Siamo finzione di finzione di finzione.
Siamo le cattive parole, la maleducazione.
Siamo scorretti per dumila minuti.
Per poi ritrovarci a prendere un caffè, offerto in dono,
lasciato lì sul bancone, al freddo, al bar Papalina.
Siamo un pay it forward mai riscosso.
Siamo la determinazione.
Siamo la discussione, a volte sterile e banale, a volte mondiale.
Siamo, non siamo, ci perdiamo e ci raggiungiamo.
Fatalisti, metapositivisti.
Senza senso, ma con un senso.
Quello della predazione verbale.
L'alimentazione musicale.
Ti diamo il benvenuto a questa nuova realtà.
Ormai già vecchia, ma sempre innovativa.
Un nuovo gioco della promiscuità.
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