noi
Il noi
(non esiste più)
Il Paradiso non ti merita.
Non ti ha mai meritato, e io lo so.
Adesso lo so.
Ma ascoltami. Ti prego, ascoltami
davvero e lasciami spiegare.
Io posso cambiarlo. Capisci? Io
posso agire. Posso farlo diventare quel luogo di verità, di
luce e di bene che ho sempre creduto che fosse.
Oh, e non lo era, non lo è mai stato.
Credimi: lo so.
Ma non posso farcela da solo, Crowley.
Non posso. È troppo. Io sono solo e loro... Be', loro sono tuttii.
Ho una possibilità solo se... solo se stiamo insieme.
Se rimaniamo insieme.
Noi.
Tu ed io possiamo essere noi in
un mondo migliore, in un Paradiso migliore. Non m'importa della
perfezione, no. E nemmeno a te è mai importato. È per questo che li
amiamo, gli umani. È per questo che amiamo questo mondo di volontà
ed errore. Non abbiamo bisogno della perfezione, noi due, non ci è
mai servita veramente. Possiamo fare anche solo di meglio e
andrà bene. E il Paradiso sarà un posto finalmente degno di te,
amore mio. Di noi, tutti e due, insieme.
È quello che siamo sempre stati, no?
Sempre noi.
Soli insieme.
Due che sono uno.
Allora perché...
Perché adesso non è più abbastanza
per te?
«Vieni con me. In Paradiso. Io sarò
il capo e tu il mio comandante in seconda. Potremo fare la
differenza.»
Perché non lo capisci? Perché non
riesci a vederlo?
Perché sei così arrabbiato? Deluso,
persino.
Crowley, sei l'essere più importante
di tutto l'Universo, di tutto il Creato. E mi dispiace, mi
dispiace di averlo capito così tardi, di aver fatto un passo
verso di te così tardi. Sono stato uno sciocco per troppo
tempo. Un cieco, patetico
sciocco. Avrei dovuto fidarmi di te molto prima; avrei dovuto
ascoltarti molto prima... Mi hai sempre insegnato così tanto, mi hai
sempre aiutato così tanto senza che io te ne riconoscessi il giusto
merito.
Mi dispiace così tanto.
Ma voglio rimediare. Voglio che tu
sappia quanto ti sono grato per quello che hai sempre fatto per me.
Voglio che tu sappia quanto sei prezioso per me, quanto vali per me.
Voglio darti tutto, perché tutto è
ciò che meriti.
Ma perché...
Perché adesso fai così?
Oh, Crowley!
Inizierei una rivoluzione
per noi. Perché tu no? È la nostra occasione, non lo vedi? Come
puoi non vederlo? Come puoi voler rimanere ancorato a questo
mondo quando puoi avere quello? Quando puoi avere quello che
avevamo prima... prima della Grande Guerra?
Eri così felice, Crowley. Così
felice. Non lo ricordi più? L'hai dimenticato? Lascia allora che ti
aiuti, lascia che ti mostri di nuovo ciò che eravamo e ciò che eri.
Così magnifico, così bello, così
geniale...
Felice.
Devi averlo dimenticato. Non c'è altra
spiegazione. Non parleresti così, altrimenti.
A meno che...
È forse per... orgoglio che non
riesci a pensare di tornare con me là dove tutto è cominciato, dove
noi siamo cominciati?
No.
Io... No.
Non posso crederti testardo fino a
questo punto. Non voglio crederti così... miope e...
ottuso. Sei migliore di così, io ti conosco.
Io lo so.
Lo so anche se adesso non riesco a
vederlo – anche se adesso non riesco più a vedere te.
Non ti vedo, Crowley.
Caro, dove sei?
Non sei più qui con me, questo lo
sento. Sei lontano, fuori dalla mia portata. Non posso raggiungerti
oltre le tue lenti scure.
Sei già andato via da questa libreria,
non è vero? Sono già solo, non è vero?
Solo come non lo sono mai stato.
E fa così paura.
Ho paura, Crowley. Senza di te... Non
posso. Amore mio, non posso farcela.
«Ho bisogno di te.»
Ma gli usignoli non cantano più e per
te la prospettiva che ti sto offrendo non è abbastanza.
Io non ti basto.
Ti sono mai bastato, Crowley?
Non voglio saperlo. Non voglio una
risposta, non adesso – mai.
Ti prego, non darmela mai. Non dirmi
mai che sono sempre stato al di sotto delle tue aspettative, che ti
ho sempre deluso. Neanche se fosse una menzogna.
Perché io ti crederei.
Oh, ti crederei senza alcun dubbio.
Come ti credo adesso.
Credo alla vendetta, credo al rancore,
credo all'addio delle tue labbra sulle mie.
Credo alla nostalgia di quello che
avremmo potuto avere ovunque, tranne che in Paradiso.
Credo al tuo dolore, che si confonde
col mio.
Ma soprattutto credo al tuo egoismo –
se non ora, quando?
Non è forse così?
È l'ultima volta per noi, ho ragione?
E tu hai scelto di comportarti come...
Come...
Come un demone.
Ma io ti perdono, amore mio.
Ti perdono per restituirti la ferita
con un'arma che ti è fatale.
Ti perdono per ingannare proprio te,
che mi hai sempre letto nell'anima.
Ti perdono per non rivederti mai più.
Ma soprattutto ti perdono perché ti
amo, perché mi devi delle scuse che non riceverò, perché prego
ancora che tu possa cambiare idea e seguirmi.
Fuggiamo insieme. Non su Alfa
Centauri, ma più in Alto, sempre più su.
Ma la verità è un'altra.
È che tu sei sempre andato troppo
veloce per me, Crowley. Hai sempre corso là dove io ho camminato, là
dove io non mi sono mai mosso.
Mi sono illuso di poter andare al tuo
stesso passo, o che tu ti fossi adeguato al mio.
Non mi sono mai sbagliato così tanto in vita mia.
E tu sei già sparito alla mia vista, mentre io
resto qui, a sfiorare il fantasma di un bacio di cui non sarò mai
sazio.
C'è solo silenzio intorno a me.
Atono, soffocante silenzio.
E il noi non esiste più.
Note:
iCitazione
quasi letterale tratta da Memorie dal sottosuolo di F.
Dostoevskij.
Angolino di Menade Danzante.
Salve!
La storia in questione risponde a una
domanda retorica: perché non rincarare la già abbondante dose di
angst che gli ultimi 10 minuti – 10 minuti, santo cielo –
dell'ultimo episodio della seconda stagione ci hanno regalato? Non ho
trovato un motivo abbastanza valido per non farlo, perciò eccomi qua
con una OS scritta in quella prima persona singolare che detesto, con
cui non mi trovo a mio agio, ma a cui non sono riuscita in alcun modo
a sottrarre i pensieri di Aziraphale.
Urge stagione 3, siamo tutt* d'accordo.
Nell'attesa, ringrazio chiunque sia giunt* fin qui! Grazie di cuore e
spero davvero di non avervi fatto più male della stessa serie. Nel
dubbio, offro fazzolettini ^^'
Un abbraccio e alla prossima!
Menade
Danzante
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