Cara
Yurippe questa storia la dedico a te
che
hai creato una ship simpaticissima!
Abaddon
e Christie!
L'amuleto di Azazeal
Christie rigirò
tra le dita l'amuleto a forma di dado ottagonale che aveva appena
acquistato nella Bottega
di Maga Miryam.
(A dire il vero la vecchia Miryam non era affatto una maga e il
suo in realtà era un negozietto di paccottiglie pseudomagiche
e oggettistica New Age che esisteva ormai dai lontani Ottanta).
Era molto
preoccupata perché Abaddon era sparito da un paio di giorni
senza avvertirla e senza più dare notizie. Così aveva
deciso di provare a contattare Azazeal, il fratello gemello, per
chiedergli se per caso sapeva dove fosse finito Abaddon, ma non avendo idea di come fare, aveva deciso di chiedere aiuto a Miryam.
La Maga
le aveva assicurato che l'amuleto era davvero in grado di richiamare
Azazeal, perché le rune che vi erano incise erano
esattamente quelle che formavano il suo nome.
Rientrata a casa, si
diresse immediatamente nel suo mini salotto e come le aveva spiegato la “Maga”,
accese alcune scaglie di incenso all'arancia all'interno della
ciotola brucia
incenso,
poggiò sopra l'amuleto affinché si scaldasse e
cominciò a passeggiare nervosamente in attesa che succedesse
qualcosa.
Purtroppo però
l'ansia e l'emozione dovute al timore di incontrare Azazeal ebbero la
meglio, così finì per inciampare sul tappeto finto
persiano che arredava il pavimento e cadere rovinosamente sul
tavolino dove era poggiata la ciotola brucia incenso, rovesciando e
spargendo la cenere sul pavimento.
Christie sospirò,
per l'ennesima volta aveva dimostrato di essere terribilmente
impacciata. Rimise ogni cosa al suo posto e dopo aver riacceso
l'incenso, posò nuovamente l'amuleto sulla ciotola senza
accorgersi che un po' di cenere si era insinuata nelle incisioni delle
rune, coprendone alcune.
A scanso di ulteriori
incidenti, decise di sedersi a gambe incrociate davanti al tavolino e
aspettare che succedesse qualcosa. Dopo pochi minuti le rune si
illuminarono di rosso. Christie notò che c'era qualcosa di
strano nella scritta, si avvicinò per osservarla meglio ma le
rune sfrigolarono facendo partire alcune scintille che le fecero
emettere un gridolino di sorpresa. Dopodiché si spensero.
«Bé,
tutto qua?»
Si domandò delusa. «E
Azazeal dove sarebbe?»
«Non
sono sicuro che questo Azazeal di cui parli sia lo stesso che conosco
anche io, ma so per certo che non si tratta di me!»
Le rispose una voce dal tono perplesso.
Christie sobbalzò.
In mezzo al suo salone era appena comparso un demone non molto alto,
vestito di nero, con un cappello da marinaio poggiato sui riccioli
neri.
«Ma
tu chi sei?»
Domandò intimorita.
«Mi
chiamo Azaele e tu invece chi sei? Sai com'è, visto che mi hai
evocato sarebbe carino che ti presentassi!»
Rispose il demone con un sorriso leggermente canzonatorio.
«Io mi chiamo
Christie e… veramente volevo evocare Azazeal, il figlio di
Lucifero!»
«Ah,
allora intendevi proprio quel fighetto slavato e sadico? Non vorrei
essere scortese ma francamente hai gusti piuttosto discutibili in
fatto di uomini!»
«Ma no, cosa ti
viene in mente? Volevo solo chiedergli se sa dove sia finito Abaddon.
É sparito da due giorni senza avvertirmi e sono preoccupata!»
Il demone si grattò
il mento perplesso e si avvicinò al tavolino davanti al quale
era ancora seduta Christie.
«Abaddon è
sicuramente molto più simpatico di suo fratello, ma per
un'umana non è salutare avere una storia d'amore con un
demone, fidati, so di che parlo! Comunque, posso chiederti perché
non hai evocato direttamente lui anziché quel sadico di suo
fratello?»
