A tale between Light and Darkness

di Allen Glassred
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Passano velocemente i giorni a Mosca, e le cose a palazzo Meekhiv vanno bene per alcuni, male per altri: Alice riesce a trattenere i suoi sentimenti per Boris, che non hanno fatto altro che risvegliarsi dopo il ballo. Tuttavia la giovane ce la sta mettendo tutta, riuscendo a condurre una vita normale e senza ricadere nella depressione che l'ha colpita qualche tempo prima. Invece per il suo amato le cose non vanno affatto bene: non fa altro che litigare con la moglie, e non è stato diverso nemmeno quel giorno: ha nuovamente discusso con la moglie, che stavolta ha iniziato a protestare per il fatto che la piccola Olga si avvicinasse al figlio di una delle domestiche per poter giocare, com'è normale per dei bimbi della loro età. Ormai sono in disaccordo su qualunque sciocchezza, ma non è solo questo a farlo infuriare. E' successa un'altra cosa che lo ha mandato decisamente fuori dai gangheri: ha parlato con alcuni domestici, che gli hanno detto che ora Alice è la fidanzata di Vladislav, e non solo, che tempo prima hanno perso un figlio. Un figlio, se ci riflette gli pare ancora incredibile: la sua Alice con uno degli Opekun, con il suo fratellastro per di più! Proprio non riesce ad accettarlo, pur sapendo che lui e la bionda non stavano più insieme, che non c'era un futuro per loro. Si da mentalmente dello stupido: perchè non ha seguito il suo cuore sin dal principio? Perchè non ha ripudiato la moglie e non ha seguito il suo grande amore? In oltre, non si fida per niente di Vladislav: c'è qualcosa che non lo convince, e non è solo la gelosia a farglielo pensare. Si ferma un momento a riflettere, per poi scuotere il capo: sciocchezze. Ormai, ogni dubbio dovrebbe essere totalmente fugato: la presenza negativa che aleggiava attorno al terzo Opekun era in realtà quella di sua moglie, e lei è ora prigioniera alla torre di ghiaccio, da dove non uscirà per 420 anni. Cammina per un pò, sino a quando non si imbatte in Alice: la ragazza pare sapere già che lui è alcorrente della sua relazione - o almeno così credono tutti - con Vladislav, ed è ciò che temeva più di ogni altra cosa: che lo sapesse dagli altri, non potendogli così spiegare quella verità che non ha avuto il coraggio di dirgli in quei giorni: che è tutta una farsa, che il figlio che portava in grembo era in realtà suo, e che è lui il suo solo e grande amore. La ragazza esita un pò, poi fa per andare avanti senza dire niente, ma abbassando lo sguardo: e che cosa dovrebbe dire? Non è più importante oramai dire la verità, Boris non le crederebbe mai e poi mai. La bionda sta per sorpassarlo, ma lui la afferra per un braccio così forte che per un secondo la ragazza teme che glielo voglia spezzare. " Devo... devo andare in salone, mi lasci per favore? ". Chiede, dimenticando l'etichetta e la buona educazione. Tuttavia il minore dei fratelli Meekhiv non pare volerne sapere, anzi se possibile stringe ancora più forte il suo braccio, scuotendo il capo.

" E dove devi andare? Dal tuo nuovo fidanzato? ". Chiede, con un tono che ha il solo effetto di far sentire Alice come stesse morendo dentro: è freddo come una notte artica, ma in fondo a quella freddezza lei sente tanto odio e quasi la crudeltà che sfoggiò nel loro primo incontro.

" Non voglio parlarne, per favore adesso lasciami, mi fai male ". Trova la forza di rispondere, sperando vivamente che lui le dia retta. Tuttavia così non è. Nessuno dei due si accorge dell'arrivo di Vladislav, che tuttavia decide di non intervenire al momento, per rispetto di Alice: è il suo confronto con il suo amato, lui non ha il diritto di intromettersi, non ora almeno, anche se avrebbe davvero la tentazione di correre a difendere la ragazza.

" Non vuoi parlarne?! Ah no?! ". Ricomincia ad innervosirsi il minore dei fratelli Meekhiv, mentre Alice riesce a fatica a liberarsi da quella presa con uno strattone, mentre nota che il braccio le si è leggermente arrossato.

