Prima stagione: Inizio.

di Alex Ally
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Capitolo dodici: Separazioni e nuovi arrivi.

Mise le ultime cose nella borsa prima di gettare un'occhiatta che aveva usato fin da quando era piccolo.
Era il momento di andarsene e cercare nuove strade.
«Quindi hai deciso te n'è vai.» disse Wu guardando il fratello lasciare la soglia del monastero.
«Ho trovato un sensie che fa al caso mio.» rispose Garmadon. «Mi allenerò con lui... non so per quanto.»
«Non potrà mai insegnarti ciò che abbiamo appresso da nostro padre.» disse Wu e Garmadon penso che era proprio quello il punto.
Dopo la disavventura con i genitori di Misako, la ragazza era rimasta con loro al monastero per un po' per poi trasferirsi davvero a Ninjago City dove poteva frequentare una scuola che le avrebbe permesso di realizzare il suo sogno, scriveva spesso e Garmadon leggendo le sue lettere si era reso conto che anche lui doveva smetterla di farsi trattenere dal suo passato.
Veleno o no trovare una nuova strada sotto gli insegnamenti di qualcuno che non fose suo padre era quello che voleva.
«Se vuoi contatarmi ti ho già lasciato tutte le informazioni necessarie.» disse Garmadon.
«Non mi piace la reputazione del sensei che hai scelto, ma... mi mancherai fratello.» disse Wu.
Garmadon lo guardò un'ultima volta, ma non rispose limitandosi ad avviarsi nella discessa della gradianta incissa nella montagna.

Il monastero non era mai stato cosi silenzio come quel giorno e anche in quelli seguenti Wu continuava a trovare quel silenzio e quella solitudine incredibilmente assordanti.
Poi un giorno arrivò la svolta.
Aveva appena finito di preparare il pranzo, non ancora abituato al fatto di essere solo come al solito aveva finito con il preparare più cibo del dovutto cosi a malincuore decise di buttarlo.
Mentre si avvicinava ai bidoni senti dei rumori provennire da fuori le mura cosi apri la porta e vide dei ragazzini che correvano giù dalla scalinata, ma i rumori non erano finiti e voltandois n'è vide un altro che continuava a scavare nella spazzatura.
Gli si strinse il cuore a quella vista e cosi decise di dare a lui il cibo avvanzato.
Wu lo guardo mangiare voracemente ciò che c'era nel piatto per poi andarsene, lo stesso spettacolo si ripette nei giorni seguenti almeno finchè Wu non si decise a parlare con quel ragazzino.
«Chi sei?» chiese.
«Morro.» rispose il ragazzino.
«I tuoi non ti danno abbastanza da mangiare?» chiese ancora Wu e gli occhi grigio-verdi di Morro si incupirono.
«Io non ho genitori, vivo da solo per strada da quando ho memoria.» rispose Morro.
Wu fu sia sorpresso che rattristato nel sentire ciò, non poteva permettere ad un ragazzino come Morro di continuare a vivvere in quel modo, non era giusto.
«Senti Morro... ti piacerebbe vivvere qui con me?» chiese Wu sorridendogli e offrendogli una mano.
Morro lo guardo esitante, ma dopo un po' ricambio il sorisso e accetto la mano di Wu.

Quando arrivo a destinazione Garmadon fu contento che il monastero del maestro Chen non si trovasse su una montanga come il loro, almeno gli spostamenti sarebbero stati più facili.
In quel momento mentre stava per entrare vide qualcun'altro uscire, non vide bene la faccia perchè quella persona aveva in testa un capuccio, ma gli sembro di scorgerre delle ciocce di capelli scarlatti.
Di certo portava una felpa troppo grande per il fisico esile che aveva.
In ogni caso a Garmadon non importava chi fosse quella persona, in quel momento le sue priorità erano ben altre e poi quasi sicuramente era solo uno degli allievi del maestro Chen.
Parlando del diavolo ecco che proprio il maestro Chen lo stava aspettando sulla porta.
«Benvenuto Garmadon.» gli disse inchinandosi a lui un gesto che Garmadon ricambio. «È un vero onore per me poter insegnare al figlio del Primo Maestro di Spinjiztu.»
«Come fa a saperlo?» chiese Garmadon.
«Io so sempre tutto.» rispose Chen. «In ogni caso gradirei che tu non usasi tali insegnamenti qui da me... non voremmo di certo vantaggi sleali contro gli altri, vero?»
Garmadon non sapeva cosa rispondere, da un lato gli sembrava un divietto sensato dall'altro non riusciva a capire se il tono di Chen fosse serio o no.
In ogni caso adesso era lì e qualcosa di nuovo stava per iniziare.

A volte ricordava la paura e la diffidenza, altre volte no però in ogni caso era felice di essere riuscito a stabilirsi in quella foresta innevata era tutto cosi calmo e tranquillo che gli faceva dimenticare i suoi problemmi.
Fin da piccolo Julien era stato dotatto di grande intelligenza, ma proprio per questo alcune persone lo guardavano con diffidenza nonostante lui cercasse di usare le sue conoscenze per migliorare la vita delle persone.
Se la gente non si fidava di lui allora non poteva farci niente e cosi si dedico sempre più al suo lavoro arrivando persino a nascondersi qui dentro quest'albero finto che aveva costruito per diffendersi dalla diffidenza altrui e poter lavorare in pace.
Il suo sogno era di usare il suo genio e le sue invenzioni per facilitare la vita e rendere gli altri felici. Ma gli anni passavano e alla fine anche lui inizio a venir soprafatto dalla solitodine perciò decise di mettersi al lavoro per costruire qualcosa che aveva sempre deisderato: un figlio.
E di questo n'è era sicuro c'è l'avrebbe fatta.

Angolo dell'autrice: salve gente! Con questo capitolo finisce ufficialmente la prima stagione della storia ovvero quella ambientata prima della Guerra delle Serpentine, ma non vi preoccupate la seconda stagione arriverà... prima o poi. Intanto vorrei ringraziari chiunque abbia seguito questa prima parte di questo mio progetto, spero che per ora la mia storia vi sia piaciutta e a presto!




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