NAVIA CH 9
Capitolo 9: Conversazioni difficili
https://www.youtube.com/watch?v=SeUghKUvQis
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Un percorso
arduo è, solitamente, quello da cui si apprende di più
una volta tornati indietro. Ammesso che indietro si voglia tornare.
Spesso si cerca di tornare indietro non appena il percorso ha inizio,
dicendosi le solite frasi avvilenti: "non puoi farcela", "nessuno ti
aspetta dall'altra parte", "è troppo difficile".
E a volte lo è, troppo difficile.
Juvia iniziava finalmente ad abituarsi allo scorrere dell'acqua in lei,
l'aveva finalmente lasciata entrare accettando così una nuova
parte di sé. Si sentiva finalmente completa nonostante non
possedesse ancora i suoi ricordi, anche se... Qualcosa c'era, un
piccolo ricordo era riaffioriato.
"Lo troverò, fosse l'ultima cosa che faccio"
Era la voce di Natsu, ne era certa. Non riusciva a far
riaffiorare il momento esatto in cui lui le aveva detto quelle parole
ma il solo pensiero le fece venire voglia di piangere.
Finalmente, nel totale silenzio dell'infermeria, Juvia aprì gli occhi.
Non c'era nessuno nella stanza, Juvia riusciva solo a sentire il
fruscio delle lenzuola dovuto ai suoi movimenti. L'infermeria era
avvolta da un profumo leggero paragonabile solo alla freschezza
dell'aria, le ricordava Wendy; era plausibile che fosse stata lì
in effetti.
Juvia si guardò attorno e fece scivolare le gambe lungo il lato
del letto, posò i piedi a terra e rimase immobile per qualche
minuto. Aprì la mano e la fissò per un istante prima di
chiudere gli occhi e concentrarsi sull'acqua che le scorreva in corpo,
riuscì a sentire il formicolio sulle dita e la dolce
irrequietezza di quel liquido che tanto conosceva percorrerle le dita.
Aprì gli occhi e la sua magia era lì, ne aveva il controllo, ne aveva la padronanza.
Era finalmente tornata se stessa, in parte.
Doveva dirlo subito a Natsu! Ne sarebbe stato talmente felice! E poi
doveva informare anche Gajeel e ovviamente Lucy, sarebbero stati
così su di giri! Si bloccò quando le venne in mente che
non aveva pensato di raccontarlo a Gray.
Il suo primo pensiero era stato Natsu, come era di Natsu la voce che
aveva sentito in quello strano sogno in cui era rimasta intrappolata.
Forse tutta quella situazione le era servita per fare chiarezza, magari
era un'esigenza. Sicuramente aveva cercato di dire qualcosa a se stessa.
Il solo pensiero del Dragon Slayer le faceva sentire le farfalle allo
stomaco e una parte di sé si sentiva oltremodo stranita da tutto
ciò, una parte di sé era furiosa per il fatto che si
fosse dimenticata di Gray... Forse era la vecchia Juvia che cercava di
rimanere aggrappata a quel poco di sé che conosceva e che,
inevitabilmente, stava cambiando per sempre.
-Juvia!-
La ragazza si voltò, Wendy le stava correndo incontro per abbracciarla.
-Meno male! Stai bene! Ero così preoccupata!- esclamò la ragazzina.
Juvia le sorrise :-Sto benissimo, ma immagino che vorrai fare dei controlli per sincerartene, eh?-
-Mi conosci bene-.
-Ah, guarda- disse Juvia mostrandole la sua magia.
-Ci sei riuscita! Non ci posso credere!- esclamò Wendy :-Sono davvero contenta!-
-Anche io, sento finalmente di avere indietro una parte di me- mormorò Juvia :-E' così tranquillizzante-.
-Lo immagino, ora stenditi così posso controllarti-.
Juvia ubbidì, si stese nel letto ed attese che Wendy controllasse tutto ciò che c'era bisogno di controllare.
