Diverso

di Jane2011
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Non voglio aprirla. Scorp ha sentito qualcosa, e dico così perché poi ha chiesto al professore di uscire dalla classe, a quanto pare si stava sentendo male, ma ho paura che possa c’entrare con quel che ha percepito, cazzo.
Scusa Lucy, solo che sai quello che sta succedendo da un anno a questa parte, prima erano baci scambiati al buio, poi sono diventati abbracci nascosti sotto una coperta e movimenti silenziai dallo scoppiettare del fuoco. Ora sono solo parole non detto, o meglio, da stamattina lo sono. Non ho mai avuto così paura di aprire una cosa. Bè, essere delusi amorosamente non è da poco!”

 La piccola lontra lo guardò attentamente, per poi raggiungerlo e insinuarsi furtivamente sotto il braccio del ragazzo, annusando la fialetta.
“Perfino tu, Lucy, riesci ad essere più coraggiosa di me”
L’animaletto si strofinò delicatamente contro il petto di Albus, lui tolse la mano dai capelli e la posò incerto sul piccolo tappo di sughero, distogliendo per un attimo lo sguardo dall’orizzonte per poi sussultare, era un brutto scherzo della sua mente o un ragazzo dai capelli d’oro lo guardava immobile difronte a lui, un lieve sorriso e gli occhi cristallini fissi sull’Amortencia.
“Ehi”
Albus si fece scappare una lacrima ardente, racchiusa in un pianto silenzioso con dei singhiozzi simili a sospiri, ma una voce rotta fu capace di rispondere.
“Ehi”
Scorpius si avvicinò, posandosi sul lato apposto a quello di dove si era accomodata precedentemente la lontra.  Gli prese il volto con un dito, occhi lucidi di quel verde disumano, sporcati da una delusione.
 
ORE 2:00
“Mi chiama, non resisto alla sua voce calda e seducente, ferma e instabile. Come con un cerotto, giusto? Devo solo strappare”
La mano sul tappo e…un lieve rumore, è bastato quello per far avverare il terrore di Albus.
“Sento…”
Una pausa, primo pianto
“…Altro”
 
SOTTO IL SALICE
“Non sono io?”
Un lieve movimento del capo per spezzare il cuore puro di un amore a quanto pare destinato a fallire. La mano di Scorpius scese lentamente dal volto dell’amico e ricadde scoraggiata sul prato ancora brinato. Nel silenzio rimbombava l’amaro sapore di un sogno infranto.




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