Una vita intera in una carrozza

di Quella Della Pasta
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Jane Marple non si definiva una donna alla moda, oh, no: tutt’altro! Era ben conscia della propria età, e che certe definizioni e certi atteggiamenti potevano essere ben portati solo dalle nuove generazioni. La sua era in declino, e tutto sommato non le dispiaceva quella visione. Nessuno bada mai più del dovuto a una vecchietta attempata: né gli scocciatori di professione, né gli ispettori di polizia particolarmente intransigenti. E lei era libera di ficcanasare dove volesse, come e quanto le pareva. Oh, non che fosse una sua abitudine, per carità.

Ma come salì su quel treno – e in prima classe, nientemeno, suo nipote non aveva affatto badato a spese! – Jane non poté fare a meno di iniziare a notare tutti quei piccoli segni rivelatori nei passeggeri che la circondavano: come quella donna coi capelli rossi sfruttasse la larga tesa del suo cappello per spiare indisturbata da un finestrino i gentiluomini che ancora si attardavano a fumare sulla banchina, tutti presi dalle loro chiacchiere sulle corse dei cavalli o sulle azioni di borsa, incuranti che il treno sarebbe partito di lì a poco. Oppure che quell’altra ragazza, decisamente più giovane, senza cappello e con degli abiti di fattura più raffinata, se ne stesse in atteggiamento dimesso, spalle rinsaccate come Jane ne aveva corrette molte nel suo passato da istitutrice; se ne stava seduta accanto al finestrino opposto, tutta concentrata nello scrivere le sue sue cartoline come a temere di disturbare qualcuno. Era evidente che non fosse in realtà avvezza a tutto quel lusso, tra i bicchieri di cristallo della carrozza ristorante e tutta quella gente altera attorno a lei. Jane la prese mentalmente in simpatia, ed era nelle sue intenzioni di sederlesi accanto, anche solo per scambiare quattro chiacchiere – e dopotutto, ad un’anziana e svampita signora del Middleshire era concesso un po’ di sano spettegolare, almeno per allietare il tedio dei lunghi viaggi in treno – e così tranquillizzarla.

No, Jane Marple non si definiva una ficcanaso, e men che meno di professione, come insinuava talvolta il caro Raymond (e lei lo lasciava fare, in virtù dell'affetto familiare). Piuttosto, si definiva un'acuta osservatrice della vita. Con quello spirito di cui solo dopo aver vissuto molto, ci si poteva definire tale. Non certo una nemesi, invece...

Il fischio del treno interruppe quel triste ricordo in arrivo. Jane scrollò le spalle, e si affaccendò a cercare un posto libero.





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