It was a stupid idea
Titolo: It was a stupid idea
Autore: My Pride
Fandom: Batman
Tipologia: One-shot [ 950 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Richard
John Grayson, Jason Peter Todd
Rating: Verde
Genere: Generale, Slice of
Life, Commedia
Avvertimenti: What if?
Behind the curtain challenge: A:
"Puoi, per favore, essere serio/a per, tipo, cinque minuti?"
B: "Il mio record è di quattro, ma credo di potercela fare."
A: "Che cazzo, B! Non sto scherzando!"
B: "Nemmeno io, ripeto: posso farcela."
BATMAN
© 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.
Non
poteva crederci. Non poteva assolutamente crederci e si rifiutava di
pensare che fossero finiti in quel casino proprio a causa di quello che
avrebbe dovuto essere “il migliore tra tutti loro”.
La missione che era stata affidata loro quella notte
avrebbe dovuto essere semplice: i Freaks avevano occupato il Planetario
che si ergeva al centro del Robinson Park e loro avrebbero dovuto
sgomberare l’area e abbatterli per il tempo che sarebbe occorso al
Commissario Gordon e alla sua squadra per prelevarli e portarli in
gattabuia, e fin quando lui e Nightwing si erano precipitati lì per
fare piazza pulita e avevano anche confiscato loro delle merci rubate,
era tutto filato liscio come il culo di un pupo. Il peggio era arrivato
quando avevano scoperto un passaggio segreto al di sotto della botola
del globo olografico e avevano deciso di seguirla per un paio di
chilometri fino ad uscire in una costruzione abbandonata dai muri di
lamiera, anche se quello che non si erano minimamente aspettati era
stata la presenza di Harley e Ivy; Harley l’aveva subito presa sul
giocoso e aveva cercato di spappolargli la faccia con il suo martello
mentre flirtava divertita con Ivy, anche se quest’ultima era apparsa
più intenzionata a mettere al sicuro le sue piante che dar retta a lei;
alla fine, scocciata, aveva usato dei rovi per fermare entrambi e si
era trascinata via Harley e, quando Jason aveva provato a correrle
dietro, Dick aveva lanciato un bastone da escrima e lui ci era
inciampato dentro come un idiota quando le piante lo avevano deviato e
si erano chiuse davanti a loro, facendogli sbattere il grugno contro
una parete di foglie verdi e rami intrecciati.
Era stato a quel punto che avevano cominciato a
litigare mentre tentavano di uscire, nessuno dei due intenzionato a
chiedere aiuto tramite comunicatore per non essere bellamente presi per
il culo, per quanto fossero passati già quindici minuti e non ne
avessero ricavato un ragno dal buco. Jason poteva già sentire le
battutine di Stephanie e quelle di Barbara, il pungente sarcasmo di
Damian e qualche parola ironica anche da parte di Alfred e Bruce, e il
solo pensiero gli faceva storcere il naso e salire la bile.
«Non hai pensato neanche per un momento che quella
spilungona avrebbe fatto rimbalzare il tuo colpo con le sue piantine di
merda?» sbottò di punto in bianco nel cercare di sradicare i rami,
infilando le mani in quell’intreccio di verde tra un’imprecazione e
l’altra. «L’avrei già beccate se non fosse stato per te».
«Se non fosse stato per me, adesso avresti un bel
buco in fronte grazie a quelle gigantesche spine proprio ad altezza
della testa, invece sei caduto come un sacco di patate e hai solo
sbattuto il naso alla base».
«Non migliori la tua posizione, lo sai?»
«La risposta giusta è “Grazie, Nightwing, sei il mio
eroe”», ironizzò Dick nel cercare di usare la punta dei suoi bastoni
l’una contro l’altra per creare una piccola detonazione, ma parve non
servire a nulla: le piante sfrigolarono per un secondo e parvero
gridare – fu più un fischio, in realtà, ma abbastanza da ferire le
orecchie – all’unisono, facendoli imprecare e are la presa per tapparsi
i timpani. «Va bene, non è stata una buona idea».
«Tu credi?» abbaiò Jason in risposta, dando un
calcio alla base di quelle stupide piante sotto lo sguardo stranamente
divertito di Dick, che diede vita ad un sorriso a trentadue denti.
«Oh, coraggio, Little Wing. Almeno non puoi dire di
non avere la migliore delle compagnie».
«Stai scherzando?»
«Conosco un paio di persone che pagherebbero per
stare--»
Jason lo zittì immediatamente, facendo risuonare sul
soffitto un colpo di pistola. «Puoi, per favore, essere serio per tipo
cinque minuti?» sbuffò. Era fortunato che i suoi proiettili fossero a
salve, o gli avrebbe sparato davvero visto il nuovo sorrisetto che si
dipinse sulla sua faccia da schiaffi.
«Il mio record è di quattro, ma credo di potercela
fare».
«Che cazzo, ‘Wing! Non sto scherzando!»
«Nemmeno io. Ripeto: posso farcela», asserì Dick
nell’assumere un’espressione decisa, e Jason stavolta dovette reprimere
la vocina che, nella sua testa, gli stava sussurrando di strozzarlo e
di far passare la cosa per un semplice incidente. Erano cose che
capitavano, no? Tutti finivano col collo su un paio di mani almeno una
volta nella vita, dopotutto.
Stava davvero per saltargli alla gola quando venne
salvato da uno scoppio proveniente da fuori, e furono entrambi
costretti ad indietreggiare alla svelta per non essere colpiti dalla
furia dell’esplosione; le piante urlarono ancora una volta, stavolta
più ferocemente, e presero fuoco tra pezzi e detriti che cadevano
pesantemente sul pavimento, e Jason dovette aspettare che il fumo si
diradasse per riuscire a vedere la figura che si erse dinanzi a loro,
con quell’espressione tronfia e col petto gonfio come quello di un
uccellino che aveva appena catturato il suo verme. E l’ultima cosa che
Jason avrebbe voluto, era proprio il farsi trovare da Damian in
evidente difficoltà, dannazione.
«La soluzione è arrivata da noi, visto?» la prese
alla leggera Dick, e Jason chiuse una mano a pugno.
«Io ti--»
«Oh, aspettate che questa la sappiano gli altri»,
soggiunse Damian e, con un ghigno che avrebbe fatto invidia al gatto
dello Cheshire, sparò il rampino verso il tetto di un edificio e sparì
dalla loro vista prima ancora che Jason potesse mettergli le mani
addosso, con la sua risata che echeggiava nella notte come quella di un
fottuto personaggio dei suoi stupidi manga.
Jason imprecò e, nel guardare l’espressione
divertita di Dick, lo giurò a sé stesso: un giorno sarebbe diventato
figlio unico.
_Note inconcludenti dell'autrice
Scritta per
l'iniziativa #behindthecurtain indetta dal gruppo Non solo
Sherlock - gruppo eventi multifandom
Partiamo dal fatto che Dick è un completo idiota ahah quindi un po' è
normale che Jason abbia voglia di ammazzarlo una volta sì e l'altra
pure, ma che ci possiamo fare... puoi togliere il ragazzo dal circo, ma
non il circo dal ragazzo, ricordiamolo! E' un uomo di spettacolo, ecco
Per fortuna (o per sfortuna, visto come ci resta Jason) in loro
soccorso arriva Damian, che avrà davvero tante cose da raccontare al
resto della famiglia... c'est la vie, Jason! Le gioie e i dolori di
avere dei fratelli minori
Commenti
e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥
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