Era una casa molto carina...

di Quella Della Pasta
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Non era propriamente una casa, la loro, non nell’accezione di luogo ospitale in cui crescere marmocchi e invecchiare insieme, quanto più in quella di albergo in cui piombare all’improvviso per leccarsi le ferite senza una sparatoria a ore dodici. E magari corredata di un ottimo forno per pizze, giusto per rendere il ragguaglio sull’ennesima missione un poco meno noioso.

Non era casa, la loro, certamente no. Ma dopo tutte quelle corse a rotta di collo per scappare da bande rivali, mafia irlandese trapiantata, mentori in cerca di vendetta, agenti fiscali con l'insospettabile passione per gli scacchi e qualche agente dell'FBI corrotto di passaggio, quell'appartamento sopra quel pub sapeva di tranquillità, una volta tanto; sapeva di luogo felice, almeno per quei cinque minuti in cui si bendavano le ferite a vicenda; e più di tutto, sapeva di squadra. E, sì, anche un poco di famiglia. Anche se, da lì a passare tutt’insieme il Natale davanti al caminetto acceso, be’, ce ne voleva…





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