Anche al Giappone servono dottori

di Mari Lace
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Anche al Giappone servono dottori

 

Atsushi distoglie lo sguardo dallo schermo e ingoia un altro dei cioccolatini fatti da Akemi quel pomeriggio. Lo sguardo gli corre alla porta della stanza della figlia, le labbra gli si piegano spontaneamente in un sorriso. A volte non riesce proprio a credere alla sua fortuna.

«Non posso chiederti di aspettarmi.»

«No, certo. Vengo con te.»

Spiazzato, non trova subito una risposta. Scuote la testa. «So quanto ami il tuo lavoro qui, i tuoi pazienti.»

Elena non lo nega. «È così, ma c’è una cosa in questo mondo che mi fa sentire più viva.» Gli sorride. «Tu. Anche il Giappone ha bisogno di bravi dottori, o sbaglio?»

«Che fai ancora sveglio?» Elena gli si avvicina da dietro con voce assonnata.

Atsushi si volta, sorride a mo’ di scusa. «Mi sono fatto prendere da questo progetto. Ho quasi finito.»

Elena scuote la testa, divertita. «Se ti lascio qui ora, ti ci ritroverò domani mattina.» Si siede accanto a lui, prende un cioccolatino e inizia a leggere il file aperto. Atsushi non resiste, vedendola così concentrata: si china in avanti e le ruba un bacio. «Ti amo» sussurra, allontanandosi di poco.

Elena ride. «Sai di cioccolata» commenta, prima di esigere un altro bacio.

 

 

 

NdA

Avevo scritto di più, arrivando fino alla loro morte, ma… Era un po’ un delirio, mi ero lasciata prendere troppo dalla citazione.

Quindi niente: è Natale, un piccolo momento dolce mi è sembrato adatto!

I prompt del calendario che ho sfruttato sono Cioccolatini e la citazione “There’s one thing in this world that makes me feel more alive. And that’s you.” da Daredevil.

Ne approfitto per invitarvi a dare un’occhiata alle iniziative di Ferisce la penna!

Grazie per aver letto. Alla prossima,

Mari





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