Guard Me For Eternity

di LadyYuna94
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Capitolo 39:

Elena ed Emily neanche ventiquattr’ore dopo quel pranzo, si erano pentite amaramente di aver accettato di essere le damigelle d’onore di quel matrimonio, poiché Hilary si era rivelata essere una di quelle sposine isteriche. Quella mattina, prima della cerimonia, Elena si sorprese della velocità con cui la ragazza cambiava umore, passando dalle lacrime alle risate e dalla calma all’ira nel giro di pochi minuti e si chiese se quella fosse una peculiarità di tutte le spose o solo di quella sposa in particolare.
Le due blader avevano perso il conto delle volte in cui aveva chiesto loro di stringere il bustino dell’abito, rigorosamente di taglio occidentale e di controllare se lo strascico fosse scucito in qualche punto.
Elena aveva sperato di mangiarsi la lingua, dopo aver rivelato la sua conoscenza nel campo della moda e Hilary da lì divenne un fiume in piena, riempendola di domande tecniche sul suo abito da sposa e chiedendo continuamente conferma, per paura di essere stata imbrogliata, se quell’abito corrispondeva alla mano dello stilista che aveva espressamente richiesto in atelier al momento dell’acquisto.
Emily aveva la bocca bloccata in un tirato, ma pur sempre rassicurante sorriso di marmo e pensò di aver pronunciato la frase "Sei bellissima" più volte durante quella mattinata che in tutta la sua vita. Non lo aveva mai detto così spesso nemmeno a sua figlia Judy.
Le due ragazze ringraziarono la loro buona stella per aver pensato di acquistare degli abiti sui toni del rosso, tema portante della cerimonia, perché erano convinte che Hilary le avrebbe sicuramente mandate a comprarsi altri vestiti a un’ora dall’inizio della cerimonia, se quelli che indossavano non avessero soddisfatto le sue aspettative.
La cerimonia e il successivo ricevimento erano stati organizzati nell’immenso giardino di casa Kinomiya, in uno splendido gazebo illuminato a festa, con rose rosse e bianche a fare da contorno e, quando era partita la marcia nuziale e le ragazze si erano sistemate davanti alla sposa che incedeva a passo lento, tirarono un grosso sospiro di sollievo non appena videro Takao stringere la mano di Hilary e sistemarsi entrambi sull’altare.
- Ricordami di non accettare mai più di fare la damigella d’onore- disse Emily ad Elena sottovoce, mantenendo quel sorriso granitico che aveva sulla faccia da ore e continuando ad osservare gli sposi. Elena non riuscì a contenersi e le sfuggì una risata che cercò di soffocare subito.
Nonostante tutto, la cerimonia fu davvero commovente.
Max e il Professore erano i testimoni di Takao ed erano carinissimi con i papillon rossi, in tinta con tutta la scenografia ed Elena non poté fare a meno di immaginare il suo Rei lì con tutti i loro amici. Se lo immaginò bello come il sole in quelle vesti eleganti e le lacrime le riempirono gli occhi, pensando che avrebbe potuto dare la colpa alla cerimonia, se qualcuno le avesse chiesto perché stesse piangendo.

Quando il ricevimento era ormai iniziato da un’ora, Elena si liberò dalla morsa dei tacchi a spillo che indossava da ore, nascondendo i piedi sotto il tavolo e sotto la stoffa del suo lungo abito cremisi e dalla faccia di sollievo che aveva fatto, Emily capì cosa avesse fatto.
- Tranquilla, non lo dirò a nessuno. Anzi, se vuoi ho portato un paio di scarpe di ricambio in più- le disse sicura la ragazza dai capelli rame.
- Ti dirò, sono una abituata ad indossarre i tacchi, ma queste fanno particolarmente male- confessò Elena, notando quanto fossero gonfi i suoi piedi.
- Io sono una tipa più da jeans e sneakers, infatti non sono per niente a mio agio oggi, quindi, ho giocato d’anticipo- Emily sollevò di poco il suo vestito con un sorriso soddisfatto, mostrando ad Elena le scarpe da ginnastica che aveva ai piedi.
- Donna, tu sei un genio- disse Elena facendole l’occhiolino
- Ma mi odierei se venissi nelle foto senza le mie adorate Jimmy Choo- ammise Elena con un sorrisetto, facendo un cenno alle sue costosissime scarpe abbandonate sotto al tavolo, poco lontano dai suoi piedi.
