La sponda

di Ronnie92
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Erano lì,
si lì,
dall’altro lato del fiume.

Un fiume senza tempo,
senza sponde,
senza limiti,
fatto di musica e miti,
leggende e sospiri.

Mi consumavo per loro.
E loro, fate ignare,
vedevano il falò bruciare,
godevano della luce e del calore
che emanavo per loro.

L’ardore sa bruciare all’infinito
nelle tenebre di un cuore infiammato,
mai spento, ma per necessità sopito.

Mai sapranno dell’ardore che muove le fiamme a lambire verso di loro.
Perché alcune anime si consumano da sole.

Perché si può bruciare per passione.

Ma un’anima ardente
nutre da sé la propria passione folgorante,
volta verso una morbosità futile e deludente,
che la porterà all’inferno, lentamente.

Erano lì, sull’altra sponda.
E ammiravo il loro modo di essere diverse.

Schiette e senza paura.
Libere di sbagliare.
Libere di tentare.
Libere di raggiungere una felicità senza catene.
Libere.

La bellezza non proveniva dai tratti aggraziati,
o dalla forte tenacia che trapelava da ogni poro.

Non era la chimica, ma la musica,
non il sesso,ma la pulsione,
il non detto, la volontà di raggiungerle.

Perché solo i folli vivono di essenza.
Ma tutti muoiono d’assenza.

Strano vero?

Ammirare e desiderare sono due cose ben diverse e disgiunte.

Si può desiderare il Sole, senza averlo mai.
Si può toccare la Luna, senza mai raggiungerla.
Si può e non si può.
Si vola senza ali.
Si annega senza mari.
Si può godere di sogni non reali.

Il Cielo e la Musica,
l’Arte e la Leggerezza.

Tutto l’ardore nel moto perpetuo di una singola anima.




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