Le parole non servono – One shot

di Cesca_Haibara20
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Oggi è il vostro giorno libero ed Eren è stato più anomalo del solito, sia a colazione che a pranzo ha mangiato a due tavoli di distanza tra te, Mikasa ed Armin, quando di solito mangia con voi. Hai provato a parlargli ma lui trovava sempre una scusa o qualcosa da fare che lo faceva allontanare impedendoti di rivolgergli la parola. Alla fine ti sei arresa e sei andata in camera tua per passare del tempo in solitaria.

Sei in camera tua intenta a leggere un libro quando senti qualcuno bussare alla tua porta.
Ti volti verso di essa e noti a terra un pezzetto di carta che prima non c’era. Ti alzi dalla sedia avvicinandoti alla porta e raccogli il pezzetto da terra; lo apri e vedi che al suo interno c’è scritto qualcosa.

Incontriamoci tra un’ora esatta dietro al campo di addestramento, dove si trovano le scuderie, ho qualcosa di importante da rivelarti.

Non c’è alcuna firma e non riesci a riconoscere la calligrafia.
Che sia uno scherzo? Oppure è qualcosa di serio?” pensi girando il foglio cercando, inutilmente, altri indizi.
Sospiri.
Tanto non ho altro da fare uguale, quindi, perché non provare?” scrolli le spalle e riprendi la tua lettura.

Poco prima dell’ora dell’incontro riponi il libro e liberi i capelli dalla coda di cavallo lasciandoli sciolti.
Indossi gli stivali della divisa, esci dalla stanza raggiungendo a piedi il campo e raggiungendo il retro in pochi minuti.
Ti fermi in un punto poco visibile in modo che i cadetti che passano non ti prendano per una pazzoide che rimane ferma come una statuina nel retro del campo.
Ti prego, fa che non sia uno scherzo…” pensi con un sospiro.

Inizi a giocherellare con le dita nell'attesa che qualcuno si palesi e, dopo interminabili minuti, vedi un’alta figura che lentamente si avvicina a te facendoti fare un sospiro di sollievo.
Menomale!
Più la figura si avvicina, più riesci a metterla a fuoco e la tua espressione si fa confusa.
Eren…? Lui ha fatto passare il biglietto sotto la porta?
La sua espressione sembra seria, ha le sopracciglia dritte come delle rette, gli occhi non trasmettono nulla e le labbra sono serrate. Non è mai stato così serio con te, ha sempre avuto un’espressione allegra o sollevata in tua presenza. Che sia successo qualcosa che lo turba e ne vuole parlare con te?
Quando si trova a poca distanza da te provi a proferire parola per capire cosa abbia ma lui ti blocca subito prendendoti per il polso e nascondendovi in un vicolo formatosi tra la distanza di due stalle.
Tu finisci contro il muro di legno di una di esse ed Eren rimane di fronte a te con entrambe le mani poggiate ai lati della tua testa lasciandoti limitate possibilità di movimento.
Che Diavolo sta succedendo qui?! Perché nascondersi? E perché tutto questo silenzio?!
Eren non sembra intenzionato a parlare e l’espressione sul suo viso non cambia, così decidi di parlare per prima.

«Mi spieghi che cosa significa tutto questo? Perché hai scritto quel foglio? Potevi tranquillamente bussare ed aspettare che ti aprissi e dirmelo a voce. Oppure preferisci spiegarmi il motivo del tuo silenzio stamattina ed a pranzo? Mh?»

Le tue domande sembrano entrargli da un orecchio ed uscirgli dall'altro perché non lo smuovono di un millimetro.
Anzi, per tutta risposta, si poggia sugli avambracci diminuendo la distanza tra i vostri corpi e permettendoti di percepire il suo profumo che sembra un misto tra cannella, spezie e rosa. Alzi di poco il viso verso di lui in modo da incrociare lo sguardo e vedi una differenza, anche se leggera, nella sua espressione; i suoi occhi sembrano comunicare desiderio, lussuria, bisogno di qualcosa.

«So che quello che sto per fare può essere considerato profondamente egoistico.»

