Cap 2 Equilibrio perduto
Rey
continuò ad allenarsi per cercare di riequilibrare la Forza
dentro di lei e, appena aveva tempo, leggeva i libri e le pergamene che
le avevano portato i suoi amici.
Uno dei libri trattava gli eventi storici che riguardavano i Jedi: le
fu molto utile per comprendere meglio la storia e i Jedi più
rilevanti, nonché il ruolo di questi nella
società passata.
Il secondo sembrava un resoconto della visione dei Jedi della Forza: il
grande equilibrio dell’universo che scorre in ogni cosa e che
essi scelgono di usare per il bene comune mettendo da parte sentimenti
come odio, rabbia e vendetta, tipici dei Sith.
Leggendolo le venne in mente il maestro Luke: lui rispecchiava il
retaggio di tale concetto di Jedi e Rey si chiese se anche lei sarebbe
riuscita ad essere una di loro e a far rinascere davvero il Consiglio,
un giorno.
In quel periodo era tormentata da dubbi simili: avrebbe voluto
continuare quel retaggio del suo maestro ma non aveva idea di come
farlo. Lei stessa non si sentiva ancora del tutto una Jedi come lo era
lui e come lo erano tutti i più importanti riportati in quei
libri.
Di certo la Forza scorreva potente in lei ma sapeva che questo non
sarebbe bastato, ed il fatto che adesso percepisse la sua Forza
così irrequieta e in disequilibrio ne era una prova.
Come avrebbe mai potuto aiutare altre persone a diventarlo un giorno?
Non aveva ancora una risposta a quella domanda. Amareggiata
iniziò la lettura delle pergamene, ma furono proprio quelle
ad attirare maggiormente il suo interesse.
Una riportava la trascrizione delle principali profezie dei Jedi,
profezie risalenti addirittura a millenni orsono. A quanto pareva,
doveva trattarsi di un qualcosa di simile alle visioni, ma di
più potente, potendo vedere qualcosa che si sarebbe
verificato talmente tanto tempo dopo.
Nella seconda pergamena vi erano riportare le principali
interpretazioni date a quelle profezie sulla base di quanto accaduto
fino a quel momento.
La cosa la incuriosì, quindi iniziò a leggere
attentamente e a quanto pareva tra le profezie vi era quella del
prescelto: quella che era stata riportata anche nel libro che aveva
letto precedentemente e la quale prevedeva che il prescelto avrebbe
riportato l’equilibrio nella Forza.
Secondo l’interpretazione di tale profezia il prescelto era
stato Anakin Skywalker meglio conosciuto come Darth Vader, ovvero il
nonno di Ben.
In quel momento si ricordò delle voci che aveva sentito
quando tutti i Jedi del passato le avevano dato la Forza per combattere
contro Palpatine, una di esse aveva detto: ‘Riporta
l’equilibrio Rey, come feci io’.
Che si trattasse di lui?
Sospirò pensando a quanto probabilmente avesse deluso anche
lui, dato che invece di portare equilibrio nella Forza sembrava averlo
spezzato.
Ancora più demoralizzata preferì passare alle
altre profezie. Ognuna di esse pareva aver predetto quasi con certezza
eventi fino a quel momento già accaduti; solo per una non
era stato ancora trovato un esatto corrispettivo e citava:
“Quando la Forza si
ammalerà,
il passato ed il futuro dovranno
separarsi e combinarsi”
si sentì pervasa da una forte emozione ed eccitazione, come
se il solo fatto che non si fosse ancora realizzata implicasse che
potesse automaticamente riferirsi proprio al periodo che stava vivendo.
Magari quelle parole le avrebbero finalmente dato le risposte che
cercava sulla sua condizione, sul come essere un vero Jedi e su Ben.
Con ritrovata determinazione iniziò ad analizzarla parola
per parola, cercando anche in altri libri possibili connessioni.
Bastarono però alcune ore di ricerca per farle tornare il
malumore: a quanto pareva quelle parole erano davvero criptiche. Si
chiedeva che senso avesse fare delle profezie se dovevano essere
così difficili da interpretare.
