𝑻𝒉𝒆 𝒔𝒐𝒖𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝑳𝒐𝒗𝒆

di 2BLiGHt
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Giorno 20 - Confessione

Diceva di sentirsi a casa con lei, di stare bene. Quell’uomo dal sorriso così luminoso, ma criptico, quella luce e quell’oscurità aveva dichiarato qualcosa di importante ad una Dorothea che si sentiva confusa, insicura.
“Quindi è per questo che mi hai fatto venire qui?” diceva che con lei si sentiva a casa, ma voleva sentire da lui delle parole esatte, ciò che esse significavano.
“Perché ho una confessione da farti.” Disse lui tenendole il viso tra le mani “Sono innamorato di te, Dorothea. Non intenzione di lasciarti andare.”
Finalmente le arrivarono alle orecchie, quelle parole che aveva temuto di sentire. Quello sguardo luminoso, azzurro come il cielo che la pregavano, la supplicavano di una risposta.
“Liam tu… Tu sai che sono innamorata di un altro uomo, vero?” volle essere chiara, sincera perché non gli voleva assolutamente mentire. Nel suo cuore vi era anche Alfred Dalloway, il suo rapitore, un assassino che non si era fatto alcuno scrupolo ad uccidere un ragazzino di undici anni per i suoi scopi.
“Sì, lo so.” Liam le parla soffiando, portando le sue mani sotto la maglia aderente di lei “Ma lui piace anche a me.”
La risposta la spiazzò del tutto.
Cosa diavolo significava?
Da quando Liam le aveva detto di essere innamorato di lei, pensava di dover scegliere dunque la domanda che lei fece le uscì spontanea.
“Che cosa significa?”
Liam la baciò di nuovo, intrecciando le loro lingue in una danza vorticosa che Dorothea fece una certa fatica ad accogliere.
“Significa che amo sia te che Alfred, stupidotta.” Le sorrise, con un sorriso meraviglioso e sincero.
Lo trovava bellissimo.
“Però qui ci sono solo io…” la mano della ragazza scivolò dolcemente sulla patta dei pantaloni dell’uomo, slacciandoli con un suono frusciante “Ti va bene lo stesso?”
“Mi accontenterò.” Quelle parole vennero sussurrate mentre nuovamente le loro labbra si incontravano “Ma la prossima volta… Credo che vi vorrò entrambi sotto di me… Sempre se quell’erumpent lamentoso di Alfred sia d’accordo…”




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