Proprio in quel momento, Max si alzò in piedi attirando l’attenzione di tutti per il classico discorso di auguri agli sposi che, per fortuna, fu abbastanza breve.
Invitò tutti a fare un brindisi alla fine ed Elena si limitò ad alzare il calice di champagne, che Emily notò essere ancora pieno. Le parve strano perché quello era almeno il terzo brindisi che facevano, il Professore aveva inaugurato quella serie di auguri al microfono, tediandoli per un quarto d’ora buono sul fatto di aver visto nascere l’amore tra Takao e Hilary. E poi ricordava benissimo che Elena non era astemia, visto che a casa sua quando si erano conosciute, aveva accompagnato con piacere l’arrosto con un paio di bicchieri di rosso.
Emily osservò la giovane italiana con fare accusatore e poi sorrise, Elena se ne accorse e aggrottò le sopracciglia.
- Che c’è?- chiese curiosa di sapere perché la sua amica la fissasse.
- Di quanto sei?- tagliò corto Emily ed Elena rimase completamente spiazzata da quella domanda.
- Non capisco a cosa ti stai riferendo...- tentò vaga la ragazza, prendendo a tagliare l’anatra che aveva nel piatto.
- Andiamo, Elena, sono una donna e ci sono passata prima di te- cominciò Emily, cercando di guadagnarsi la sua fiducia.
- Bruciore di stomaco continuo, poco appetito, non tocchi alcol, piedi gonfi. Tu aspetti un bambino- sentenziò la rossa americana sorridendo ed Elena non riuscì a trovare una scusa plausibile che Emily potesse bersi. Dopo tutto era una scienziata e aveva un occhio attento, inoltre la sua reazione non fece altro che confermare i sospetti della trentunenne americana.
- Non dirlo ad anima viva, per favore- la pregò Elena in un sussurro, capendo di non avere scampo, ed Emily trasalì
- Lo sapevo! Ma perché non me ne hai parlato?- chiese la rossa alzando un sopracciglio
- Non lo sa nessuno- confessò Elena, sentendosi improvvisamente troppo esposta nel rivelare quel segreto ad alta voce.
- E pensare che ieri mi avevi quasi convinta quando avevi detto che non c’era niente di importante di cui parlare riguardo la tua vita sentimentale, che non c’era nessuno per te, bugiarda- disse Emily con fare scherzoso
- In effetti è così, non c’è nessuno per me- cercò di giustificarsi Elena, facendo aumentare la confusione di Emily.
- Tesoro, non ti aspetterai che creda davvero alla storia della cicogna, spero- rispose tagliente l’ex tennista.
- Emily, sono incinta di Rei- ammise Elena ad occhi chiusi e le parole sfuggirono alle sue labbra prima che lei potesse fermarle.
Al solo pronunciare quella frase ad alta voce le venne in mente il momento in cui il test di gravidanza era risultato positivo qualche settimana prima e lei non aveva fatto altro che piangere per i successivi tre giorni, andando nel panico più totale all’idea di crescere suo figlio da sola, alla sua età e, soprattutto, senza suo padre.
La sua interlocutrice cambiò totalmente espressione, sgranando gli occhi e spalancando la bocca. Confusione e vera sorpresa si alternavano nel suo sguardo.
- Fermati, aiutami a capire- cominciò Emily spaesata ed Elena sospirò, rimettendo in ordine i pensieri.
- Io e Rei abbiamo fatto l’amore la notte prima dell’ultimo scontro in Spagna, quando lui...- l'ex Prescelta si bloccò, le costava troppa fatica ricordare cosa era successo a Madrid quel giorno.
- E, scusa la franchezza, ma non avete usato precauzioni?- chiese Emily, avvicinandosi di più.
In effetti quella domanda suonava più che lecita, visto con quante donne era stato Rei in passato, era diventato il massimo esperto in materia di sesso occasionale e contraccettivi e i suoi amici ormai sembravano saperlo bene. Elena stessa era sempre stata una tipa con la testa sulle spalle e si era ben guardata dal praticare sesso non protetto con i ragazzi con cui era stata. Ma quella notte, fu tutto diverso.
- E’ successo tutto talmente in fretta- cercò di giustificarsi Elena, mordicchiandosi il labbro
- Prendevo la pillola anticoncezionale, ma considerando lo stress fisico e psicologico a cui ero sottoposta durante il viaggio e tutto quello che avrei dovuto affrontare di lì a poco, devo essermela dimenticata… per un bel po’ di volte- ammise la giovane italiana, inarcando le sopracciglia.
