Lampione

di Lady Moon
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Luce nel buio sparso,
solitudine tutt'intorno,
granelli di polvere ed echi lontani
di automobili.
Lì cammini,
una panchina umida,
verde petrolio,
cosparse ai piedi foglie cadute,
abbandonata dal tempo,
lasciata a se stessa.
Ma è l'unica compagnia,
tracce di mani di uomini
sono su di lei impregnate,
indissolubili.
Guardi in alto, spontaneo,
verso la luce e
il tuo vaneggiare comincia
a spegnersi.
Osservi minuzioso
il busto del lampione,
ti sembra troppo alto,
troppo tetro, troppo crudo.
Sensazioni profonde, reali s'ingarbugliano,
formano gomitoli.
Portano un messaggio esistenziale,
il tuo cuore, fragile,
vorrebbe non ascoltarlo.
Eppure s'abbandona alla veritá,
riflette e ascolta.
Quanto dramma la vita ingoia.
Quanta bellezza nel presente,
quanti mostri egocentrici
hanno avuto l'ardire
di insinuarsi nel tuo passato.
Quanta delicatezza ha il futuro,
possibile da coniare,
immaginare,
perché t'accorgi che d'amore
vuoi vivere ancora.

Oltre, tu sei oltre adesso,
nessuno può sfiorare
il tuo abisso.

Prosegui, abbandoni quel limbo,
che tutt'altro non era
che la vita stessa, sospesa.





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