-Mi sembra sia tutto in regola, puoi andare a quella missione-.
Juvia balzò giù dal letto dalla gioia, non vedeva l'ora di mettersi all'opera.
-Grazie Wendy, vado ad avvisare subito Lucy!-
-Non correre! Cerca di stare a...- ma Juvia era già fuori dalla
stanza :- ... riposo... Oh bè, ormai dovrei saperlo che nessuno
mi ascolta, fortunatamente sta bene-.
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Natsu si era finalmente svegliato, era come se avesse avvertito l'impulso di farlo nonostante fosse ancora stanco.
La voce squillante di Lucy lo aveva riportato alla realtà, con
chi parlava? Happy non era più ai piedi del letto e c'era un
nuovo odore nella stanza, uno che non aveva sentito prima di quel
momento ma che riusciva a riconoscere perfettamente.
-Juvia!- esclamò piombando giù dal letto.
-Ah, finalmente ti sei svegliato dormiglione- eslcmaò Lucy.
Natsu corse verso la maga dell'acqua che, di tutta risposta, sentì il proprio cuore bloccarsi in gola.
-Stai bene? Sei ferita? Hai recuperato qualche ricordo?-
-Hey, piano... Dunque, sto bene, non sono ferita e, sfortunatamente,
no... Ma ho recuperato questa- rispose lei mostrando anche a lui la sua
magia.
Natsu l'abbracciò di puro impulso, sollevandola da terra e facendola girare. Ormai era una cosa loro.
-Sapevo che ci saresti riuscita! Anche se lo ammetto, avresti potuto farlo in modo meno traumatizzante-.
Juvia rise di gusto, doveva essersi preoccupato davvero molto per lei a giudicare dalla sua reazione.
Lucy ed Happy osservavano la scena incuriositi ma anche con un certo
grado di consapevolezza, era ovvio che quei due fossero uniti da
qualcosa in più e, sebbene Happy fosse il migliore amico di
Natsu era certo di non averlo mai visto così. Juvia sembrava
ricambiare quel sentimento così profondo che Natsu gli aveva
confessato di provare per lei e Happy non poteva che esserne felice,
ciò che si domandava era se qualcuno dei due avesse intenzione
di agire in proposito e, onestamente, lo dubitava.
Juvia era ancora troppo confusa dalla sua amnesia per poter fare
qualcosa di concreto e Natsu aveva l'assurda convinzione che, una volta
tornata normale, lei si sarebbe dimenticata di tutto ciò che
avevano vissuto assieme. Non che la possibilità non ci fosse
ovviamente ma, in verità, Happy dubitava anche di quello.
Juvia aveva gli occhi luminosi mentre guardava Natsu e il suo sorriso
tradiva una miriade di emozioni differenti ma nessuna di queste era
riconducibile alla vergogna o al disgusto. Happy sapeva che, una volta
recuperata la memoria, Juvia avrebbe costudito gelosamente i suoi nuovi
ricordi con Natsu.
Lo leggeva chiaramente nei suoi occhi cobalto.
-Ora potremo fare la missione!- esclamò l'exceed.
Questo sembrò riportare i due maghi alla realtà, Natsu
posò delicatamente Juvia a terra e arrossì quasi di
riflesso.
-Sinceramente, non sono più tranquilla di prima ma ormai ho
detto di sì quindi...- sbuffò Lucy :-Dai, andiamo a dirlo
a Gajeel, ne sarà felice-.
-Immagino dovremmo dirlo anche a Gray...- mormorò Juvia abbassando lo sguardo.
Natsu tentò di nascondere l'espressione ferita sul suo volto al suono di quelle parole :-Se lo ritieni necessario-.
-Natsu...-
-No, hai ragione. Sono contento che venga con noi, è mio amico
dopotutto... E forse, proprio perché è mio amico, dovrei
parlarci una volta per tutte-.
