Impronte

di gabryweasley
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A Deb,

buon compleanno

 

con questi due che non

se ne vanno mai davvero

 

 

Impronte



Voglio studiare medicina. 

 

Misako ricorda ancora con molta precisione la prima volta che ha incrociato gli occhi di Akito. Hai degli occhi molto belli. E uno sguardo troppo riflessivo, e un'espressione troppo seria, per un bambino di quell'età. 

Ricorda quell'abilità di restare calmo mentre pativa e perdeva un po' alla volta le capacità della sua mano. Il modo in cui riusciva a rendere quasi impercettibile agli occhi degli altri - di tutti loro - un dolore eccessivo che stava portando via dalla sua vita lo sport, le occasioni e le facoltà che ogni bambino sano ha a disposizione. 

Le torna alla mente la determinazione che ha mostrato quando è arrivato il momento di aiutare Sana, l'apertura mentale dimostrata mentre prendeva in considerazione ogni ipotesi, ogni soluzione, ciascuna possibilità, tutto. Akito ha divorato tomi di psicologia per comprendere il problema, abbracciarlo e farlo suo. 



Voglio studiare medicina.

 

Akito ha pronunciato quelle parole durante la cena di un giorno qualsiasi e, in quel momento, Misako ha percepito in modo ovattato tutto quanto aveva intorno. La risata di sua figlia, il mio fidanzato è un genio, Fuyuki pronto a brindare prima di conoscere motivazioni e fare valutazioni, un altro sorso per tutti. 

Misako ha sorriso e ha pensato che la strada che aveva davanti quel bambino, conosciuto ormai diversi anni prima, era già tracciata da tempo.

Che studiare medicina è la naturale aspirazione per uno come lui. Un orfano che si porta addosso con quella dignità i segni di offese che lo hanno ferito come spine e di colpe che hanno divorato la sua infanzia per intero, non può che essere speciale. 

Ha incrociato gli occhi di Akito, ed erano gli stessi di quella prima volta, coscienziosi e affidabili. 

Al medico che di certo diventerà affiderebbe la sua stessa vita. 




"Sapeva ascoltare, e sapeva leggere.

Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente.

I segni che la gente si porta addosso."

Alessandro Baricco

 

 

***

 

Ebbene si.

Torno su questi schermi dopo un anno e sempre con la stessa “scusa” e cioè che questa minuscola fic è un regalino per Deb. L’altra motivazione è che questi due mi mancano molto, si sono presi un pezzetto di cuore e se mi chiamano io rispondo volentieri.

È una flash senza pretese, piena zeppa di riferimenti a cose già scritte da me e da Deb, ma tutto dovrebbe essere chiaro in ogni caso. Vorrei solo fare un appunto sul finale perché probabilmente, per comprenderlo appieno, può essere utile conoscere il mio headcanon su Misako: nel mio immaginario lei morirà a causa di un infarto proprio sotto le mani di Akito che le praticherà un massaggio cardiaco pressoché inutile.

Dopo questa gioiosa parentesi, vi lascio! Se siete arrivati fin qui, grazie per aver letto!

La citazione di Baricco mi ha dato il giusto input per questa flash ma non saprei dirvi a chi la associo, se a Misako o ad Akito. Probabilmente ad entrambi.

Un abbraccio,

Gabry





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