- D’accordo- sospirò Emily
- Dunque, di quanto sei?- chiese ancora l’americana
- Otto settimane per l’esattezza, ho il secondo controllo al rientro a Roma- si confidò Elena
Emily mise una mano su quella di Elena e le sorrise emozionata
- Sei una donna forte, lo sai e meriti di essere felice- disse Emily ed Elena immaginò che quel gesto costasse parecchio alla ragazza, considerando quanto le aveva raccontato Max sulla poca emotività e, soprattutto, poca empatia di sua moglie.
- Grazie. Non vedo l’ora che nasca, vivo solo per quel momento. È la parte di Rei che mi resta, oltre al suo Driger- confessò Elena abbassando lo sguardo, portandosi istintivamente una mano al ventre.
La conversazione venne interrotta dall’inizio della canzone del ballo degli sposi.
Elena vide Hilary sgridare Takao e ordinargli di smettere di mangiare per andare a ballare, per poi prenderlo e trascinarlo a forza al centro del gazebo, mentre lui non mollava i suoi spiedini di manzo.
(https://www.youtube.com/watch?v=WAXmph1FEI0)
- A proposito, c’è qualcuno che vuole restituirti i tuoi Beyblade- disse Emily sorridendo, quasi con le lacrime agli occhi, guardando oltre Elena.
La ragazza si voltò alle sue spalle avvertendo una presenza, sperando che fosse il Professore che si era ricordato di ridarle i suoi Beyblade come promesso, ma quando Elena si voltò, una serie di emozioni che facevano a cazzotti tra loro invasero ogni parte di lei.
Si sentì la terra mancare sotto i piedi e immaginò di essere in uno dei sogni ad occhi aperti che aveva fatto negli ultimi tempi.
- Vuoi ballare con me? Poi prometto di restituirti i Beyblade-
Quella voce dolce ma profonda, quegli occhi che somigliavano all’oro scintillante, quei capelli corvini raccolti in un elegante coda bassa, con i ciuffi ribelli e disordinati sulla fronte ad incorniciare quel viso perfetto. Il completo total black che indossava faceva apparire il suo fisico molto più tonico e muscoloso e il papillon rosso al collo era proprio la ciliegina sulla torta.
Rei davanti ai suoi occhi appariva esattamente come lo aveva immaginato Elena solo poche ore prima. La giovane non riusciva a credere a quello che vedeva.
Aveva sognato talmente tante volte di vedere Rei accanto a sé che aveva paura stesse cominciando a confondere la realtà con la fantasia.
Elena gli porse la mano, continuando ad osservarlo scioccata e si lasciò guidare al centro della pista.
Gli altri sembravano essere tranquilli, quasi non badavano al loro amico che era tornato dall’aldilà e fu quella sorta di positiva indifferenza a convincere Elena che stava immaginando tutto, fregandosene del fatto che sarebbe potuta apparire stupida o addirittura pazza agli occhi degli altri, da sola al centro di una pista da ballo, nel bel mezzo di un matrimonio.
Elena chiuse gli occhi e, sicura di essere in una delle sue fantasie, si appoggiò con la guancia al petto di Rei, sentendo il battito del suo cuore e stupendosi di sé stessa nel riuscire a ricordare persino il ritmo del cuore di lui.
Rimasero in silenzio a dondolarsi lentamente al centro della pista, mentre il cinese stringeva dolcemente a sé la sua protetta. Quasi ad Elena sembrava di sentire le dita affusolate di Rei che le accarezzavano le braccia nude, dandole quei brividi che solo lui riusciva provocarle.
- Mi manchi, amore mio, ho tante cose da raccontarti- confessò Elena restando ad occhi chiusi e respirando a fondo il profumo inconfondibile di Rei. Se ne riempì i polmoni, come se dovesse farne scorta, per non restare senza quando quella visione sarebbe finita.
- Potrai raccontarmi tutto quello che vuoi, io non vado da nessuna parte- disse Rei in un sussurro, per poi posare un dolce bacio sulla fronte della ragazza. Il tocco delle sue labbra calde, fece sussultare la giovane.
Elena si staccò lentamente, iniziando ad avvertire un leggero panico nel farsi trascinare da quella visione, seppur stupenda, ma pur sempre frutto della sua mente. Guardò Rei che le sorrideva rassicurante e si ritrovò a pensare che era molto più bello e affascinante di quanto ricordasse.
