Fine dei Giochi

di AlessiaOUAT96
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Le foglie solleticano le mie caviglie.
Viscide, fredde e a volte dal bordo seghettato.
Carezzano fugacemente la mia pelle, ma ormai sono abituato a quel fievole tocco. Non sobbalzo più.
 
Ascolto tutti i suoni che mi circondano: il frusciare degli alberi, lo scricchiolio dei sassolini, il gracchiare degli uccelli e voci. Saranno almeno una decina, parlano come se niente potesse minacciarli, come se fossero sotto l’ala protettrice dall'uomo più potente al mondo.
E forse è così, almeno finché non avrò adempiuto al mio dovere e al mio destino. Prenderò il posto che mi spetta di diritto e lo farò stanotte.
 
Col favore delle tenebre mi avvicino sempre di più a quell' immensa fortezza. Riesco a vedere chiaramente le guardie appostate pigramente sulle mura, le lanterne ombreggiare i loro volti.
Conosco quella fortezza, l'ho vista tante, troppe volte e per questo so dove posso infiltrarmi senza essere notato.
Dietro le mura più a sud c'è una fitta foresta di alberi secolari, non basterebbe un incendio ad abbatterli completamente.
Faccio un respiro profondo e mi preparo ad arrampicarmi.
 
La corteccia è ruvida, pungente; sento piccole schegge trafiggermi il palmo della mano e dei polpastrelli. Fa male, ma il mio obiettivo è più importante di questo dolore passeggero.
Vedo un ramo abbastanza robusto dove potermi aggrappare saldamente e riprendere fiato. Qualcosa però va storto perché il ramo non regge il mio peso e con un sonoro schiocco si spezza e cade giù.
Sento il cuore a mille e mi preparo a essere scoperto.
Ma la fortuna sembra essere dalla mia parte perché nessuna guardia si accorge di quel rumore, forse troppo impegnati a sorvegliare le entrate principali. Quando ci sono idioti del genere, certi lavori sono più semplici.
 
Poi tutto sembra essere in discesa. Scalare quell'albero non mi dà ulteriori difficoltà.
Vedo l'entrata nascosta da un cumulo di macerie e muschio e il ramo dove mi trovo è giusto a pochi metri dalle mura. Mi basta un salto e potrei essere lì.
 
Mi metto in posizione, sguardo fisso e scatto, ma un fruscio improvviso arriva alle mie orecchie e immediatamente sento un dolore acuto alla spalla e una calda chiazza rossa allargarsi sui miei indumenti.
Un cecchino appostato tra gli alberi. Non riesco a individuarlo maledizione!
Cerco di riprendere il controllo della situazione, ma tutto inizia a farsi sfocato e tremolante.
 
Non adesso!
***
《È finito》
Sento una voce in lontananza
 
《Lo avevamo avvisato. Fine dei giochi》
 
Spengo la console prima che il blackout la rovini totalmente.
 
Sospiro. Non ero mai arrivato fino a quel punto. Avrei dovuto ricominciare da zero.
 




Angolo autrice!

Buona sera a tutti/e!
È da tanto, troppo tempo che non scrivo una storia così breve, di solito sono molto più…prolissa e discorsiva.
Ad ogni modo spero abbiate apprezzato, nonostante sia consapevole di molte imprecisioni e aspetti non approfonditi.
Grazie a tutti per aver letto!
Alla prossima!
Alessia.
 




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