Grammar is not an
opinion!
§ John §
È il suo decimo compleanno, così i suoi genitori hanno
deciso di portare John a cena fuori.
Hanno prenotato in un ristorante italiano gestito da una
coppia di loro amici e ora siedono attorno a un tavolo, pronti a leggere il
menu.
Con loro ci sono anche i nonni, si prospetta una bella
serata e John non potrebbe essere più felice.
La sua mente corre lontana, non riesce a smettere di pensare
al nuovo piatto per la batteria che ha ricevuto; lo ha già provato, gli è piaciuto
tantissimo e non vede l’ora di potersi esercitare di nuovo. Più il tempo passa,
meno riesce a staccarsi dal suo strumento musicale preferito.
«John? Su, leggici il menu, così almeno ti distrai!» lo
incoraggia suo padre, piazzando l’elegante fascicolo rilegato sul tavolo di
fronte a lui.
Il bambino piega le labbra in un lieve sorriso e si sfrega
le mani, pronto a compiere una delle attività che più gli piacciono, oltre a
suonare la batteria: leggere ad alta voce.
Ha cominciato ad apprezzare quell’attività quando una cara
amica della nonna è diventata cieca e non poteva più leggere il giornale, così gli
ha chiesto di farlo al posto suo. Inizialmente John non ne era entusiasta, ma è
sempre stato educato a essere gentile e lo ha fatto comunque.
Allora si è accorto che gli piaceva trovare la giusta
intonazione in base alla punteggiatura, scovare gli errori grammaticali e
commentarli con ironia.
E ora, menu alla mano, si schiarisce la gola e punta lo
sguardo sulla prima pagina. «Allora, siete pronti?»
Gli adulti lo osservano, in attesa, sorrisi divertiti a
increspare le loro labbra.
«Antipasti di terra… così, senza due punti o punto,
va bene. Tagliere di salumi formaggi salse e pane. Ovviamente non c’è
neanche una virgola, niente. Perfetto.» John sospira e scuote il capo.
Suo padre ridacchia. «Poi?»
«Zuppa di cozze.» John fa una pausa. «Senza la
maiuscola.»
«Ma ti sei dimenticato di leggere il titolo, vedi? Questo è
un antipasto di mare» gli fa notare sua madre, picchiettando divertita sul
foglio plastificato.
«Ah, sì, non importa. Andiamo avanti…» Aggrotta le
sopracciglia. «Primi terra… le preposizioni se le sono mangiate per
colazione, fantastico! Lasagne ala Bolognese, mmh, buone… ma alla vuole
due L comunque!»
Tutti gli adulti ormai ridono, anche se la lettura di questo
menu sta diventando quasi un supplizio e le loro mani sfogliano velocemente le
altre carte presenti sul tavolo.
«Penne alla carbonara, oh, stavolta la doppia L
se la sono ricordata!»
John si prepara per leggere il trafiletto dedicato ai primi piatti
di mare, quando il proprietario del locale si accosta al loro tavolo; si tratta
di Enzo, uno dei più cari amici di suo padre, una di quelle persone che il
piccolo considera quasi come uno zio.
«Ragazzi, tutto bene? Avete già deciso cosa ordinare?» esordisce
l’uomo con un enorme sorriso.
«No, stiamo ancora aspettando che John finisca di leggere il
menu. Le cose qui vanno per le lunghe» risponde suo padre in tono scherzoso.
A quel punto John solleva lo sguardo e osserva Enzo in viso.
«Scusa, ma chi vi ha scritto il menu? È pieno di errori!» esclama con
nonchalance.
Per un attimo cala il silenzio, poi tutti scoppiano a
ridere, ma il bambino non ci trova proprio niente di divertente! Quello è un
ristorante, non dovrebbe presentare ai clienti una lista di piatti scritti
male!
«Non è che vi serve qualcuno che lo corregga?» aggiunge,
sventolando la carta dei piatti sotto il naso del proprietario.
Ma nessuno degli adulti riesce più a riprendersi dalle
troppe risa, compreso Enzo che addirittura si tiene l’enorme pancia mentre
viene scosso da incontrollabili sussulti.
John li fissa stranito, una mano a grattarsi la nuca e
l’altra ancora stretta attorno al menu. «Che c’è? Che ho detto?»
Enzo gli si avvicina e gli regala una pacca sulla schiena, tentando
di smettere di ridere. «Sei un mito, John! Ti meriti proprio un’enorme porzione
di tiramisù!»
Sul volto del bambino si apre un sorriso luminoso, e
improvvisamente si dimentica degli errori grammaticali e dell’indignazione che
stava provando fino a poco fa.
Quel dolce è una delle cose più buone che abbia mai
assaggiato in vita sua e, anche se non capisce perché, è proprio orgoglioso di
se stesso per esserselo meritato!
[711 parole]
AUGURI MIO ADORATISSIMO JOHN *___________*
Lettori miei, io sto morendo dal ridere, giuro,
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!
Per scrivere questa storia mi sono ispirata a un iconico
bambino che ho conosciuto davvero e che letteralmente adoro, e quando ho
pranzato con lui e i suoi genitori in ristorante, si è verificata ESATTAMENTE
una scena come questa: lui ci leggeva il menu a voce alta e commentava tutti
gli errori e le mancanze grammaticali, oltre a elencare anche tutti gli
ingredienti e gli allergeni di ogni singolo piatto!
UN MITO AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
E chi se non John poteva essere il protagonista di qualcosa
del genere??? Di certo non Daron o Shavo, che non è nemmeno detto che sappiano
leggere AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
Ho adorato scrivere questa storia, giuro, e spero di aver
strappato un sorriso anche a voi!
Grazie anche solo per aver letto e ancora BUON COMPLEANNO
ALL’UOMO PIU’ DOLCE DI QUESTO MONDO, IL BATTERISTA PIU’ TALENTUOSO ED
EMOZIONANTE, SEMPLICEMENTE JOHN DOLMAYAN ♥
|