Quest'ultima frase sembrava più rivolta a Happy e Lucy che a lei ma Juvia annuì comunque.
-Mi sembra davvero un ottimo proposito, magari riuscite a non cavarvi gli occhi a vicenda- sbuffò Lucy.
-L'obiettivo è quello- scherzò Natsu.
Juvia e Lucy alzarono gli occhi al cielo, la rivalità fra quei
due era davvero fuori controllo oltre che fuori da ogni logica. Juvia
non comprendeva ancora come mai due amici dovessero litigare a quel
modo ogni volta che si vedevano.
-Ah, ad ogni modo... Sono davvero felice di vederti, ci hai fatto
prendere un bello spavento- mormorò Natsu posando un bacio sulla
guancia di Juvia.
Era un gesto che di solito rivolgeva lei al suo amico, vederlo fare il contrario l'aveva scossa per un minuto. In senso buono.
Le sue guance andarono a fuoco e il cuore sembrava volerle uscire dal
petto di prepotenza;era come se la sua pelle, nel punto in cui lui
l'aveva sfiorata con le labbra, andasse a fuoco. Effettivamente, le
labbra di Natsu erano calde ma non era un calore fastidioso: era
più che altro avvolgente, tenero e rilassante. Tutti aggettivi
che non riusciva ad associare a Natsu ma che poteva sicuramente
associare a quel timido bacio sulla guancia, e avrebbe aggiunto
impacciato.
-Se avete finito di amoreggiare, possiamo anche andare- scherzò Lucy.
Nessuno dei due disse nulla, entrambi troppo presi dall'imbarazzo per rispondere qualcosa di intelligente.
-Credo che sia ancora alla gilda- ipotizzò Lucy.
-No, quando sono uscita dall'infermeria ho trovato solo Mirajane, Lisanna ed Evergreen-.
-Solo loro tre? Che strano- commentò Happy.
-Credo di aver intravisto anche Reedus e Freed- mormorò nuovamente Juvia.
-Sono comunque poche persone rispetto al solito- osservò Lucy.
-Devo ammettere che andavo piuttosto di corsa, ero molto emozionata... Forse mi sono persa qualcuno per strada- rispose Juvia.
-Non ti preoccupare, è anche vero che gli altri potrebbero essere in giro a quest'ora- commentò Natsu.
Nel mentre che il gruppetto si stava incamminando verso la gilda per
controllare se Gajeel o Gray fossero lì, incontrarono proprio
Gajeel che stava andando in direzione della casa di Lucy.
-Ah, che combinazione!- esclamò Happy.
-Mi hanno detto che ti eri svegliata, come ti senti?- chiese lui allarmato.
Juvia sorrise come una bambina che aveva appena compiuto una marachella
di cui andava particolarmente orgogliosa e, senza alcun preavviso,
mostrò a Gajeel la sua ritrovata magia.
Il Dragon Slayer sorrise e le diede una pacca amichevole sul braccio :-Sei grande, Ameonna-.
-Possiamo partire in missione, non vedo l'ora- esclamò la maga balzando su e giù.
Gajeel posò una mano sulla testa di Juvia e le scompigliò
amorevolmente i capelli :-Sì, sì... Vedi di darti una
calmata-.
-Andiamo ad avvisare anche Gray, così partiamo subito!- esclamò Lucy.
-Se per voi va bene, vorrei dirglielo io...- azzardò Natsu.
-Da solo?- chiese Juvia confusa.
-Sì, preferisco. Vorrei parlargli di un paio di cose già che vado-.
-Se credi sia meglio così- sospirò Juvia.
Gajeel lanciò un rapido sguardo a Lucy che, come ad intuire
ciò che il ragazzo le stava tacitamente chiedendo, annuì.
-Vi raggiungo alla gilda appena ho finito-.
