Una (quasi) partenza fuori programma

di LadyOfMischief
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Han Solo era certo che non avrebbe mai dimenticato il giorno in cui il Millenium Falcon si era quasi schiantato – con lui, Chewbe e Ben a bordo– all’interno dell’hangar di famiglia, e tutto per colpa sua...più o meno.
Era stato definito irresponsabile in numerose circostanze, perlopiù da sua moglie, ma quanto accaduto in quel piovoso pomeriggio invernale non si sarebbe certamente potuto imputare alla sua irresponsabilità perché era qualcosa che lui non avrebbe mai potuto prevedere, nonostante il wookiee gli avesse fatto presente che forse non era una buona idea. In fondo cosa poteva esserci di male nel portare il proprio figlio a bordo della nave che, per anni, era stata una casa per lui? 
Han era tornato a casa da un viaggio di “affari” con Chewbecca e Lando, che aveva poi fatto ritorno a Bespin, soltanto il giorno prima e voleva trascorrere del tempo con la sua famiglia, tuttavia quel giorno Leia era impegnata fino a tardo pomeriggio e lui non aveva la minima idea di come tenere impegnato un bambino di tre anni; il cattivo tempo precludeva qualunque attività all’aperto e lui non era così bravo come sua moglie nell’inventare nuovi giochi o raccontare storie. Se c’era qualcosa per cui Ben sembrava già nutrire un certo interesse, erano proprio le navi e ne possedeva diversi modellini giocattolo, che Han aveva comprato personalmente durante i suoi viaggi, perciò aveva ritenuto che fosse giunto il momento di portarlo a bordo del Millenium Falcon e mostrargli come fosse una vera nave. 
“Hey, piccola canaglia, ti andrebbe di fare un giro a bordo della nave del miglior pilota della galassia?” aveva chiesto Han a Ben, che gli aveva rivolto uno sguardo perplesso, per quanto un bambino potesse essere perplesso. 
“E chi è?” 
“Il tuo papà naturalmente” 
“Naveee!”  aveva risposto il bambino battendo le mani con entusiasmo, cosa che Han accolse come un "sì". 
Ben non era particolarmente vivace, o almeno non ancora, ma era decisamente curioso e nel momento in cui mise piede a bordo cominciò a toccare ogni cosa, esordendo ogni volta con un "Cos'è?". Non era facile spiegare al figlio di tre anni a cosa servissero i diversi cavi o cosa fossero tutti quei pannelli disseminati di pulsanti e lucine colorate, perciò Han si limitava a rispondere che servivano a far funzionare ogni cosa. 
Le cose avevano preso una piega imprevista quando Ben era schizzato via, come solo i bambini riuscivano a fare, verso la cabina di comando mentre Han e Chwebecca rimettevano a posto gli attrezzi che lui aveva tolto dalla cassetta pensando che fossero giocattoli. Un rumore fin troppo familiare aveva messo in allerta i due contrabbandieri, facendogli dimenticare degli attrezzi sparsi sul pavimento, e li aveva fatti precipitare in cabina, giusto in tempo per impedire che Ben - seduto al posto di Han e intento a premere tutti i pulsanti - li facesse schiantare. 


Spazio Autrice:
Chi ha letto Whatever It Takes forse ricorderà quest'aneddoto che ho inventato, ma se non l'avete letta spero abbiate apprezzato comunque. 




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