La malinconia di Ryoko Asakura

di PistachioPills
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Il nome che le entità senzienti di dati mi assegnarono fu quello di Ryoko Asakura : faceva riferimento all'idea e il desiderio di viaggiare, anche se rappresentava un qualcosa di incontemplabile all'interno della mia breve esistenza, poiché, la mia vita non era nata dal piacere o dalla voglia di procreare un nuovo essere, bensì ero stata creata per un solo ed unico scopo, quello di essere l'unità di backup dell'interfaccia umano Nagato Yuki, un essere a me simile, spinto dai comuni obbiettivi per cui le entità stesse coesistevano, osservare e raccogliere informazioni relative a un'affascinante essere umano, dai poteri e le possibilità superiori a quelle di qualsiasi altro abitante del globo terrestre, Haruhi Suzumiya. Nonostante non era necessario o minimamente richiesto dai nostri superiori l'apprendimento delle emozioni e dei sentimenti, in poco tempo imparai a distinguere ciò che i miei giovani compagni di classe nei loro discorsi privi di utilità o senso suddividevano in bene e male o bello e brutto, basiche caratteristiche dietro alle quali si celavano pensieri ed espedienti ancor più complessi delle loro semplici affermazioni che non avrebbero mai capito o anche minimamente appreso. L'istituto in cui fui iscritta era chiamato Kita, una scuola pubblica come tante, all'interno della quale frequentavano le lezioni gli altri due interfaccia umani che assieme a me, assimilavano informazioni su Suzumiya : anche lei ovviamente era studentessa all'interno del liceo Kita, aveva occhi di un marrone molto acceso e chiaro, opposto ai suoi capelli che invece erano di colore marrone scuro e quasi spento, lei, una ragazza che riuscì, senza volerlo, a colpirmi con quello che gli uomini di questa terra chiamavano amore, non ero stata creata per `Amare` e non mi era nemmeno concesso, raggiungere il fidanzamento con un umano era ovviamente per me impossibile, ma nonostante ciò, rischiando di esser disinstallata e ridotta a non altro che un ricordo sfocato e poco chiaro, provai a coltivare ed ottenere l'amore della mia ed unica Dea.




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