Speranze distrutte

di Fiore di Giada
(/viewuser.php?uid=695733)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


− Nera. –
La voce di Isotta dalle Bianche Mani, implacabile, risuona nella mia mente.
Il gelo della morte, inesorabile, copre le mie membra.
Isotta dai Biondi Capelli non è venuta a salvarmi.
Mi ha dimenticato.
E io, invece, ardo ancora d’amore per lei.
Il mio cuore desidera la sua presenza consolatrice.
E, a causa di questo sentimento, ho condannato una donna innocente alla sofferenza.
Fisso il mio sguardo, velato di lacrime, sul viso di mia moglie.
Ha l’aspetto di una dea pagana della vendetta, tanto bella quanto crudele.
Resto sconvolto dal gelo dei suoi occhi azzurri, di solito scintillanti d’amore.
Ha saputo la verità?
Sospiro. Forse, la morte è la mia pena.
Non si può usare una persona innocente per lenire il proprio dolore.
Eppure, io continuo ad attendere Isotta dai Biondi Capelli.
Il mio cuore, pur oppresso dal gelo della pena, non si arrende alla realtà.
− Isotta amica mia… Isotta amica mia… − sussurro. Ormai, di te mi è rimasto solo il tuo nome.
Non ha più senso la mia vita, senza il tuo amore.
Con il tuo rifiuto, hai distrutto le mie speranze.
E, schiacciato da tale consapevolezza, muoio.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4051250