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Gray era immobile a guardare il suo amico negli occhi color ossidiana,
la rivelazione che gli aveva appena intimato lo aveva colpito nel
profondo e, per la prima volta, si era reso conto di quanto fosse reale
la possibilità di perderla per sempre.
-Innamorato?- chiese, e in quel momento la voce che uscì dalla propria bocca non sembrava nemmeno la sua.
-Gray, è difficile parlare con te di questo argomento... Io non so come mai...- Natsu sospirò profondamente.
-Perché mi stai facendo questo?- chiese Gray.
Natsu lo guardò negli occhi e lo vide talmente ferito, talmente
perso... Non riuscì a parlare, non sapeva che cosa rispondere
perché oggettivamente non gli stava facendo nulla di male. Non
era sua intenzione ferire il suo migliore amico, per questo era
lì.
-Non ti sto facendo niente, uno non decide questo genere di cose- mormorò Natsu.
Gray scosse il capo :-E allora reprimi i tuoi sentimenti, ti assicuro
che è facile. Per non farci del male a vicenda non l'avrà
nessuno dei due-.
-Non è un giocattolo, è una persona!-
-Sì, sì è una persona ma anche io lo sono e, mi
spiace, non penso avrei un animo così nobile tanto da accettare
che tu possa averla per te-.
-Ma ti senti quando parli?- esclamò Natsu, furioso.
-E tu?- incalzò l'altro.
-Senti, parliamo seriamente- iniziò il Dragon Slayer :-Non sono
venuto a litigare, sono venuto a dirti ciò che provo e sono
anche venuto a dirti che non avrei mai fatto nulla senza prima
avvisarti. E voglio anche dirti che non farò nulla in generale,
non prima che lei recuperi i suoi ricordi e possa scegliere da sola a
quali aggrapparsi-.
-E nel mentre? Cercherai di portarla dalla tua parte?-
-No, le starò accanto come ho fatto fino ad ora. Credimi, le farebbe piacere se lo facessi anche tu-.
-Lo faccio-.
-Gray, se il tuo comportamento per te è l'equivalente di stare vicino a qualcuno allora...-
-Sì, ho capito il messaggio. Basta così-.
-Perché scappi? Lo fai sempre, non solo scappi dalla
realtà ma anche dai tuoi sentimenti. Ti ricordi? Te l'ho
già detto, non c'è niente di male ad amare qualcuno-.
-Io non... E va bene sì, forse lo faccio ma... Non so come...-
-Nemmeno io so come si gestiscono queste cose- ammise Natsu :-Ma so che non si fa come lo abbiamo fatto fino ad ora-.
Gray sospirò portando una mano alla tempia :-E allora che suggerisci di fare?-
-Starle vicino, ognuno a modo suo e aiutarla a recuperare i ricordi. Accompagnarla nel percorso e aspettare-.
-Senza litigare fra noi- concluse Gray.
-Possibilmente- scherzò il Dragon Slayer.
Gray sospirò di nuovo :-Non lo so Natsu, non so se riesco a fare finta di nulla-.
-Infatti non è ciò che devi fare. Anzi, è
esattamente ciò che ti sto dicendo di non fare- rispose Natsu.
-E in missione insieme, tutti e tre... Non so...-
Natsu si alzò dalla sua posizione e fece spallucce :-Fa' come credi, io non retrocedo-.
-Non avevo dubbi- disse Gray :-Non so se ti avrei rispettato ancora se l'avessi fatto-.
Natsu accennò un sorriso.
La loro amicizia era strana agli occhi di molti e, solitamente, non
scambiavano conversazioni così difficili. Anzi, di questo tema
non parlavano praticamente mai. I sentimenti non erano qualcosa a cui
erano abituati, anzi tendevano entrambi ad evitarli in qualche modo:
Natsu spesso non li riconosceva e Gray li reprimeva.
Eppure non c'era davvero niente di male ad amare qualcuno, assolutamente niente.
