Sign Of Wish

di LadyYuna94
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ATTENZIONE: CAPITOLO RANKING ROSSO

Capitolo 40: Finale

Lyn e Kei erano arrivati nella loro residenza trascinati dalle donne sposate e dai guerrieri della Tribù, era stata un’esperienza divertente nel complesso, ma Lyn per un attimo si stupì di non aver visto sua madre tra quelle donne.
Kei, invece, in un primo momento aveva minacciato di prendere a calci chiunque avesse solo provato a sollevarlo da terra, ma quando il figlio di Gao, alto il doppio di lui e largo il triplo lo aveva afferrato senza sforzo, si dovette rassegnare a farsi accompagnare in quel corteo festoso all’interno di quella che per quella notte sarebbe stata casa sua e di Lyn.
- Credevo di non divertirmi per niente e invece devo ammetterlo, quei tizi sanno esattamente come organizzare una festa, non che avessi partecipato a molti eventi mondani prima di stasera- esordì lo sposo, togliendosi il mantello e adagiandolo su una delle sedie di legno.
- A parte quelle feste schifosamente eleganti di Vorkov, ovviamente- si sentì di aggiungere e Lyn sorrise brevemente.
- Te l’avevo detto- si trovò d’accordo e poi scrollò le spalle.
- Sai, quando sono venuta qui un anno fa, mi sentivo totalmente estranea ai loro modi di fare e di vedere le cose- confessò poi la ragazza.
- Ah sì?- chiese Kei interessato, mentre si sfilava il resto dei vestiti senza badare troppo allo sguardo languido di sua moglie.
- Beh, molte delle ragazze della mia età erano già sposate o, quantomeno, promesse in procinto di compiere il grande passo, quando ho affrontato il mio rito di passaggio e non avrei mai immaginato che avrei rispettato questa tradizione della Tribù tanto presto, a dire il vero- confessò Lyn con un sorrisetto.
- In effetti, ci ho messo un po’ a realizzare che me l’avevi davvero chiesto...- osservò divertita socchiudendo gli occhi e ricordando quanto era stato impacciato e tremendamente tenero Kei in quella circostanza.
Era la notte di Capodanno e loro si erano incontrati esattamente nello stesso posto dell’anno precedente, sul punto panoramico di Villa Borghese e mentre impazzava la mezzanotte con i tipici fuochi d’artificio, Kei aveva fatto la proposta a Lyn velocemente, senza darle il tempo di capire le parole di quella frase così importante, coperta dal frastuono dei botti. Soltanto al terzo tentativo, Kei aveva mandato al diavolo quel chiasso, aveva tirato fuori lo scatolino contenente un meraviglioso solitario e lo aveva messo all’anulare sinistro di Lyn senza proferire parola, mentre lei era ancora sotto schock.
Kei si avvicinò a sua moglie, quando era rimasto soltanto con quei pantaloni paurosamente a vita bassa addosso, lasciando alla vista di Lyn quei fianchi scolpiti che la facevano assolutamente impazzire, così come il resto del corpo del suo uomo.
- Hai qualche rimpianto?- le sussurrò, facendola lentamente voltare e cominciandole a sbottonare l’abito da sposa. Un delicato bottone di perle alla volta e quella piacevole tortura fece eccitare Lyn in modo irreparabile.
- Riguardo cosa?- chiese lei in un soffio, godendosi il tocco freddo delle dita affusolate di Kei sulla sua schiena nuda.
- All’esserti sposata così giovane- continuò lui, prendendo a baciarle il collo e Lyn chiuse gli occhi, rapita da quella coccola così intensa.
- Beh, perché dovrei esserlo? Io ti amo così tanto e poi… sei giovane anche tu- concluse la ragazza, sospirando con soddisfazione per poi lasciarsi sfuggire un gemito quando lui le morse la base del collo.
- Teoricamente avrei quasi quarantotto anni, tecnicamente ne compirò venti tra un paio di mesi, tira tu le somme sulla mia giovinezza- ricordò Kei a voce bassa.
I due scoppiarono a ridere e lui fece voltare la sua sposa nuovamente verso di sé per ammirarla prima di sfilarle l’abito bianco di dosso.
- Mi sono piaciuti i festeggiamenti, ma fra tutti i momenti di questa giornata, era esattamente questo che attendevo...- sussurrò a Lyn facendole venire i brividi, per poi lasciar cadere il vestito di pregiata manifattura sul pavimento, lasciandola con indosso solo gli slip in pizzo bianchi.
Lyn gli lanciò uno sguardo languido e poi gli accarezzò il viso e lo baciò, attirandolo subito a sé e facendo incontrare i loro corpi seminudi. Lyn strusciava i seni sul torace scolpito di Kei, mentre il bacio aumentava di intensità, sentendo diventare i capezzoli sempre più duri per il piacere incontrollabile che l’aveva pervasa, poi lui la prese in braccio sollevandola per i glutei e la intrappolò al muro, catturando nuovamente la bocca di lei nella sua, mentre Lyn serrava le gambe intorno alla sua vita sentendo l’eccitazione di lui farsi sempre più concreta contro il suo basso ventre. Kei le sfilò velocemente gli slip con una mano sola, quasi glieli strappò e poi la penetrò proprio lì contro il muro, in un solo, unico colpo. Lyn si tenne forte alle spalle di suo marito quando lo sentì entrare completamente nella sua cavità umida, incapace di soffocare l’urlo di piacere che quel gesto così repentino le aveva provocato e Kei cominciò a dettare il ritmo del rapporto, affondando colpi sempre più decisi con i fianchi, invadendo completamente il corpo di Lyn, fino all’ultimo centimetro, mentre si perdevano tra gemiti e ansimi di puro godimento.
- Ti amo, Kei- gli sussurrò Lyn all’orecchio per poi mordergli il lobo, sentendo il metallo freddo del suo diamantino nero contro la sua lingua e quello fece perdere definitivamente il controllo al giovane, sull’orlo dell’orgasmo.
- Ti amo anch’io, Lyn- e poi si lasciò andare, riversandosi dentro di lei fino all’ultima goccia di piacere, tenendosi forte alla colonna che reggeva il muro e sospirando soddisfatto tra i capelli di lei.

