Challenge:
“Spring Bingo” organizzata dal gruppo Facebook “Non
solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Prompt:
“Come vuoi scrivere il tuo testamento?”
“Non
credi di essere troppo precipitoso?
Hai
ancora tutta una vita davanti.”
“Come
disse un vecchio saggio: “Morire è facile, ma vivere è molto difficile.”
Quindi,
meglio essere previdenti.” di Artemìs Karpusi Vargas
Genere:
romantico
Tipo:
one shot
Raccolta:
Spring Bingo!
Personaggi:
Kiyoomi Sakusa, Atsumu Miya
Coppia:
yaoi
Rating: PG, verde
Avvertimenti: fluff, slice of life
PoV: terza persona
Spoiler:
sì, post time skip
Disclaimers:
i personaggi non sono miei, ma di Haruichi
Furudate. I personaggi e
gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
Il bicchiere mezzo
pieno
All’ennesimo piagnucolio che uscì dalla bocca
di Atsumu, Sakusa lo fulminò con lo sguardo, scaricandolo con poco garbo sul
letto.
“Falla finita Miya” sbottò esausto andando
immediatamente a lavarsi le mani con più cura del solito visto che erano appena
tornati dal pronto soccorso.
“Due settimane, Omi.
È una tragedia!”
“Te lo dico l’ultima volta, smettila” lo
redarguì nuovamente apparendo sulla soglia del bagno “Sono solo sue
settimane, poteva andarti molto peggio” e dall’espressione di Atsumu si rese
conto che stava gridando.
Sakusa si massaggiò le tempie, respirando per
cercare di riordinare le idee, ma era esausto. Era notte fonda, avevano passato
cinque ore in pronto soccorso, perché a dieci minuti dalla fine
dell’allenamento Atsumu era atterrato male ed era franato a terra.
A Kiyoomi era preso un colpo quando lo aveva
visto restare sul pavimento tenendosi una caviglia, quindi senza pensarci due
volte lo aveva accompagnato in pronto soccorso e, non essendo in pericolo di
vita, avevano dovuto aspettare ore.
Miya era chiaramente spaventato e Sakusa lo
era altrettanto, ma finché non facevano una radiografia non avevano idea
dell’entità del danno. Per fortuna il verdetto era stato abbastanza positivo
era solo una slogatura, ma Atsumu non l’aveva presa affatto bene e per tutto il
tragitto verso casa aveva continuato a lagnarsi, tanto che lo schiacciatore era
stato tentato un paio di volte di fermarsi e abbandonarlo in tangenziale,
perché la sua resistenza e la sua pazienza erano state messe a dura prova. Era
stanco, affamato e soprattutto non si erano né lavati, né cambiati, tanto in
fretta avevano lasciato la palestra ed avere un ragazzo di ventisette anni che
frignava come un bambino di cinque a Kiyoomi batteva proprio sui nervi.
“Vado a farmi una doccia”
“E mi lasci qui da solo?”
Sakusa respirò a fondo un paio di volte, giusto
per evitare di insultarlo pesantemente, perché non ne valeva la pena.
“Se ho bisogno di qualcosa?”
“Alzi il culo e te la prendi” sbuffò
incrociando le braccia sul petto.
“Ma… ma…”
“Abbiamo noleggiato le stampelle, non credere
di essere servito e riverito” tagliò corto sparendo in bagno.
Quando uscì dalla doccia, Atsumu si era tolto
la maglietta e aveva tentato di fare lo stesso con i pantaloni della tuta ma
era rimasto incastrato sulla fasciatura.
Kiyoomi gli si inginocchiò davanti e con
pazienza lo aiutò.
“Non avevi detto che mi dovevo arrangiare”
borbottò tenendo lo sguardo basso.
“Dipende da cosa devi fare…” rispose,
sfilando l’indumento.
“Mentre eri in bagno ho pensato una cosa”
iniziò e Sakusa sollevò un sopracciglio preoccupato, quando Miya pensava era
peggio di quando non lo faceva.
“Credo che sia il momento di fare testamento”
“Come? Vuoi scrivere il tuo testamento?”
chiese esterrefatto, ma la faccia seria di Atsumu gli fece morire in gola la
frecciata successiva.
“Non credi di essere troppo precipitoso? Hai
ancora tutta una vita davanti” disse invece cercando di mantenere la calma,
come facevano a venirgli in mente certe idee a Miya, come?!
“Come disse un vecchio saggio: - Morire è
facile, ma vivere è molto difficile -”
Sakusa si trovò ad annuire, vivere con un
fidanzato come Miya non era per nulla facile e poi era lui quello con le
paranoie e fisime.
“Quindi, meglio essere previdenti” concluse
serio.
Lo schiacciatore lo sospinse sdraiato e gli
si stese accanto circondandogli il fianco con un braccio.
“Atsumu lo capisco che è stato un duro colpo
farsi male, ma sul serio: è solo una distorsione, prenditi questo tempo per
riposare, non è una brutta cosa” gli disse dolcemente scostandogli i capelli
dal viso.
“Com’è che riesci a vedere sempre il
bicchiere mezzo pieno?”
“Me lo hai insegnato tu” mormorò posandogli
un bacio sulla fronte ed uno sulle labbra “Sei tu quello che vede il lato
positivo in tutto e la parte migliore nelle persone”
Un lieve sorriso si fece strada sul viso
pallido e stanco dell’alzatore che annuì appena.
“Dobbiamo mangiare qualcosa” proferì Sakusa
facendo per alzarsi, ma Miya lo trattenne per l’accappatoio nascondendo il viso
nell’incavo del suo collo, stava per protestare quando sentì qualcosa di umido
scivolargli lungo la pelle. Lacrime.
Lo strinse a sé senza dire niente, si rendeva
conto che Atsumu doveva essere arrabbiato e frustrato per quell’inconveniente a
metà campionato, se fosse accaduto a lui, ci sarebbe rimasto altrettanto male,
ma era successo e doveva solo avere la pazienza di guarire.
Gli accarezzò la schiena e i capelli,
lentamente, sentendo il respiro farsi regolare e profondo, segno che si era
addormentato.
Coprì entrambi, prossimo a prendere sonno, a
mente lucida e riposata anche Miya avrebbe visto il bicchiere mezzo pieno.
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Note dell’autrice.
Ecco con questa storia ho esaurito
tutti i prompt!
Grazie a tutti/e a presto
Bombay