Gray si era reso conto, nel corso del tempo, di come Juvia gli fosse
entrata sotto pelle ma sapeva che anche Natsu aveva diritto ad
innamorarsi e non poteva impedirglielo. Sarebbe stato crudele farlo e,
doveva ammetterlo, apprezzava il fatto che il suo amico volesse
attendere che Juvia si ristabilisse prima di fare una qualsiasi mossa,
anche se questo poteva significare perderla.
Nessuno dei due aveva idea di come sarebbero andate le cose una volta
recuperata la memoria ma, di certo, entrambi condividevano lo stesso
terrore.
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-Credi che faranno pace?- chiese Juvia in tono apprensivo.
Lucy sospirò :-Non lo so, quei due hanno una testa dura alle volte... Però non ti devi preoccupare-.
-Gli hai proprio incasinato il cervello, eh Ameonna?- incalzò Gajeel con la sua solita risatina.
-Io?-
-No, io! Certo! Insomma, è per te che litigavano o sbaglio?-
Juvia arrossì di colpo, nessuno aveva mai litigato per lei prima... O meglio, non ricordava se fosse mai successo.
-Tu credi?-
-Non lo credo, lo so-.
Lucy sorrise :-Quei due litigano per ogni cosa, non tremere- disse lanciando un'occhiataccia a Gajeel.
-Spero che vengano entrambi- mormorò Juvia.
Mentiva a se stessa e lo sapeva perfettamente, non aveva pensato a Gray
quando si era svegliata e, anche se chiaramente le faceva piacere
andasse con loro, preferiva la presenza di Natsu. Ormai era ovvio
persino a lei che stava iniziando a provare qualcosa per il Dragon
Slayer e sapeva anche di essere ricambiata, poteva sentirlo nelle ossa.
-Natsu non se lo perderebbe per niente al mondo- commentò Happy.
-Lo so- mormorò Juvia scostando lo sguardo.
-Sai, sono due tipi molto diversi ma non sono un vero enigma... Anzi,
per certi versi si somigliano anche- osservò Lucy :-Gray ti
vuole bene, molto anche... Si vede quanto ci tiene a te, solo che non
è bravo a dimostrare questo genere di cose. Credo che dipenda
dal fatto che non ti vede solo come amica, se fosse solo quello penso
che gli verrebbe più naturale mostrarti affetto-.
-Natsu è un libro aperto quasi in tutto- proseguì Happy :-Ma sa essere davvero stupido-.
-Quello che Happy sta cercando di dire, in modo molto poco carino,
è che entrambi sono due ragazzi meravigliosi... Solo che non
sanno di esserlo-.
Gajeel scosse il capo, sollevando gli occhi al cielo :-Per come la vedo
io è molto semplice, li baci e vedi quale ti piace di
più-.
Juvia arrossì completamente, non poteva credere alle sue orecchie!
-Ma che razza di consiglio è questo?- esclamò coprendosi il viso con le mani.
Gajeel scoppiò a ridere dandole un colpetto sul capo :-Sei proprio scema-.
-Non sono certo io che propongo certe assurdità!- esclamò Juvia.
-Non lo so, non è così assurdo- osservò Lucy.
-Ti ci metti pure tu adesso? Non dargli corda!-
Lucy rise di gusto :-Volevo vedere la tua faccia, lo ammetto-.
Il gruppetto si ricompose in un battibaleno, le conversazioni andarono
avanti con gli argomenti più disparati mentre attendevano i loro
amici.
Juvia era sempre più emozionata per quella missione e finalmente
aveva il controllo dei suoi poteri, si sentiva finalmente pronta ed era
curiosa di svolgere il suo primo lavoro ufficiale... Bè, il
primo da quando era amnesica ovviamente.
Si chiedeva che cosa sarebbe successo ma era tranquilla perché
sapeva di avere affianco persone che le volevano bene, qualsiasi cosa
fosse successo.
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