I mangiatori di patate

di Baudelaire
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(I mangiatori di patate, Vincent Van Gogh, 1885, olio su tela - Amsterdam, Van Gogh Museum)




«Ho voluto, lavorando, far capire che questa povera gente, che alla luce di una lampada mangia patate servendosi dal piatto con le mani, ha zappato essa stessa la terra dove quelle patate sono cresciute; il quadro, dunque, evoca il lavoro manuale e lascia intendere che quei contadini hanno onestamente meritato di mangiare ciò che mangiano. Non vorrei assolutamente che tutti si limitassero a trovarlo bello o pregevole»
(Vincent Van Gogh)
 
 


Il crepuscolo avanza, sulla via del ritorno
I piedi stanchi, alla morte del giorno.
 
Le mani nodose, la pelle indurita
Le schiene incurvate, la chioma ingrigita.
 
Le patate sul fuoco, premio modesto
Del duro lavoro, l'animo mesto.
 
Ma è dono prezioso, sudata fatica
Opachi gli sguardi, eppur grati alla vita.
 
Tremula luce, sulla tavola spoglia
Silenzio assoluto, di parlar non si ha voglia.
 
Ché il giorno è morente, la notte incalzante
Sfiniti, sfiancati, stanchezza assordante.
 
Riposo li attende, come il duro lavoro
Del giorno seguente, dopo breve ristoro. 






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(Autoritratto, Vincent Van Gogh, 1887, olio su cartone - Kroeller - Mueller Museum, Otterlo, The Netherlands)
 




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