Il mattino seguente, Lyn venne svegliata dai raggi del sole che entravano prepotentemente dalle fenditure di legno della finestra sul camino.
Si accorse di essere ancora nuda, così come suo marito che dormiva beatamente accanto a lei, con il solito ciuffo a coprirgli gli occhi anche quando era addormentato.
Era di una bellezza mozzafiato persino nel sonno e lei gli lanciò uno sguardo dolcissimo, carezzandogli piano i capelli, felice di sapere che anche quella notte, come da qualche mese a quella parte, lui si era addormentato serenamente, senza più quegli incubi che lo avevano tormentato per tutta la vita.
Lyn si alzò con non poca fatica, notando il piacevole indolenzimento nel basso ventre e tra le gambe e ricordò con un sorriso soddisfatto le intense ore di passione della notte appena trascorsa. Fece correre lo sguardo su tutta la stanza, ricordando ogni punto in cui lei e Kei avevano fatto l’amore quella notte. Contro il muro, contro il camino, sul pavimento, contro la porta, su quel letto...
Il suo viaggio di fantasie erotiche venne interrotto da un lieve bussare alla porta.
La ragazza si affrettò a gettare la coperta addosso a Kei, quanto bastava a coprirgli le parti intime e poi afferrò la vestaglia di seta rossa e oro sulla sedia a dondolo accanto al letto, andando ad aprire, non prima di aver mandato diverse maledizioni a chi aveva osato bussare a quell’orario così mattutino.
Quando sarebbe diventata Capotribù, pensò Lyn, avrebbe istituito una regola che avrebbe vietato a tutti di disturbare gli sposi dopo la prima notte prima delle dieci.
- Zia Hilary, che fai qui a quest’ora?- chiese Lyn stranita, quando si ritrovò la moglie di Takao sulla soglia della porta.
- Tesoro, so che non è esattamente un buon momento, ma devo dirti una cosa- cominciò la donna, cercando di sbirciare oltre la spalla di Lyn e vedendo che Kei era mezzo nudo a letto.
- Non puoi dirmela dopo?- temporeggiò Lyn, chiudendo un altro po’ la porta e arrossendo violentemente.
- Temo che non possa aspettare- disse Hilary con un sorrisetto eloquente.

