Quidditch e storie intrecciate

di TatianaCovino
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“Potter, vieni. Ti stanno aspettando”, esclamò la professoressa McGranitt.
“Chi mi sta aspettando, professoressa? E per cosa?”, chiese Harry.
La McGranitt lo guardò perplessa. “Oggi si svolgerà l’ultima prova del torneo Potter, ed è prassi che, prima dell’inizio, la famiglia e i campioni possano stare insieme. Andiamo, vieni”, disse senza aspettare una risposta.
Harry la seguì spaesato: chi poteva aspettarlo? Sicuramente non i Dursley. Loro non si sarebbero mai preoccupati di andare a salutare Harry ma, soprattutto, non avrebbero mai messo piede ad Hogwarts. Seguì la professoressa per i corridoi fino ad una porta.
“Sono lì”, disse la McGranitt prima di andarsene.
Harry aprì titubante la porta e vide, con sua grande sorpresa, la signora Weasley e Bill.
“Harry! Caro! Come stai?”, chiese la signora Weasley abbracciandolo.
“Signora Weasley, Bill, cosa ci fate qui?”
“Siamo venuti per stare con te! Beh, non siamo la tua famiglia di sangue, ma ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vederci prima dell’ultima prova.”
Harry sorrise alla signora Weasley.
“Arthur voleva venire, ma era troppo impegnato al Ministero… Bill ha preso il suo posto!”
“Grazie signora Weasley, grazie Bill!”, disse Harry, felice come non mai. Per lui, i Weasley, erano la sua famiglia.
“Andiamo a mangiare? Ho una fame…”, disse Bill.
 
Arrivati nella Sala Grande, Harry, la signora Weasley e Bill si avviarono verso il tavolo di Grifondoro.
“Mamma! Bill! Che ci fate qui?”, esclamò Ron.
“Siamo venuti per vedere Harry all’ultima prova, caro!”
“Buongiorno”, disse Hermione sorridendo.
“Buongiorno”, rispose la signora Weasley in tono gelido.
Hermione abbassò la testa, senza dire nulla.
“Signora Weasley…”, disse Harry. “Hermione non è la mia fidanzata, non lo è mai stata. Rita Skeeter ha detto un sacco di bugie in quell’articolo…”
“Ma certo caro, certo!”, rispose la signora Weasley sorridendo. Ma, da quel momento, tornò a trattare Hermione con il solito calore.
“Hei, Bill!”, esclamò Fred.
“Che ci fate qui?”, disse George.
“Harry, il torneo”, rispose Bill.
“Oh, certo! Abbiamo il pomeriggio libero, per l’ultima prova… Vi va una partita a Quidditch?”, chiese Fred.
“Si!”, esclamarono Bill, Harry e Ron.
“Io vado in bibl…”
“Eh no, mia cara!”, disse Fred. “Niente biblioteca oggi, tu vieni con noi!”
“Ma non avete bisogno di me per giocare”, protestò Hermione.
“Vuol dire che verrai a fare il tifo”, concluse Fred facendole l’occhiolino.
 
La partita a Quidditch fu molto breve, soprattutto perché Ron non riusciva a parare nessuna palla. Hermione si era seduta sugli spalti e osservava i suoi amici giocare. Dall’altro lato c’era Fleur Delacour, che continuava a guardare Bill. Hermione si chiese cosa ci facesse lì invece di essere nella carrozza a prepararsi.
“Ron, stai dormendo?!”, esclamò Ginny all’ennesima parata mancata del fratello.
“Scusa, io…”
“Ronnino Ronnuccio è troppo occupato a guardare la bella Fleur!”, esclamò George facendo scoppiare a ridere tutti.
“Ragazzi, è ora di andare!”, esclamò Hermione. “Tra un’ora inizia la seconda prova.”
“Okay, andiamo”, disse George affranto.
Scesi dalle loro scope, Hermione li raggiunse nel campo, seguita dalla signora Weasley che, nel frattempo, aveva fatto un giro nel castello in onore dei vecchi tempi.
“Oh Bill, hai i capelli davvero troppo lunghi, dovresti tagliarli un po’…”
“No, mamma. Vanno benissimo così.”
“Ma solo un pochino…”
“No”, disse Bill in tono definitivo.
Fleur osservò la scena dagli spalti e sorrise. Lei pensava che quei capelli erano perfetti così, lunghi al punto giusto.




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