" Esatto, è nei miei diritti rimanere in silenzio. Non mi pare che esistano vincoli tra noi due che mi impongono di rendere conto a te della mia vita amorosa dopo il nostro addio ". Risponde, ostentando calma mentre dentro sente solo dolore, come se mille pugnali la stessero trafiggendo e facendola sanguinare.

" Ah no?! ". Chiede lui, alzando la voce ed infastidito da quella risposta. Lei trattiene a stento le lacrime, anche se non sa per quanto tempo riuscirà a farlo. Senza dare il tempo alla ragazza di proferire parola in sua difesa, Boris la afferra per poi caricarsela sulla spalla, mentre lei lo guarda shoccata.

" Ma che fai?! Mettimi giù! ". Protesta, ma lui non pare volerla ascoltare, e si avvia verso l'uscita. Vladislav crede di essersi fatto una mezza idea sui propositi di suo fratello, ed anticipa le sue mosse: va alle stalle e prende il suo cavallo, diretto in un posto ben preciso. La stessa cosa fa Boris, e per una fortunata coincidenza non si imbatte in Vladislav entrando in stalla, per poi buttare in malo modo Alice sul suo cavallo, per poi salire a sua volta senza darle tempo di replicare. La ragazza lo guarda quanto meno basita, facendo per scendere. " Che diamine hai in mente, ora? ". Chiede, mentre lui non le permette di scendere e lancia il cavallo al galoppo, mentre la bionda si deve per forza aggrappare a lui se non vuole finire a terra. " Rispondimi, Santo Cielo! Dove mi vuoi portare?! ". Protesta nuovamente la dama di compagnia di Christine, mentre lui non pare volerla degnare di una risposta. La ragazza decide di non protestare ulteriormente, capendo che è tutto inutile. Rimane incredula quando, dopo diverso tempo, giungono a destinazione: è il luogo in cui si diedero il loro primo bacio, il rifugio abbandonato in cui da piccoli, Viktor e Boris assieme a Lukas si rifugiavano per sfuggire alle punizioni di Vladimir. La bionda sente che le è impossibile trattenere le lacrime, che iniziano a rigarle il viso pur contro la sua volontà. Scende da cavallo, guardando Boris con un pizzico di rabbia ora: perchè l'ha portata li? Perchè torturarla così? " Sei crudele! Perchè mi hai portata qui?! Cosa pensi di ottenere? ". Chiede, iniziando a piangere. Lui non pare volerle rispondere, ma le si avvicina afferrandola violentemente per le spalle, scuotendola un pò come volesse svegliarla da un qualche sonno.

" Ora dimmelo! Dimmi che non c'è più alcun legame tra noi! Dimmelo proprio dov'è nato il nostro amore, che aspetti?! ". Le grida, adesso può sfogarsi, nessuno li sentirà. Lei porta le mani al viso in segno di protezione, e continua a piangere senza però dire una parola. Trova la forza di ribattere di li a poco.

" Ti prego! Riportami a casa e dimenticati di me! ' meglio per tutti! ". Sbrocca, ma lui non la lascia, anzi se possibile la stringe di più.

" Vuoi forse dire che non mi ami più?! E' questo?! ". Continua, mentre lei cerca di staccarsi. " Dimmelo, Alice! Dimmelo adesso! ". Ripete il minore dei fratelli Meekhiv, mentre lei sbrocca esasperata.

" No!! No, non posso dirti questa falsità!! Quel bambino che portavoin grembo era tuo! E se non fosse stato per Vladislav, che si è offerto di fargli da padre, sarei anche stata disposta a subire le umiliazioni e le brutte parole della gente, pur di darlo alla luce ed avere con me una parte di te! Ora sei soddisfatto?! ". Chiede, continuando a singiozzare mentre lui la lascia andare, shoccato: quel bambino era suo figlio? Senza dire nulla fa un passo indietro, per poi puntare lo sguardo su Alice.

" Mio figlio? ". Chiede solamente, mentre lei annuisce ancora in lacrime.

" Si, tuo! Avrei voluto dirtelo, è solo che ho avuto paura! ". Ammette la bionda, ed in quel momento Vladislav decide di intervenire: è da un pò che osserva la scena, infatti è giunto sul posto leggermente prima di loro, avendo intuito le intenzioni del fratello. Mette una mano sulla spalla ad Alice, che si sfoga finalmente, stringendosi a lui come se fosse la sua sola ancora di salvezza.

