𝑱𝒖𝒔𝒕 𝒇𝒐𝒓 𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒂𝒚

di 2BLiGHt
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Giorno 22 - Culla

Il suo Arthur era guarito.
Dopo due mesi di lunghe ed intensive cure, finalmente Dorothea poteva stringerlo tra le braccia e cullarlo. Aveva atteso questo momento da così tanto tempo, le sembrava un sogno poter tenere il suo bambino con sé. Lo aveva partorito all’improvviso, sola e senza il sostegno di nessuno se non dei medimaghi che la aiutarono con il piccolo.
Dopo avergli dato da mangiare, Dorothea gli cantò una canzone, la sua preferita di David Bowie.
“And we can be heroes, just for one day.”
Aveva un significato speciale quella canzone, era la musica sua e di Liam anche se le ricordava moltissimo anche Alfred. Ricordava che tutti e tre amavano ascoltare le musiche dei Queen e di Bowie alla radio, bevendo birra e fumando qualche sigaretta. Liam raccontava alcune delle storie folli dove era sopravvissuto assieme a quel pazzo di Eddie Silverhand, lo zio di Dorothea e stimatissimo Auror del MACUSA. Le mancavano quei momenti, quando ancora stavano tentando di cambiare il mondo e di renderlo libero dallo Statuto di Segretezza. Dorothea aveva una visione diversa del mondo: avrebbe tanto voluto che fosse unito, armonioso, dove tutti potevano vivere senza paura.
Purtroppo, il Ministero, le sue ex-amiche, le avevano impedito di realizzare quel sogno.
Il sogno suo e di Alfred.
Con un sorriso un po’ amaro, la ragazza rimise il piccolo nella culla, accarezzando poi le sue manine piccine.
“Gli assomiglia così tanto…” aveva pensato mentre lo guardava “Chissà se saresti stato felice di incontrare tuo figlio, Alfred…”




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