«Bé,
se lo conosci dovresti sapere che Abaddon è un po' scontroso.
Non volevo rischiare di essere invadente!»
«Capisco.
Ora però, perdonami, ma visto che non era me che cercavi, se
non ti dispiace tornerei a farmi i fatti miei!» Concluse
Azaele.
«Certamente
anzi ti chiedo scusa, per averti disturbato!» Rispose
Christie alzandosi in piedi di scatto e rovesciando nuovamente il
tavolino. La ciotola brucia incenso cadde per terra spaccandosi in
due.
«Oh
no! Ora come farò a evocare Azazeal? Sono la solita sciocca
imbranata!»
Si lamentò Christie con le lacrime agli occhi.
Il demone si dispiacque
nel vederla così avvilita e visto che in realtà non è
che avesse un granché da fare, decise di aiutarla.
«Se
ho capito bene, tu e Abaddon state insieme, giusto?»
La ragazza annuì.
«Posso chiederti da
quando?»
«Il giorno di
Natale facciamo esattamente un mese!»
Azaele ridacchiò e
appoggiò un ginocchio a terra facendo cenno a Christie di
avvicinarsi.
«Credo di sapere
dove possiamo trovare Abaddon, salta su!»
#
Azaele e Christie stavano
sorvolando il Centro della città da più di un'ora,
quando finalmente il demone individuò Abaddon mentre usciva da
una gioielleria con aria soddisfatta.
«Eccolo,
finalmente lo abbiamo trovato!»
Esclamò Christie sporgendosi.
«Attenta,
così mi fai perdere l'assetto di volo!»
La ammonì Azaele.
Ma la ragazza era
talmente felice di aver trovato Abaddon che si sporse ancora per
richiamare la sua attenzione, finendo per far andare Azaele in stallo.
Demone e umana
precipitarono davanti agli occhi di un esterrefatto Abaddon che
schioccò le dita, facendo appena in tempo a far apparire un
tendone davanti alla gioielleria dalla quale era appena uscito.
Azaele e Christie ci rimbalzarono sopra, cadendo poi a gambe all'aria
su un enorme materasso di gommapiuma che Abaddon aveva fatto apparire sul marciapiede, con un altro schiocco.
«Si può
sapere che cavolo ci fai in giro con la mia ragazza?» Domandò
contrariato ad Azaele che stava cercando di tirare fuori sia lui che
Christie dal materasso nel quale erano sprofondati.
«Ti dispiacerebbe
darci una mano ad uscire da questa trappola di gommapiuma?»
Rispose Azaele altrettanto irritato.
Abaddon schioccò
le dita e fece sparire il materasso rivolgendosi poi ad Azaele con
aria piuttosto aggressiva. «Ti ho fatto una domanda!»
Il demone riccioluto, che
si era ritrovato seduto sul marciapiede, si alzò e mettendosi a
posto il cappello da marinaio rispose, per nulla intimorito. «Datti
una calmata principino! La stavo aiutando a trovarti, visto che sei
sparito da un paio di giorni senza dirle niente e lei era molto
preoccupata per te, razza di genio!»
Abaddon si rivolse a Christie. «Davvero ti ho fatto preoccupare?»
La ragazza arrossì
e mormorò. «Si, un po'.»
«Scusa, mi dispiace
tanto, io... ecco stavo cercando un regalo per te e... insomma...
volevo che fosse perfetto e così temo di non essermi reso
conto del tempo che passava!»
Azaele alzò gli
occhi al cielo mentre Christie si lanciò commossa tra le
braccia di Abaddon che, un po' imbarazzato, le restituì
l'abbraccio e poi la sollevò aprendo le ali. «Andiamo a
casa non vedo l'ora che arrivi la mezzanotte per farti vedere cosa ti
ho preso.»
«Hey principino! Io
come ci torno a casa?» Esclamò Azaele vedendoli volare
via.
Abaddon schioccò
un'ultima volta le dita facendo sparire il demone riccioluto.
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