bagno
Fafnir entra nella stanza da bagno,
richiudendosi la porta alle spalle.
L'aria all'interno è calda e umida. Il
vapore si leva dalla vasca piena d'acqua calda. Takiya si è preso la
briga di fargliela trovare già pronta, risparmiandogli il fastidio
di mettersi a trafficare con rubinetti e caldaia. Non che accettare
l'assistenza di un essere inferiore gli risulti meno umiliante, ma
Takiya è... be', Takiya. Per qualche motivo, Fafnir è riluttante a
porre il coinquilino sullo stesso piano di tutti gli altri umani.
Avvicinandosi alla vasca, incrocia il
proprio riflesso nello specchio appannato. Un brivido di disgusto gli
percorre la schiena: eccolo lì, il potente Fafnir! Coperto solo di
un sottile strato di pelle pallida. Niente scaglie lucenti; niente
spuntoni, artigli, zanne, ali, corna, coda... tutto andato! Il suo
aspetto glorioso e possente sacrificato a quella parvenza fragile e
molliccia. Solo i rubini che ardono negli occhi feroci e il nero
compatto dei capelli conservano vaghe tracce della sua forma
originaria. Per il resto, assomiglia tremendamente ai lombrichi che
brulicano nelle strade. Takiya stesso è un lombrico, per quanto lo
abbia già annoverato nella categoria “Hit” e dunque quantomeno
meritevole di un minimo di rispetto dragonesco da parte sua.
Distoglie lo sguardo da quella
degradante versione di se stesso, s'immerge nella vasca e storce le
labbra in una smorfia di disappunto.
E questa sarebbe considerata
“calda”? Ma per favore!
Fafnir inspira dal ventre, richiamando
alla gola una piccola sfera di fuoco che soffia fuori dalle labbra,
dritta nella vasca.
Una densa nuvola di vapore esplode
intorno a lui e la colonnina di mercurio nel termometro s'impenna
all'istante.
Il drago si lascia andare ad un
sospiro. Molto meglio, ma niente a che vedere con la lava dei
vulcani. Tsk, gli umani sono così deboli! Non riescono neppure a
tollerare un po' d'acqua bollente senza riportare danni. Patetico!
Scuote la testa,
domandandosi cosa lo abbia spinto a una decisione tanto irrazionale;
lontana dai suoi istinti distruttivi e dall'odio che ha sempre covato
per l'umanità. Sicuramente c'entravano Tohru e l'inspiegabile
luminosità che irradiava da quando si era trasferita in quel mondo,
a vivere con l'umana alla quale faceva da cameriera. Un drago dedito
alle faccende domestiche, subordinato a un umano: deplorevole!
Inaudito!
Eppure gli era
parsa così... felice.
Bah! Cosa si è
messo in testa? Forse sarebbe meglio tornarsene a casa.
Fafnir viene
strappato ai suoi dubbi dalla voce di Takiya, al di là della porta:
- Faf-kun! Sto preparando la cena. Il curry lo preferisci leggero,
giusto? -
- Sì. -
- E ricordati che
stasera dobbiamo prenderci la rivincita a Warrior Quest! L'ultima
volta ci hanno surclassato di brutto ma non permetteremo che accada
di nuovo, vero? -
Fafnir digrigna i
denti al pensiero della bruciante sconfitta. - Li spazzeremo via! -
ringhia.
Ode la risata
allegra del ragazzo e sceglie di mettere momentaneamente da parte le
sue incertezze. Qualunque decisione riguardo al da farsi, avrebbe
potuto attendere la fine della partita. Inoltre, quella notte aveva
ben tre quest da completare...
[500 parole]
|