Believer

di ClostridiumDiff2020
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Capitolo 58







Billy osservò la lama nella sua mano e Evie lo osservò in attesa.
 
Protenditi verso il mondo che vuoi raggiungere, verso le emozioni che avverti, protenditi verso di loro finché non ti fanno male… Ricorda quel mondo, le emozioni belle ma soprattutto quelle dolorose. Lascia che ti conficchino le unghie nell’anima e lasciati trascinare. E solo in quel momento taglia e apri il varco.
 
Protese la mano.
 
Ripensò a quel vicolo, al dolore alla spalla…
All’alito che gorgogliava alcool…
Il primo di molti che lo avevano usato come un pupazzo… Un volto carino da sfregiare…
Il senso di nausea che lo trascinava su quella giostra… Il dolore al volto mentre la sua anima andava in mille pezzi e mentre il volto di Frank si delineava nei suoi ricordi, con la mano ben serrata attorno all’elsa affondò la lama sottile nell’aria e delineo una linea di luce nel nulla.
Billy arretrò mentre un rivolo di sudore gli solcava il volto.
Aveva tagliato la realtà e poteva già intravedere la sua realtà di origine oltre quel taglio.
 
Lo intravedeva, un letto e un corpo magro avvolto da un lenzuolo familiare.
Il BIP ritmato di un monitor…
Ricordava quel suono…
La prima volta che si era risvegliato, disorientato e solo…
Si voltò verso Evie con i grandi occhi scuri ricolmi di lacrime.
Lei gli prese la mano e gli sorrise incoraggiante.
 
“Fa attenzione…” sussurrò Aleksandra avvolta attorno al suo collo.
Lui le carezzò la testa cercando di rincuorarla o forse di trovare conforto dal suo Daimon.
Poi Evie accarezzò i bordi di quella lacerazione surreale nello spazio-tempo.
Billy avvertì il suo passato richiamarlo con voce flautata oltre la soglia, poi stretto alla presa di Evie avanzò e attraversò la soglia.
Avvertì mille schegge di luce esplodere in lui.
Mille colori esplodergli nella mente.
 
Ricorderai il dolore…
Ricorderai la perdita…
 
Billy avanzò poggiando il piede su un mondo dolorosamente familiare e crollò a terra.
Stringendo la mano di Evie e sentendo il calore di Aleksandra attorno al collo.
Poi lentamente aprì gli occhi e sollevò lo sguardo su quel corpo abbandonato nel letto davanti a loro.
Era quasi un estraneo, così pallido, magro e debole.  Billy allungò la mano verso quel corpo che un tempo era stato suo, carezzandogli le dita ma prima che potesse dire qualcosa delle voci lo fecero sobbalzare…
Evie afferrò i bordi del varco e con un rapido gesto se lo chiuse alle spalle. “Comunque non era il caso di tornare in quel luogo spettrale…” sussurrò Evie con un mezzo sorriso.
“Nascondiamoci… stanno venendo da questa parte…”
“Devo mostrarti una cosa…” Sussurrò Evie strattonando Billy dietro il paravento “Questo l’ho preso da te… e quanto starai meglio sarai in grado di ricordare…”
La porta si aprì e un uomo entrò nella stanza, guardò nella loro direzione ma Billy sorrise quando si accorse che non potesse nemmeno avvertire la loro presenza. Evie aveva creato un’illusione dietro cui erano nascosti, era il suo dono?
Ma poi l’uomo si avvicinò e Billy lo vide chiaramente da dietro il velo che li nascondeva, Frank.
L’uomo scrutò l’illusione per un po' ma poi si sedette accanto al corpo sdraiato nel letto.
“Allora Bill… eccoti qua… Ci ritroviamo finalmente…”

 





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