Skip
Gwenda aveva portato a casa il cucciolo a qualche giorno. Skip aveva poco più di sette settimane e, anche se a volte piangeva perché gli mancavano la mamma e i suoi fratelli, la bambina lo rassicurava ed era felice di averlo a casa. Il cagnolino le saltò in braccio mentre lei era seduta sulle canne che ricoprivano il pavimento.
“Ciao, piccolo” gli disse.
Lui la leccò, facendola ridere, e le mordicchiò l'orlo del vestito.
“Digli che non deve” asserì la madre, che stava allattando il fratellino di Gwenda.
“No!” esclamò la bambina, un ordine perentorio che il cagnolino, pur essendo così piccolo, capì subito.
La sera arrivò presto e Gwenda diede a Skip un po' della sua carne, Le mancava hop, ucciso da una freccia nel bosco, ma avere Skip faceva sì che il suo dolore diminuisse. Il cagnolino era piccolo e richiedeva tantissime attenzioni.
Lanotte se lo ritrovò acciambellato vicino al suo cuscino e sorrise.
“Tranquillo, Skip” sussurrò, accarezzandogli il pelo morbido. “Io e te rimarremo sempre insieme. Ti voglio bene.” |