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1.
Scomparso...
intorno a lei il buio la
inghiottì, mentre le parole di Jaeha risuonavano nella mente
della ragazza trafiggendola senza pietà. Sentì il
respiro
strozzarsi, i battiti del suo cuore aumentare.
Alzò lo sguardo verso i suoi
fidati compagni scrutandoli a lungo uno per un uno. i volti segnati,
stanchi, arrabbiati e... terribilmente dispiaciuti.
Continuò a guardarli con
intensità, non battendo un ciglio. Come se, chiudere anche
per
un secondo gli occhi, le avrebbe fatto decretare la realtà.
Le iridi sfrecciavano veloci da un
volto all' altro, cercando un barlume di qualcosa. Qualsiasi cosa che
le avesse fatto intendere che quella notizia era falsa. Che si trattava
di un errore, di uno scherzo. Ma quando infine, i suoi occhi si
posarono su quelli tristi e gonfi di Yun, la sua espressione addolarata
e la faccia segnata dal pianto, non lasciarono spazio ad altre mere
fantasie.
Il respiro le si mozzò.
Yona non riusciva a muoversi. Il
silenzio intorno e dentro di lei si face tangibile, mentre immagini
sempre più nitide le invasero la mente, facendola vorticare
assieme a loro. Immagini che le stavano togliendo il respiro per la
loro intensità. Fotogrammi di felicità
sfrecciavano
veloci davanti agli occhi della rubina.
Riusciva a distinguere una risata, - da lei così agoniata e
talvolta talmente rara da udire, - ed intravedeva una
possente
schiena davanti a lei, camminare ritmicamente, le spalle tese e la
solita e familiare alabarda posata su esse.
Immagini di lui.
La figura si voltò
piano e due iridi blu cobalto la investirono. Un mezzo
sorriso
sghembo ed una fossetta fecero capolinea all'angolo delle labbra dell'
uomo. Quell'aria insolente e sicura di se che la facevano sentire
protetta. Quello sguardo che sapeva esser di ghiaccio davanti un
nemico, senza la minima pietà... ma che si scioglieva come
neve
al sole quando guardava lei.
Quando parlava con lei, quando scherzava con lei, quando lui era
lì con lei...
Era piena. La sua testa era piena di lui. Vedeva solo lui, voleva solo
lui. Immagini di anni prima, immagini recenti. I suoi capelli, i suoi
occhi, le sue mani, la sua bocca...
Hak.
Hak, Hak, Hak...
"Hak..."
Non sapeva come respirare. Sentiva il cuore scoppiare.
Era sicura che a momenti sarebbe
entrato dalla porta - o anche dalla finestra, - malandato e ferito
magari, ma si sarebbe inginocchiato davanti a lei. Col capo chino e la
mano sul cuore...
E lei adorava vederlo prostrato ed inginocchiato per lei.
L'espressione solenne di chi si trova innanzi alla persona a cui ha
giurato fedeltà.
Poi si sarebbe alzato, atteggiandosi a duro, prendendola in giro per la
sua totale assenza di femminilità. Facendola ridere per
farle
dimenticare in fretta il dolore di averlo avuto del tempo lontano da
lei.
E allora dove sei?
si chiese. Perché
ancora non fai la tua
comparsa?
Si portò una mano al cuore e fu strano sentirlo battere
ancora.
"E' rimasto vittima dell'inondazione e non sono riuscito a portarlo in
salvo. Abbiamo ritrovato solo la sua alabarda."
Le parole di Jaeha riecheggiarono vuote. Sembravano distanti e
ovattate. Erano reali?
Yona strinse ancora di più
il pugno all'altezza del cuore quasi a ferirsi i palmi e si
meravigliò quando udì la propria
voce pronunciare
con tono atono:
"Si tratta di Hak. Scommetto che in questo momento sta facendo un
pisolino da qualche parte!" esitò. Guardò Yun,
che dopo
le sue parole sembrava non riuscire più a trattenere le
lacrime,
ed infine il suo sguardo si posò su Kija, cercando senza
fortuna
almeno un pò di conforto dal drago bianco che invece
singhiozzava senza ritegno.
***
Nel buio della propria
stanza piangeva, scossa da tremiti, con grandi lacrime che le solcavano
lo scarno viso.
Dieci giorni. Dieci giorni senza notizie. Dieci giorni senza uno
straccio d'informazione, senza una pista... solo con l'ingannevole
speranza a farle compagnia.