" Basta, Alice. Non piangere in quel modo, ti stai solo facendo male da sola ". Le sussurra calmo il biondo, ma lei non pare accennare a smettere: il dolore che sente è troppo da sopportare, anche per una donna forte come lei. Boris invece punta lo sguardo al terzo Opekun, che ricambia con lo stesso, gelido sguardo. " Non le hai già fatto abbastanza male? ". Chiede semplicemente il maggiore, mentre l'altro lo guarda sdegnato.

" Tu non sai niente di noi due, non ti permettere di giudicare me o il mio amore per Alice ". Commenta, ma l'altro non pare farsi intimorire.

" Allora cosa aspetti a lasciare tua moglie? Se ami veramente Alice, perchè non ripudi Alexandria e stai al suo fianco? hai forse paura di rovinare il tuo buon nome? ". Chiede senza mezzi termini, mentre suo fratello stringe i pugni per non darne uno al minore, rispondendogli a tono.

" E' stata Alice a dirmi di restare con mia moglie e mia figlia ". Suona come una giustificazione questa, ma Vladislav si lascia sfuggire una risata.

" Ma davvero? E quindi? ". Chiede. " Alice ha fatto la cosa giusta secondo lei, si è sacrificata. Ma se davvero l'avessi amata come dici, avresti seguito solo il tuo cuore senza esitare, e saresti rimasto con lei a dispetto di tutto ". Conclude il discorso il biondo, per poi guardare Alice. " Andiamo, ti fa solo male restare in questo posto ". Sussurra, mentre lei annuisce, sfinita da tutta quella situazione. Boris pare irritarsi, e guarda i due. Eppure ha un pensiero fisso: deve risolvere le cose. Vuole stare con Alice, è lei la donna che ama. Ed anche sua moglie lo dovrà sapere.

Dopo circa un'ora dagli eventi tutto a palazzo Meekhiv pare apparentemente tranquillo. Christine è insieme alla piccola Evitha, e con lei suo marito. Adrian e Natasha sono invece con Felitsiya, che a sua volta è andata ad accogliere degli ospiti. Christine approfitta di quel momento con suo marito e sua figlia, e sorride dolcemente. " Guardala: più passa il tempo e più ti somiglia, non trovi? ". Chiede, notando quanto la piccola Evitha assomigli a suo padre, che annuisce con fare orgoglioso

" Modestamente, è bella e forte come il suo papà ". Fa, facendo ridere la moglie. Mentre la Contessa sta per dire qualcosa, un bimbo di circa otto anni o poco meno li osserva da dietro la porta. Notando però di essere stato visto, fa per nascondersi subito, intimorito dal fatto che qualcuno lo possa sgridare. Viktor e Christine si guardano, sorpresi: allora i loro ospiti sono già arrivati, e probabilmente hanno portato con loro il primogenito. La contessa guarda il marito, che la sorprende decisamente: si alza senza fare rumore, così che il piccolo non si accorga di nulla. Una volta arrivato alla porta si guarda intorno, per poi incrociare le braccia. " Sbaglio o qui c'è un piccolo ospite? ". Chiede, in tono abbastanza autoritario. Il bimbo sussulta, per poi cercare di nascondersi meglio. Ma improvvisamente si sente prendere in braccio, e temendo di essere punito inizia a giustificarsi.

" No signore, non volevo spiare! Volevo solo osservare voi e la contessina, chiedo scusa! Non mi punite ". Protesta, mentre a quelle parole persino Viktor Meekhiv ride un pò: anche lui da piccolo faceva così, quando non voleva essere punito.

" Ah, ma io ti conosco: tu sei il figlio maggiore degli Isaev. Viktor, vero? ". Chiede, ed il piccolo annuisce, guardandolo.

" Non mi punirete? ". Chiede con preoccupazione, mentre Viktor fa cenno di no.

" No, per questa volta sei perdonato ". Sentenzia, stupendo ancor di più la moglie, che osserva suo marito con in braccio il bimbo: deve ammettere che quel piccolo somiglia veramente ai Meekhiv, e specialmente a Viktor. Non capisce come mai, eppure ogni volta che lo vede ha la netta sensazione di averlo già incontrato prima d'ora. Suo marito la raggiunge, sedendosi con il bambino in braccio, mentre lei gli accarezza i capelli dolcemente.

" Ciao, piccolo! Da quanto tempo ". Sorride, e quel sorriso ha il potere di rassicurare il piccolo Viktor, che annuisce.