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Quando i novelli sposi entrarono nella tenuta di Mao, Lyn aveva il cuore a duemila e un mix di sensazioni contrastanti aveva preso il comando del suo corpo. Quasi aveva dimenticato di vestirsi quando aveva svegliato Kei e lo aveva costretto a seguirla senza perdere troppo tempo.
Lì c’era tutta la famiglia riunita, i suoi zii e anche Lai e Mystel, venuti a rendere omaggio all’ultimo arrivato della Tribù.
Quando sarebbe passata quella sensazione di felicità, però, Lyn aveva in mente di fare una brutta ramanzina a sua madre per aver scelto di non chiamarla in quel momento così importante per loro come famiglia.
La scena che si trovò davanti, però, le fece cambiare nuovamente idea, facendole dimenticare il pensiero di strigliare sua madre.
Elena era seduta al centro del letto con un sorriso che Lyn non le aveva mai visto in volto, intenta a cullare quel fagottino che aveva tra le braccia e suo padre accanto a lei che le aveva appena dato un bacio sulla fronte pieno d’amore. Quella vista fece sciogliere la ragazza come neve al sole.
- Mamma- la voce di Lyn era un sussurro emozionato e quando Elena la vide non poté fare a meno di scoppiare a piangere, di nuovo.
La ragazza si avvicinò al letto lentamente e si sedette accanto a suo padre, che le cinse le spalle con un braccio, mentre Kei se ne stette in disparte, leggermente in imbarazzo in quella particolare occasione.
- Mantieni il primato per qualche minuto di differenza, sai?- cominciò Rei in tono confidenziale rivolto a sua figlia.
- Avrebbe potuto essere il figlio del solstizio d’estate anche lui- disse l’uomo con un sorrisetto e la ragazza lo guardò sbalordita.
- Davvero?- chiese emozionata.
- Era già il 22 quando è nato, era mezzanotte passata quando Mao lo ha preso- disse Elena, sorridendo alla donna che, neanche nei suoi sogni più strani, l’aveva aiutata a dare alla luce suo figlio durante quella nottata così movimentata. Lyn si stupì nell’apprendere quella notizia e si voltò verso Mao che le sorrise.
- Grazie- mormorò la giovane e la donna le rivolse un cenno del capo restando in silenzio, ma mantenendo quel sorriso proprio uguale al suo, con quei singolari canini appuntiti e scintillanti.
- Allora, non vuoi prendere tuo fratello in braccio?- chiese Rei impaziente e Lyn tirò su col naso, incapace di contenere l’emozione, ma Elena si fermò un attimo.
- Tesoro, io credo che l’onore spetti prima al suo padrino- disse la donna, interrompendo suo marito e Lyn sgranò gli occhi, vedendo che Rei annuiva.
Lo sguardo di tutti i presenti poi si spostò dal quadretto familiare e si posò su Kei, che guardava tutti confuso.
- Amore, vieni qui- lo invitò Lyn e lui si avvicinò lentamente, quasi spaventato, ma cercava di mantenere la sua solita compostezza senza sforare nell’atteggiamento freddo e distaccato che lo aveva sempre contraddistinto.
- Sai, abbiamo deciso di dargli questo nome ancor prima che sapessimo di te, Vorkov e tutta quella storia- cominciò Elena e il ragazzo annuì piano.
- Era un mio desiderio sin dalla notte ai mondiali, quando credevamo di averti perso per sempre- ammise Rei.
- Quindi...- continuò Elena sporgendosi in avanti.
- Direi che tocca a te dare il benvenuto al piccolo Kei Kon, con la speranza che cresca forte e coraggioso come il blader che non ha mai temuto la morte, in nessuna occasione- concluse la donna trattenendo le lacrime, e mentre la sorpresa si dipingeva sul volto del ragazzo, Lyn e Rei lo aiutarono a sistemare il bambino tra le braccia.
- Non aver paura- gli sussurrò Lyn, quando vide Kei irrigidirsi ai movimenti del piccolo che si stiracchiava.
Poi il bambino aprì gli occhi e osservò Kei, quasi scegliendolo come sua guida, quasi instaurando un legame sin da subito con quel ragazzo di cui portava il particolare nome.
- Non avevo mai tenuto un neonato in braccio- confessò il giovane, guardando quello scricciolo che era la copia sputata di Rei e Lyn, muoversi tra le sue braccia. Infine il giovane sospirò, poi sorrise.
- Diventerai un grande blader, proprio come me, ti insegnerò tutto e sarai fortissimo, vedrai- gli sussurrò Kei, sentendosi finalmente in pace con il mondo intero, persino con sé stesso.
Una cosa che non gli era decisamente mai successa fino a quel momento.
Quell’esperienza aveva segnato l’inizio di una nuova avventura, sia per lui che per il piccolo Kei letteralmente e giurò a sé stesso di essere sempre un esempio positivo da seguire per quel bambino.
Per tutta la vita.
E nei giorni più caldi dell’anno, considerati sacri per la Tribù della Tigre Bianca che aveva dato il benvenuto ad altri due importanti membri, Kei Hiwatari sentì che poteva fare finalmente qualcosa di buono nella sua nuova vita e doveva cominciare proprio da quel giorno.
Le sue azioni avrebbero costituito il ponte perfetto tra il passato, il presente tra le sue braccia e il meraviglioso futuro che attendeva lui e i suoi amici.
Lui e la sua famiglia.
I Bladebreakers per l’eternità.

*-.FINE.-*
 

Eccoci qua, siamo finalmente arrivati alla fine di questa avventura che va avanti dall'ottobre del 2021, quando ho deciso di pubblicare il primo capitolo di "Guard Me For Eternity". Un po' mi fa strano non rinnovare l'appuntamento con voi il prossimo lunedì, mi ci ero molto affezionata a questa storia e ai suoi personaggi, però come tutte le cose belle anche questa era destinata a finire e, spero soprattutto, di aver dato un finale degno a tutti i personaggi che hanno preso parte alla storia xD.
Passerei poi a ringraziare tutti: lettori, lettori/recensori e chiunque si sia fermato a leggere anche un solo insignificante capitolo delle mie storie in quasi due anni che sono diventata autrice su questo fantastico forum. Dal profondo del cuore, grazie.
Spero di rivederci presto in questo fandom, chissà che la mia mente non partorisca qualcos'altro, mai dire mai nella vita ahahahah.
Ancora grazie a tutti per tutto.
LadyYuna94

 

 





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