Come avrebbe voluto avere qualche altro Jedi con cui confrontarsi,
magari qualche saggio maestro…
Ma certo! Perché non ci aveva pensato prima? Poteva andare
su Ahch-to per provare a mettersi in contatto con qualche Jedi per
chiedergli aiuto! Non che fosse sicura che avrebbe funzionato: infondo
di solito erano i Jedi del passato che si mostravano quando la Forza lo
riteneva necessario e non il contrario… ma in cuor suo
sperava che, essendo Ahch-To un punto di convergenza della Forza, le
fosse possibile essere ascoltata o magari comunicare finalmente con Ben.
Le speranze erano poche ma valeva la pena tentare! Colma di
determinazione iniziò a preparare il necessario per il
viaggio, tra cui anche la sua nuova spada laser che aveva creato lei
stessa ricavandola dal suo fedele bastone.
Una volta pronta uscì fuori in cerca di Rose, le ci vollero
diversi minuti prima di trovarla intenta a parlare con Poe e Finn.
“Interrompo qualcosa? Vorrei solo chiedere una cosa a
Rose”
“Oh no, mi stavano solo raccontando un aneddoto del loro
ultimo viaggio, lo vuoi sentire?”
“Mi farebbe molto piacere ma al momento sono un po’
di fretta, dovrei andare su Ahch-To, hai disponibile qualcosa che possa
pilotare?”
“Che è successo? Problemi?”
Chiese preoccupato Poe.
“Vuoi che veniamo con te?”
Chiese Rose.
“No, non è niente di serio, devo solo andare
lì per una ricerca legata alla Forza…
‘cose da Jedi’”
Pronunciò le ultime parole con ironia, mimando il gesto che
faceva sempre Poe quando lo diceva.
“Ehi! Quella è la mia battuta”
Protestò lui indicandosi fiero.
“Non ne hai mica l’esclusiva!”
Rey era contenta di constatare che i suoi amici erano tornati a
comportarsi in quel modo familiare e accogliente con lei dopo il
discorso acceso della scorsa volta. Ma un giorno avrebbero dovuto
riprendere il discorso su Ben.
“Sicura non sia niente di pericoloso?”
Chiese Finn.
“Sicura!”
Confermò lei con un sorriso.
“Tornerai in tempo per la riunione del nuovo Consiglio, vero?
Il tuo supporto anche solo psicologico ci sarebbe di enorme
aiuto!”
Confessò Poe.
“Essenziale direi, Poe è così nervoso
che l’altro giorno ripeteva spasmodicamente più
volte al suo riflesso sul vetro dell’X-Wing le parole che
vorrebbe dire”
Sussurrò Finn a Rey.
“Ehi guarda che ti sento! Se ci tieni tanto posso lasciare
solo a te l’onore di parlare!”
“La smettete di litigare come bambini? Vi ricordo che siete
due generali adesso!”
A quelle parole di Rose i due alzarono le mani in segno teatrale di
resa, cosa che fece ridere tutti loro.
“Prometto che ci sarò, tranquilli!”
Li tranquillizzò Rey con un sorriso.
“Ho rimesso in sesto un Firespray usato nella battaglia di
Exegol ma non ho avuto il tempo di fargli fare un giro di prova, puoi
prendere quello! E non ti preoccupare non è pericoloso:
è sicuro al 99,9 per cento! Non come gli esperimenti sulla
velocità luce di Poe, che si ostina a voler fare!”
Rose sillabò le ultime parole con tono di predica verso di
lui.
“Ehi, l’ultimo che avevo proposto era sicuro al 68
per cento!”
Protestò il pilota di rimando.
“Andrà benissimo, grazie!”
Confermò Rey facendosi indicare da Rose quale fosse.
“Ci vediamo più tardi allora!”
La salutò l’amica, mentre Finn si
limitò ad un gesto con la mano sfoggiando un sorriso.
“Che la Forza sia con te!”
Aggiunse Poe, cosa che stupì Rey.
“Sono sorpresa, non pensavo che ti intendessi di queste
‘cose da Jedi’”
“E’ un augurio che mi è sempre
piaciuto!”
Ed era vero perché gli ricordava il generale Organa a cui
era molto affezionato e che gli ispirava ogni giorno il tipo di
generale che sarebbe voluto diventare.
Rey non ci mise molto ad arrivare, scese dal velivolo e si diresse nel
primo luogo dove Luke l’aveva allenata; quello era infatti il
punto dell’isola dove il lato chiaro della Forza era
più presente, il luogo perfetto per quello che intendeva
fare. Si accovacciò quindi in posizione di meditazione.
