The Ship Has a Secret. Writober 2022

di Ladyhawke83
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The ship has a secret

 

“Furono i primi a emigrare verso ovest, attraversando l’Eriador per giungere fino al Colle Vento, mentre gli altri erano rimasti nelle Terre Selvagge. Erano la razza più tipica e caratteristica, e di gran lunga la più numerosa. Inclinavano a stabilirsi definitivamente in un posto, e conservarono a lungo l’antico costume di vivere in caverne e gallerie sotterranee.” (1)

 

Tutti, nella Terra di mezzo, alzarono gli occhiali al cielo nello stesso momento.

Impossibile non vederlo, impossibile non pensare che quella freccia di fuoco, che squarciava le nuvole e faceva tremare le fredde stelle, fosse un segno.

Se di buon auspicio o di malaugurio era difficile da stabilire, ma il vecchio Sadoc Burrows della tribù dei Pelopiedi sembrava vedere ogni cosa nuova, e differente dalle tradizioni, come qualcosa di cui diffidare e questa palla infuocata che schizzava sopra i loro nasi, non faceva eccezione.

“I cieli sono arrabbiati”. Disse sottovoce, “forse questo è il segno che stavamo aspettando”, ripetè il vecchio, con fare circospetto, quasi avesse paura della sua stessa ombra proiettata dalle lanterne.

“Dobbiamo affrettarci per la migrazione, solo questo conta, lo dice anche il sacro libro, affrettarci dico, prima che succeda qualcosa di brutto”. Ribadì Sadoc, a sé stesso, più che ad altri, grattandosi i radi capelli bianchi sulla testa, i quali formavano un curioso contrasto con la sua pelle scura, come terra bruciata dal sole. 

 

“Nori! Nori!” Torna indietro, finirai per farti ammazzare, o per farci scoprire…” Le gridava dietro Poppy, la sua amica, arrancando su per la collina, proprio a ridosso dell’impatto.

L’intrepida Nori, rimase senza fiato nel constatare le dimensioni del cratere fumante, ai propri piedi: se per un “gigante” esso poteva apparire grande, per un Pelopiedi di statura media quel buco rasentava le dimensioni di un intero lago prosciugato.

Al centro dell’esplosione c’era una persona, un uomo forse, più probabilmente un gigante, Nori non lo sapeva chi fosse costui, né se fosse ancora tra i vivi oppure no, ma fu vinta dalla curiosità e dall’incoscienza e vi si avvicinò, incurante degli avvertimenti di Poppy che pareva sul punto di perdere i sensi.

“Nori… Nori… vieni via di lì, magari è morto, lascialo lì potresti morire anche tu…” bisbigliava Poppy mentre Nori si avvicinava sempre più a quell’uomo nudo che era precipitato giù dal cielo come una meteora.

“Se non dovessi fare tutte le cose che sono pericolose, non farei più niente”, penso Nori, mentre sfiorava il corpo dell’uomo, per sincerarsi che fosse ancora vivo.

Di colpo, con uno scatto improvviso l’uomo spalancò i suoi grandi occhi grigio/azzurri e, afferrato il braccio della giovane Pelopiedi, iniziò a recitare parole arcane di cui forse più nessuno conosce il significato.

Nori perse il respiro, quasi perse il senso del tempo,dello spazio e del luogo, poi ritornò in sé, con un nuovo sguardo negli occhi. Qualunque cosa avesse visto in quegli, attimi di comunicazione mistica con quel gigante straniero, prima che quest’ultimo svenisse, non ne fece parola con Poppy, si limitò solo a dire che lo dovevano aiutare; lei sentiva che lui era una sua responsabilità.

 

Galadriel veleggiava con gli altri elfi, solcando le acque dei Mari della Separazione, su una nave velocissima e leggera, andavano tutti verso la terra promessa, Valinor, verso la pace, la luce.

Lo spirito combattivo di Lady Galadriel però, non si dava pace, non importava quanto grande fosse la nostalgia di casa, così come non le importava di tradire, a suo modo, le benevolenza dell’Alto Re Gil Galad, lei sentiva che qualcosa nel suo cuore, nel suo animo non riusciva ad acquietarsi. Non riusciva a lasciare andare nemmeno il pugnale, un tempo appartenuto al suo amato fratello, morto nella scontro contro Sauron, anzi quello era divenuto il simbolo tangibile della sua resistenza, della sua tenacia a voler estirpare il male da tutte le terre, soprattutto dalla Terra di Mezzo.

Quando vide quella luce nel cielo, comprese che quello era il segno che stava aspettando.

Si gettò nelle acque scure di quel mare senza fine e lascio ai suoi compagni di varcare il confine delle terre di Valinor, loro potevano trovare la pace, lei no. Lei voleva, doveva dimostrare a se stessa che non si sbagliava, che non si era mai sbagliata, nell’inseguire il nemico, Sauron. 

Galadriel sentiva che la malvagità e l’oscurità stavano di nuovo, dopo secoli di relativa calma, cercando di riconquistarsi un posto d’onore nel mondo soffocando la bellezza e la luce di tutti i popoli, non solo degli elfi.

“Mio fratello ha dato la vita dando la caccia al nemico. Il suo compito ora è mio”. Risuona forte, ancora e sempre, nella sua mente l’antico giuramento che fece al fratello Finrod.

Galadriel restò sola nel grande mare, ma non temeva nulla, non più.

 

***
(1) 
Citazione dal Prologo de “Il signore degli anelli”

 

***

 

1 ottobre Prompt: “This is the sign you’ve been looking for”

Fandom: “Il signore degli Anelli - Gli anelli del potere”

Rating: verde

Words: 820

***

Note dell’autrice: è tanto che non scrivo, ma questa serie tv mi ha dato nuova ispirazione e voglia di fare, spero di riuscire a essere costante con i Prompt del writober, quest’anno, di solito fallisco miseramente.

È la prima volta che mi cimento in questo fandom e sono un po’ fuori allenamento, non abbiate paura a dirmi se qualcosa non funziona, o se vi piace!

A presto. 

Ladyhawke83





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