Non è più il tempo di Obbligo, Giudizio o Verità, Grang... di DumbledoreFan (/viewuser.php?uid=13062)
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Hello
folks!! Ma sì, sono proprio io, la vostra amata Alexa! (W la
modestia sempre e comunque! NdTutti eh scusate ma sennò che
Serpeverde sarei NdMe).
Come
promesso, eccomi con il
continuo della FanFiction "Obligation, Judgment or Truth?".
Siete felici? Non vi ho fatto aspettare troppo dai...purtroppo non
riuscirò a postare più una volta al giorno, ma
vedrete che tutte le settimane avrete il vostro aggiornamento. Vorrei
cominciare ringraziando chi ha letto appunto Obligation, Judgment or
Truth, e che ora è qui, pronto a seguirmi di nuovo. Spero di
non deludervi, anche se conoscendovi un po', ho l'idea che le mie
scelte saranno azzeccate. Ora, premetto che questo storia non
sarà molto lunga, anzi penso che saranno tipo sei capitoli,
sicuramente non più di dieci. Come capirete in questo primo
capitolo, c'è uno stacco temporale di quasi quattro anni, e
per la vostra gioia, tutta la FF sarà narrata dal punto di
vista di Draco. Un Draco che ho cercato di mantenere il più
uguale possibile, anche se i segni della maturità cominciano
a farsi sentire, specie sull'argomento Hermione. Ma ora la smetto di
blaterare, e vi lascio al primo capitolo!
Enjoy
the chapter!
"Non è
più il tempo di Obbligo, Giudizio o Verità,
Grang..."
Capitolo
1:
Quando la porta del
mio ufficio si aprì con un inaspettato fervore alzai lo
sguardo confuso cercando di capire cosa stesse succendo. