Sans toi

di Brume
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Premessa


Il sole era tramontato anzitempo, coperto da nuvole scure che nel giro delle successive due ore si erano tramutate in un temporale forte come non se ne vedevano da mesi; Oscar e André avevano cavalcato incessantemente durante tutto questo tempo ma, ora, visto che le condizioni non tendevano al miglioramento e la notte stava scendendo, avevano loro malgrado deciso di fermarsi per la notte.

Ci alzeremo presto domattina,  non ti preoccupare, arriveremo a Parigi per tempo l’ aveva rassicurata come di consueto André.
Lei gli aveva rivolto una tenera occhiata, diversa dal solito, poi aveva annuito.

 Faremo come dici tu, anche i cavalli sono stanchi ed ho notato che Cesar zoppica, mi preoccupa un po' …aveva risposto, poi, lei.

L’ uomo era rimasto ad osservarla ancora un po'.
I cavalli, ormai esausti, cominciavano a dare segni di stanchezza.

Allora, deciso? Laggiù dovrebbe esserci la locanda di Germain, Le Canard Ivre… aveva detto l’ uomo.

Si,  era stata la decisa risposta di Oscar.

Erano allora scesi da cavallo ed stavano avanzando lenti lasciando i cavalli liberi dei rispettivi pesi; una volta arrivati nei pressi della costruzione  – una casa tipica di quei luoghi, fatta  di pietra e legno e dipinta con colori chiari , le finestre al primo piano ed una grande sala subito oltre la pesante porta di legno, circondata dai primi alberi del bosco – li avevano infine assicurati alle mani di un giovanissimo ed infreddolito garzone  che subito li aveva condotti presso le stalle sul retro mentre loro, stringendosi nei mantelli zuppi,  si erano avviati verso la porta.

C’è movimento, stasera aveva fatto notare André ascoltando il vociare proveniente dall’ interno. Era, quella, una delle poche locande in quel tratto di strada e raramente l’avevano trovata vuota.

Sembrerebbe; forza, entriamo… sto gelando! si era sentito dire da Oscar.



Quelle parole dette sovrappensiero, parole qualunque di un giorno qualunque, furono le ultime che Oscar pronunciò e che lui udì.
Non appena aperta la porta, infatti, un coltello lanciato da chissà chi arrivò quasi a lambire il viso della donna che, per schivarlo, perse l’ equilibrio andando a cadere e sbattendo la testa, purtroppo, contro lo zoccolo del camino alla sua destra.

Oscar!! gridò André, osservando il sangue spargersi sulla pietra e sulle sottostanti assi di legno Oscar, ti prego, rispondi!

Nella sala era sceso e regnava un silenzio talmente forte da far male.

Chi è stato? CHI E’ STATO A LANCIARE QUEL COLTELLO? urlò ancora, ormai fuori controllo, André.

Ma nessuno rispose.
Non un fiato, non una parola si udirono più  in quella sala.


 




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