezza. Massaggia piano lì dove la carne finisce e brucia; allora Erwin si dimentica del dolore, anche dei piani – solo per qualche minuto. È la cosa più simile alla pace quello che gli dà la testa di Levi appoggiata contro la sua spalla, che aspetta senza dire una parola la fine del tramonto a cui assistono assieme prima di arrivare fino alle coltri e lasciare che veglino su di loro anche quella notte.
 
 
Ed è dalla stessa finestra che ora Levi guarda, ma il sole è già tramontato, inghiottito dall’oscurità più profonda della notte. I fogli di quella folle missione sono ancora attaccati alle pareti circostanti. L’umidità si condensa contro la finestra e non c’è nessuno a cui appoggiarsi, nessuno con cui divedere il letto.
E Lui è lì, a pochi passi da Levi. Il suo corpo è adagiato su quello stesso letto, coperto dal suo capotto lungo a partire dal viso fino a metà coscia. Non lo guarda, non lo tocca – potrebbe, ma non ne ha il coraggio. Tutto quello che gli resta è solo una medaglia verde, macchiata di sangue che stringe tra le mani, mentre aspetta che la Sua bara sia pronta per il funerale.  





 

 
Note dell’autrice:

OK, non sono capace di far finire bene qualcosa, mea culpa, qui c’è più Hurt che confort ^^
In ogni caso spero che vi sia piaciuta :)
Ps: scusatemi se ci sono degli errori o se non è niente di che ma sono malata da una settimana ^^”
Un abbraccio, Mad




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