Decise di provare prima col tentativo più disperato, quindi:
chiuse gli occhi e si concentrò; si focalizzò
sulla parte di Ben che percepiva ancora in lei, sul loro legame, sui
momenti passati insieme, tese una mano in avanti quasi come se questo
potesse in qualche modo aiutarla ad afferrarlo.
“Ben”
Sibilò, poi esitò qualche istante prima di
riaprire lentamente gli occhi.
Una parte di lei sapeva che non avrebbe funzionato e non ne fu
particolarmente sorpresa ma un’altra aveva riposto in quel
momento una speranza che aveva appena visto sfumare.
I suoi pensieri furono però distratti nel notare solo allora
la posizione in cui era. La cosa la fece sorridere ripensando alla
buffa posizione che aveva assunto la prima volta che il suo maestro le
aveva chiesto di meditare e che lui aveva sfruttato per prenderla in
giro.
“Scusami maestro Luke, hai ragione: non è
così che si fa!”
Allungò entrambe le mani verso il terreno e, proprio come le
aveva insegnato Luke tempo fa, si concentrò sulla Forza. La
poteva sentire fluire intorno a lei e dentro di lei, ma in maniera
diversa da come l’aveva percepita la prima volta: il lato
chiaro di essa era predominante, ma c’era qualcosa che non
andava, non percepiva più l’equilibrio che aveva
sentito la prima volta. Provò a scavare più a
fondo e a raggiungere con la mente la parte recondita
dell’isola dov’era concentrato il Lato Oscuro della
Forza. Ma si accorse che qualcosa non andava; sentì una
forza irrequieta, distruttiva e dirompente, che si sentiva come
intrappolata e anelava uscire. Iniziò a respirare a fatica.
Sentì che quella Forza era la stessa dentro di lei e questa
era frenata dallo stesso sentimento che sentiva crescere dentro di lei,
in quel momento.
La paura.
Fu allora che sentì nuovamente quella fredda voce femminile:
la stessa del suo incubo di giorni prima.
“Non devi avere paura di me, Rey, liberami!”
Il risentire quella voce le raggelò il sangue.
Riaprì immediatamente gli occhi rompendo il contatto,
sobbalzò e fissò le sue mani: tremavano.
Non fece in tempo a farsi delle domande che un’altra voce
parlò alle sue spalle, una voce molto più buffa e
rassicurante di quella di prima.
“Lo percepisci, vero? La Forza malata, essa
è”
Aveva già sentito quella voce tra quelle dei Jedi del
passato che l’avevano aiutata a sconfiggere Palpatine. Si
voltò, ma dovette abbassare lo sguardo più di
quanto pensasse per vedere il Jedi che le aveva parlato.
“Chi sei tu?”
“Yoda il mio nome è”
Sgranò gli occhi incredula: il maestro Yoda era uno dei Jedi
più famosi, ritenuto tra i più saggi, riportato
anche nei libri che aveva trovato e, non per ultimo, maestro di Luke.
“Come mai puoi contattarmi? Pensavo potessero farlo solo i
Jedi con cui avessi un legame! È perché ho
comunicato con voi tramite la Forza ad Exegol?”
“Una domanda, una domanda non è, se la risposta
già sai!”
Quella non le sembrava una risposta ma decise che fosse più
saggio non farglielo notare dato che voleva fargli molte altre domande.
“Maestro Yoda, avete detto che la Forza è malata,
che vuol dire? E’ per questo che è così
irrequieta?”
Il maestro fece un mugugno, come se stesse cercando le parole giuste da
usare.
“La Forza in noi e nel mondo scorre, sempre
all’equilibrio per natura essa tende! Ma noi come esseri
senzienti quell’equilibrio alterare possiamo, anche se per
buone intenzioni: ed è così che luce e
oscurità si alternano e prevalgono. Sia Jedi che Sith spesso
ciechi sono stati, solo la Forza tutto sa, sa che da una guerra una
speranza nascere può, che troppe leggi giuste creare
risentimento possono o che anche una morte può generare una
vita. La Forza sempre un modo di ristabilire equilibrio essa
trova”
Rey sussultò a quelle ultime parole ripensando per un attimo
a Ben che era morto per donarle la vita.
