Da sola

di marianne60
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Risatine isteriche riecheggiano nell’aria.
Sguardi di scherno.
Flash di foto.
Tu sei lì, immobile, attonita, tremante.
Il tuo animo è sconquassato dalla vergogna.
Come aveva potuto credere che quel biglietto fosse vero?
Come aveva potuto credere di essere importante per qualcuno?
Come aveva potuto immaginare che qualcuno la trovasse bella?
Le risate diventano sempre più forti.
Tu abbassi lo sguardo e fissi le tue Converse.
In mano hai ancora il biglietto del finto appuntamento alle macchinette del caffè.
Vorresti urlare, ma la voce ti si blocca in gola. 
Non riesci a capire cosa tu abbia fatto di male per meritarti tutto questo.
Forse sono gli occhiali? Forse è l'apparecchio ai denti? Oppure sono i brufoli?
Non riesci a trovare una spiegazione.
Stai lì, immobile, stordita, inebetita, senza sapere cosa fare.

Il suono della campanella ti salva da quella tortura.
Poco a poco il corridoio si svuota e rimani lì, da sola, ancora senza fiato.
Dovresti tornare in classe, ma le tue gambe prendono vita propria e ti portano a rifugiarti nel seminterrato.
Lì sei al sicuro.
Nessuno riderà di te.
Nessuno ti dirà che sei un cesso.
Nessuno ti dirà che sei una stupida.
Nessuno ti dirà che sei una sfigata.

Nessuno.                                              
Lì ci siete solo tu, le tue Converse e le tue cuffiette.
Schiacci il tasto play e inizi a sognare.




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