Finalmente ha iniziato a parlare!” pensi sollevata.
Ed anche la sua voce comunica le stesse sensazioni che comunicano i suoi occhi, il suo respiro sembra essersi fatto più pesante che, a contatto con la tua pelle, ti provoca una scossa di brividi.

«Probabilmente mi odierai dopo questo e non ti biasimo, anche io mi odierei.»

Ammette senza distogliere gli occhi dai tuoi confondendoti sempre di più.

«Che intendi? Perché dovrei odiarti?»

Cerchi di creare un dialogo tra voi due inutilmente perché Eren va avanti col suo “monologo”.

«So che dovrei chiederti il permesso prima di commettere un’azione che coinvolga il tuo corpo, quindi voglio chiedertelo: posso rubarti un bacio?»
La sua richiesta ti lascia senza parole.
«Te lo sto chiedendo col cuore in mano, questo desiderio mi sta mandando fuori di testa. Non hai idea di quanto sia difficile per me trattenermi dal non baciarti le labbra, morderti il collo o stringerti tra le mie braccia per proteggerti da tutto e da tutti.»
«Eren...»
«Quindi te lo chiedo nuovamente perché so che se non lo farò lo rimpiangerò per tutta la vita. Non ti sto chiedendo di ricambiare i miei sentimenti, potrai anche odiarmi dopo questo, ma ho bisogno di rubarti un bacio.»

Tu rimani in silenzio con la bocca socchiusa senza avere nemmeno la certezza di aver capito ciò che hai appena sentito ed Eren ne approfitta per prendere l’iniziativa.
Posa per una manciata di secondi lo sguardo sulle labbra facendoti mordere labbro inferiore, appena lo nota sorride facendoti battere il cuore come una trivella contro il tuo petto. Prende i tuoi polsi mettendoli dietro il suo collo, le sue mani passano lungo i tuoi fianchi e si avvicina di poco facendoti sentire tutto il suo calore.
Si bagna le labbra un’ultima volta mentre le tue si fanno sempre più secche ed assetate delle sue. Piega di poco il viso verso di te e ti bacia.
Fai scorrere una mano tra i suoi morbidi capelli ricambiando il bacio. Tutto questo misto di emozione di fa impazzire sotto di lui,
Pochi minuti dopo, senza fiato interrompete il bacio ma Eren non si ferma ed avvicina lentamente le sue labbra al tuo collo. Come percepisci le sue labbra sulla pelle sensibile del collo perdi ogni controllo ed inizio ad ansimare. Ti lasci completamente andare continuando ad accarezzargli i capelli, chiudi gli occhi mandando indietro il viso e permettendogli di proseguire i suoi baci.
Mordicchia e succhia un lembo di pelle fino a formare un succhiotto. Mugoli.
Vi sentite come se foste in un nostro universo e nessuno possa interrompere quel momento.
Passa la lingua sui succhiotti formati, mordicchia altri piccoli lembi di pelle ma una voce vi fa tornare alla realtà interrompendo il momento idilliaco.

«EREN! EREN DOVE SEI? LEVI E HANJI HANNO BISOGNO DI TE!»

La voce di Armin interrompe il vostro momento ed ti senti come se fossi stata in una bolla di sapone che è scoppiata all'improvviso.

«Merda.»

Ringhia lui a denti stretti contro l’orecchio.

«È meglio che vai...» sussurri accarezzandogli la schiena. «Se fai tardi Levi ti spezza le gambe.» sdrammatizzi.
«Tanto mi ricrescono...» bofonchia con tono annoiato.
Sorridi.
«Dai vai.» insisti.
Eren si raddrizza e prima di allontanarsi da te e sgusciare dal buco in cui vi eravate nascosti ti da un’altro, ma leggero, bacio a stampo.
«Te lo ripeto, non c’è bisogno che tu ricambia i miei sentimenti ma ti sono grato per avermi fatto questo favore.»
Ti fa l’occhiolino e si affretta a raggiungere l’amico. Il tuo cuore non ha smesso di battere come un forsennato e ciò ti causa un sorriso.
”Non c’è bisogno che ricambi i miei sentimenti”, eh?” sospiri. “Credo che, ora come ora, sia difficile se non impossibile.




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