Fu in quel momento che si ricordò dell’altro
quesito che voleva porgli, non che se lo fosse dimenticato…
la verità era che aveva paura di domandare,
perché aveva paura di conoscere la riposta: di rendere
concreta quella verità che temeva. Ma sapeva che era una
risposta che doveva ottenere.
“Ben Solo mi ha donato la sua restante energia vitale per
salvarmi. Maestro Yoda sai se lui è nella Forza? Se
è lì perché non mi contatta? Sta bene?
Perché sento ancora una parte di lui in me? E’
solo perché mi ha donato la sua vita o per altro? Posso
aiutarlo in qualche modo?”
Tirò fuori tutte quelle domande che teneva dentro
così velocemente che le aveva dette tutte di un fiato ed
aspettava trepidante una risposta di Yoda come se da questa dipendesse
la sua stessa vita.
Ma le parole del maestro non furono per niente quelle che si aspettava.
“Skywalker, eh? Curioso che proprio questo nome scelto tu
abbia”
Yoda si lasciò scappare una risatina, cosa che
iniziò a spazientire Rey, non voleva mancare di rispetto
alla sua figura ma non capiva cosa ci fosse da ridere ed iniziava ad
avere il dubbio che la stesse prendendo in giro.
“Cosa c’è di curioso?”
“Quante domande e quanta fretta tu hai, un giovane Padawan
con questo nome tu mi ricordi!”
Rey non capì se si stesse riferendo a Luke essendo stato
Yoda il suo maestro o a qualcun’altro… di sicuro
ora sapeva da chi il suo maestro avesse preso il vizio di parlare per
enigmi.
“Questo non ha importanza adesso, ho bisogno di aiuto, di
risposte! Continuo a non capire… se tutto tende
all’equilibrio, perché ora sento la Forza
così strana e perché hai detto che è
malata?”
“Perché quando per troppo tempo qualcosa
l’equilibrio impedisce, la Forza stessa si ammala!
Perché non è nella sua natura essere in
disequilibrio”
“E come faccio con Ben? Noi siamo una diade, eravamo in
equilibrio insieme, come possiamo esserlo senza stare più
insieme? Come riporto l’equilibrio nella Forza e in
noi?”
“Diade… una cosa di cui persino io conosco poco!
Ma equilibrio negli altri non porterai se prima in te non lo
ritroverai!”
“In me? Ma come posso farlo senza Ben? Come posso farlo da
sola?”
“Troppe domande non domande tu fai, le risposte ai tuoi
quesiti già hai, ricercarle lontano non devi!”
Yoda alzò il suo bastone e lo puntò davanti al
petto di Rey per poi proseguire il discorso.
“Ma le risposte vedere non puoi se cieca continuerai a voler
essere! Il tuo più grande nemico affrontare tu
devi!”
“Quale nemico?”
“La paura. Il più grande maestro è la
paura ma può essere anche il più grande ostacolo,
se l’opportunità di insegnarci le
neghiamo”
Rey stava per dire qualcos’altro ma improvvisamente Yoda
sparì.
Era strano: non era sicura che avesse risposto alle sue domande, eppure
quella conversazione aveva smosso qualcosa in lei.
Ora sapeva dove andare.
**Angolo
Autrice**
La profezia inserita
nella storia è una delle profezie canoniche a cui non
è ancora stata trovata una calzante corrispondenza, per cui
ho deciso di inserirla in questa storia dandole ovviamente un
interpretazione tutta mia.
Yoda è un personaggio enigmatico che mi è sempre
piaciuto e mi dispiaceva che nei film non avesse proprio interagito con
Rey, così ho trovato un modo di farglielo fare qui.
Quando Yoda parla di uno Sywalker che fa molte domande si riferisce ad
Anakin, mi piace pensare come Yoda stesso sia diventato ancora
più saggio dopo essersi unito con la Forza e che adesso
invece che ammonire Rey come aveva fatto con Anakin, la incita ad
affrontare le proprie paure.
Cosa avrà in mente Rey adesso?
Spero vi piaccia come ho reso i personaggi e come si sta sviluppando la
storia.
Come sempre ringrazio tantissimo il mio beta Dani1993
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