" Voi siete la signora del ballo, vero? ". Chiede, ricordandosi il ballo di qualche anno fa. Poi la sua attenzione si sposta su Evitha. " E lei è la contessina? Perchè è rimasta così piccola? ". Chiede, mentre a quelle parole a Christine sfugge un sorriso, intuendo che il bimbo ha scambiato Evitha per Natasha.

" Si piccolo, ma questa è la sorellina di Natasha. Lei ora è una bimba grande come te ". Gli spiega, mentre lui pare confuso. E' Viktor a riprendere parola di li a poco.

" Ti avevo promesso che ti avrei fatto giocare con lei, ricordi? Se farai il bravo diremo ai tuoi genitori che tu puoi restare con la contessina ed il piccolo conte, mentre loro parlano con me e mia moglie, va bene? ". Chiede, e sul viso del bambino dai capelli corvini compare un'espressione raggiante, per poi annuire e stringere a sorpresa il giovane conte, che rimane quanto meno sorpreso: sente qualcosa di strano, è come se qualcosa che gli appartiene gli fosse stato restituito. Stringe a sua volta il piccolo, sorridendo alla moglie che nel frattempo gli accarezza dolcemente i capelli. Viktor si volta di scatto, guardando la contessa e posandole un bacio sulla guancia, e lo stesso fa con il suo omonimo.

" Siete i migliori! Non siete così noiosi come tutti quei signori che vado sempre a trovare con mamma e papà ". Sorride il piccolo, mentre sia Christine che Viktor sentono qualcosa di strano: una felicità che non si sanno spiegare, e tutto grazie ad un innocente bacio di un bimbo. E' come se in un secondo, il dolore per la perdita del loro primogenito fosse stato definitivamente cancellato, e questo nemmeno loro riescono a spiegarselo. In quel momento anche il conte Isaev insieme alla consorte giungono al salone, e vedendo la scena la donna pare logorata dai sensi di colpa: sono davvero adorabili, una famiglia meravigliosa.

" August... ". Sussurra, mentre il marito la guarda per poi entrare in salone, senza risponderle e facendo un rispettoso inchino ai padroni di casa.

" Perdonate se mio figlio vi ha disturbato ". Chiede scusa, mentre Christine fa cenno di no, mentre Viktor si alza con in braccio il bimbo.

" Non ci ha disturbati, Conte Isaev: vostro figlio è un bimbo adorabile ". Fa la contessa, facendo spuntare un sorriso orgoglioso sul volto dell'altro nobile. " Suppongo che il piccolo si annoierebbe qui con noi, così come la mia bambina: che ne dite se chiedo alla tata di occuparsi di entrambi, e di farli giocare con l'altra mia figlia e mio figlio? ". Chiede poi Christine, trovando il pieno consenso dei coniugi. La ragazza manda a chiamare Felitsiya, che tiene per mano natasha. Non appena vede il piccolo Viktor, la contessina fa un inchino in segno di rispetto, così come le è stato insegnato nonostante la giovane età. Una volta ricevute istruzioni la domestica torna ad occuparsi dei bimbi, mentre i suoi signori parlano con i loro ospiti. Eppure, nè Viktor e nè Christine riescono a scordare quella bellissima sensazione provata quando hanno incontrato nuovamente il maggiore dei figli degli Isaev, mentre Kira Isaeva pare turbata: ha ancora impressa nella mente l'immagine di Viktor Junior insieme ai suoi veri genitori. Il legame di sangue è indistruttibile, come lei da sempre sostiene. E prima o poi lo sa, la vita le presenterà l'amaro conto per tutti i suoi inganni e menzogne, così come al marito.


Salve amici miei! Eccolo qui: il capitolo 47! Che ve ne pare? Boris ed Alice hanno avuto un acceso confronto, alla fine del quale la ragazza ha confessato che il figlio che portava in grembo era del fratello di Viktor. Vladislav pare sempre più protettivo verso la ragazza, cosa accadrà tra i due? Nascerà una Vladice che rivaleggerà con i miei amati Blice? Intanto abbiamo assistito ad un nuovo e dolcissimo incontro di viktor e Christine con il piccolo Viktor Junior. Il legame di sangue è inscindibile, ma che conseguenze avranno gli inganni degli Isaev? Gli si ritorceranno contro? Per saperlo, non vi resta altro da fare che continuare a seguirmi :P Aspetto pareri e recensioni, mentre vado a scrivere il capitolo 48! Baci




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