Dieci giorni dove si sforzava di sorridere, di essere forte, di non
cedere ai pensieri negativi o alle voci che sentiva quando camminava
per i corridoi. Dieci giorni senza la sua luce. Senza di lui. Il suo
punto fermo. L'unico.
Si sentiva mancare la terra sotto i piedi, si sentiva annegare un pezzo
alla volta. Si sentiva incompleta, indifesa. Non dormiva, non mangiava,
non sorrideva. Tutto aveva perso significato.
Yona aveva il terrore d'addormentarsi. Appena socchiudeva gli occhi
immagini di lui le assalivano la mente. Lui che la guardava, lui che le
sorrideva, lui che combatteva per lei.
Lui che la salvava, lui,
che avrebbe voluto proteggerla dal mondo, con quel suo modo di fare
presente ma mai troppo invadente. Lui che per farla contenta, sarebbe
riuscito a portarle giù la luna, caricandosela sulle spalle.
Come tutti i fardelli orribili che l'opprimevano, ma che mai aveva
lasciato prendessero il sopravvento.
Hak che dormiva con lei. Che la stringeva a se.
Un leggero vento soffiò dalla finestra accostata.
L'inesistente
vestaglia da notte che la copriva non bastò a proteggerla
dal
freddo e rabbrividì. Le gambe nude furono percorse da
brividi e
piano si abbracciò, strofinandosi le spalle con le minute
mani.
Il suo sguardo si fece vitreo e i ricordi riaffiorarono più
intrusivi che mai.
*Sentì le labbra di
Hak premere
con forza contro le sue, in un desiderio primitivo di averla sempre
più vicino. Le uscì un gemito quando la mano di
lui le
percorse la schiena nuda con movimenti lenti, surriscaldandole la
pelle. Hak si staccò lentamente, puntando i suoi occhi blu
in
quelli di lei offuscati dalla lussuria. Le scansò una ciocca
di
capelli dal viso ed il pollice le carezzò il labbro
inferiore, -
gonfio e leggermente livido, per la dolce tortura inflitta dai morsi di
lui. La mano si soffermò dietro la sua nuca e le
tirò
leggermente i capelli facendola inclinare di lato, ammirandola in tutto
il suo splendore.
"Sei bellissima"
sussurrò, prima di piegarsi leggermente e
leccarle la curva della mascella.
"H- Hak..."
Yona sentiva il cuore
martellare, le
gambe tremare e la voglia di lui aumentare a dismisura. Era sempre
così con Hak. La razionalità andava a farsi un
giro e la
lasciava impotente ed inerme - e la maggior parte delle volte nuda,-
davanti a lui.
La bestia del tuono le
fece scivolare
via una spallina e le lasciò il seno sinistro scoperto
mentre si
chivana a mordicchiarle l'incavo del collo.
"Hak!"
sussultò lei. Di rimando, Hak ridacchiò,
portando una mano a coprirle il seno, stringendolo.
"Devi urlarlo,
principessa" sussurrò rauco.*
Yona strinse tra i denti un lembo del cuscino per non urlare. Piangeva
e sussultava sdraiata sul suo letto, mentre i ricordi le tornavano
prepotenti.
Era sola. Di nuovo.
E, senza di lui, lo era davvero,
per la prima volta in vita sua.
NOTE AUTRICE:
Salve gente! Allora questa FanFic da me partorita è
ambientata alla fine del volume 37
di Akatsuki no Yona. Manga che avevo cominciato a leggere anni fa ma
che ho ripreso solo ultimamente e l' ho divorato. Penso sia diventato
uno dei miei manga preferiti. Lo amo. E amo proprio tutto di
quest'opera. Specie come tutti i personaggi mi siano entrati dentro e
mi facciano compagnia ogni giorno. (sono per l'appunto al volume 37,
oggi mi arrivano il 38 e il 39 e non sto più nella pelle.)
Che dire, il mio amore numero uno è Hak. Si era capito?
Comunque, oltre il fatto che in Italia quest'opera non ha affatto il
successo che merita chiunque voglia sclerare con me di questo manga
è il benvenuto.
Questa storia è stata scritta e partorita di getto,
perché avevop un assoluto bisogno di ricominciare a scrivere
e
sopratutto di scrivere di loro. Prevedo siano tre capitolini, non di
più e molto incentrati su Hak e Yona. Ma avrei piacere in
futuro
di fare una long e approfondire tutti questi personaggi che amo dal
profondo.
Detto questo è stato un piacere, fatemi sapere cosa ne
pensate.
cyra.
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