Brienne of Tarth

di pampa98
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Prompt: "Morte"



Renly



 

Brienne ripensava spesso al giorno in cui aveva conosciuto Renly Baratheon. L’uomo l’aveva colpita subito per il suo aspetto e i suoi modi galanti; era stato l’unico a trattarla con rispetto e farla sentire apprezzata, e Brienne gli era stata grata per questo.
Lo aveva amato – forse più come bambina che come donna – e, esattamente come suo fratello e le sue sorelle, le era stato strappato via prima del tempo.

Avrei dovuto proteggerlo.
Dovevo fare più attenzione.
Sono solo una ragazzina che gioca a fare il cavaliere.
La morte di Renly la tormentava ancora, nei suoi ricordi e nei suoi incubi. Sentiva il suo corpo che si spegneva tra le sue braccia, il sangue che gli macchiava la tunica e scorreva lungo il pavimento, raggiungendola e avvinghiandola in una morsa letale.
 


 

Brienne si svegliò sentendo gridare il suo nome. Scattò a sedere e per un momento si sorprese di non essere nella tenda del suo re.
L’aria fredda le ghiacciava il sudore sulla schiena nuda, mentre il fuoco scoppiettava vivo nel camino di fronte al letto. Grande Inverno.

«Brienne.» Jaime la chiamò dolcemente, posandole la mano sulla spalla per spingerla a guardarlo.
«Jaime…» Impiegò qualche istante per metterlo a fuoco. «Scusami, cosa… Cos’è successo?»
«Gridavi nel sonno. Stavi avendo un incubo.»
Brienne si passò una mano sulla fronte. I capelli, che ormai le scendevano fino alle spalle, erano incollati alla pelle.
«Non un incubo» sussurrò.
Poi stirò le labbra in un sorriso e si sdraiò di nuovo, coprendosi con le coperte fino al mento. «Scusami, non volevo svegliarti.»
Jaime si stese al suo fianco, voltandosi verso di lei. Brienne lo imitò, ritrovandosi con il suo respiro a un palmo dal volto.
«Va tutto bene» le disse. Allungò la mano tra di loro e Brienne intrecciò le sue dita a quelle dell’uomo. «Sono qui. Se vuoi parlare di Renly, ti ascolterò. Magari evita solo di raccontarmi le tue fantasie sessuali, non mi va di immaginarti insieme a un altro.»
Brienne gli diede un pugno sul braccio, senza però riuscire a trattenere una piccola risata.
«Lo terrò a mente» disse. Sollevò gli occhi su di lui e strinse la presa sulla sua mano. «Vale anche per te.»
Jaime sgranò gli occhi.
Renly era un argomento semplice, per quanto doloroso; Cersei era tutta un’altra storia.
Jaime aveva pianto la sua morte tra le braccia di Brienne e poi non l’aveva più nominata. Se il suo silenzio era dovuto al timore che potesse giudicarlo o allontanarlo, Brienne voleva che sapesse che non aveva motivo di preoccuparsi: conosceva la sua anima e aveva imparato ad amarla nella sua interezza.
«Va bene» disse infine Jaime, accennando un sorriso. Si avvicinò a lei finché le loro fronti non si toccarono e insieme chiusero gli occhi sperando in sogni più lieti, specchio della realtà che stavano vivendo.

 





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