Avvicinò una mano tremante al suo viso e quando avvertì nuovamente il contatto con la pelle di lui, Elena cominciò a respirare a fatica.
- Rei, io ti sento, possibile?- disse lei accarezzandolo, con le lacrime agli occhi, per poi toccargli la spalla, il braccio, fino ad intrecciare la sua mano con quella del ragazzo.
Elena seguì con gli occhi tutti i movimenti senza battere neanche le palpebre per paura di perdersi qualche dettaglio che rivelasse la natura fantasiosa di quello che stava vivendo.
- Elena, sono qui- disse lui, portandosi la mano di lei sul cuore. Elena chiuse gli occhi, nuovamente in ascolto di quel battito che poteva dire di conoscere a memoria come una ninna nanna.
- Non prenderti gioco di me- ribatté lei, cominciando a piangere e aprendo di colpo gli occhi, senza muoversi dalla sua posizione. Rei sentì le parole bloccarsi in gola, incapace di dargli un senso logico.
Non sapeva neanche come spiegarlo a sé stesso ciò che era successo, figuriamoci raccontarlo a qualcun altro, soprattutto a chi sapeva per certo aver sofferto più di tutti per la sua morte. Il ragazzo sperò che Elena capisse che la ragione per cui era riuscito a compiere quella specie di miracolo, tornando alla vita, era stata lei.
Era stato il suo amore a farlo tornare e il suo amico Kei gli aveva dato una grossa mano.
- Amore mio, toccami, sono vivo e sono tornato da te- la rassicurò lui, prendendole il viso tra le mani ed Elena decise che, per la prima volta in vita sua, non avrebbe fatto più domande a Rei.
Le bastava il fatto che lui era lì, non voleva sapere se c’era sotto qualche patto alla Cenerentola e che a mezzanotte lui sarebbe potuto svanire. Rei era davanti ai suoi occhi, in tutta la sua bellezza quasi divina da cui lei era stata ipnotizzata dal primo secondo. Elena avrebbe fatto di tutto, avrebbe dato di tutto, purché lui le fosse rimasto accanto per sempre. Purché lui l’avesse protetta per l’eternità.
Iniziò a piangere e con uno scatto si gettò nuovamente tra le sue braccia, in un pianto liberatorio e disperato.
- Non mi lasciare mai più, capito?- disse lei singhiozzando
- No che non ti lascio, lo sai che il mio compito è proteggerti, per sempre- rispose lui con le lacrime agli occhi, stringendola a sé.
Elena si alzò sulle punte e baciò Rei, incurante che fossero sotto gli occhi di tutti, premendo le labbra contro le sue e costringendolo a schiuderle. Lei aveva sentito la sua mancanza in un modo inimmaginabile e ora poter sentire di nuovo la sua lingua che esplorava la sua bocca la fece sentire viva all’improvviso, come un incendio che divampa.
Rei ci mise di certo tutta la passione che aveva in quel bacio, tenendo Elena stretta a sé e facendola cadere un po’ all’indietro come se fossero ancora presi dai passi tipici di quel lento che erano intenti a ballare fino a poco prima.
E mentre tutti si godevano quella scena, contenendo a stento la commozione, fuori da quel gazebo dove si stava tenendo il ricevimento nuziale del capitano dei Bladebreakers, iniziò a nevicare, regalando a quel momento già speciale, quel pizzico di magia in più.
Quella magia in cui Elena, nonostante ciò che aveva vissuto, non aveva creduto fino a quel momento.


Ciao a tutti! Avevo fatto intuire da un po' che ci sarebbe stato un lieto fine per i nostri protagonisti (eheh povera Elena, l'ho fatta penare un pochino prima di restituirle il suo grande amore), ma mi piaceva l'idea di dare un po' di gioia a questa ragazzina, che dopotutto, ha salvato il mondo.
Se il link di Youtube non funzionasse (non so perché oggi mi da problemi) la canzone che ho scelto per questo momento è "Yours" di Jin (BTS) che da anche il titolo al capitolo perché pensavo sposasse a meraviglia con tutto il mood xD
Manca un solo capitolo alla fine di questo meraviglioso viaggio cominciato un po' di mesi fa, ma non vi spoilero nulla!
Ancora un grazie gigantesco a tutti voi che mi leggete e seguite <3
LadyYuna94

 





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