Muovo nervosamente le gambe, tenendomi saldamente aggrappato alla sedia della sala d'attesa. Odio gli ospedali... sono tristi e non c'è niente di divertente da fare.
Mi guardo intorno: aspettare i risultati degli esami è ancora più noioso, se devo farlo da solo. Se almeno avessi qualcuno con cui parlare...
Con la coda dell'occhio, vedo qualcuno uscire da una stanza e sedersi su una sedia non molto distante da me.
A prima vista, sembra una persona pericolosa: è alto, grosso ed ha i capelli corti. Ma quando si siede e rilascia un sospiro di sollievo, capisco che è probabilmente la persona più dolce che ci sia in questo ospedale. E sembra anche avere più o meno la mia età... anche se è il doppio di me.
Sorridendo, mi alzo e vado verso di lui.
- Ciao!- lo saluto. Il ragazzo alza di scatto la testa e si guarda intorno, confuso.
- Stai parlando con me?- mi chiede. Alzo un sopracciglio.
- C'è qualcun altro e non me n'ero accorto?- chiedo. Lui apre leggermente la bocca e diventa rosso dall'imbarazzo.
- Scusa. Non sono abituato a socializzare- mormora. Scoppio a ridere.
- Si vedeva. Come mai sei qui?- gli chiedo. Lui sospira.
- Dovevo fare dei... controlli- mormora. Lo fisso, esortandolo a continuare.
- Sono malato al cuore- mi guarda, come se si aspettasse una qualche reazione particolare da parte mia.
- E il tuo pancreas com'è messo?- gli chiedo. Lui sembra sorpreso.
- Bene... credo. Perchè?-. Sorrido e mi indico.
- Allora siamo agli opposti! Oppure ci completiamo? Non saprei- mi porto le mani sotto il mento, ragionandoci su.
Che espressione sarebbe più corretto usare? Non saprei...
Ad interrompere il filo dei miei pensieri è la risata del ragazzo di fronte a me. Lo guardo, confuso.
- Ho detto qualcosa di divertente?- gli chiedo. Lui scuote la testa.
- No, scusami. Ma è la prima volta che sento qualcuna parlare tranquillamente di... malattie mortali- afferma. Sbatto le palpebre.
- Bè, non posso mica piangere ogni volta che ci penso; altrimenti non potrò vivere al meglio il tempo che mi rimane- affermo.
- Quanto ti rimane?-.
- Nishinoya- mi volto, e vedo il dottore che mi fa cenno di andare verso di lui.
- Scusami, devo andare; ci vediamo!- esclamo, dirigendomi dal dottore.
- Nishinoya- mi volto sentendo il richiamo del ragazzo appena conosciuto. Lui sembra imbarazzato al mio gesto.
- Scusa, è che non avevo mai sentito questo nome- mormora.
- A proposito, come ti chiami?- gli chiedo.
- Ashai Azumane- risponde. Annuisco e sorrido.
- Allora ci vediamo, Ashai-.
|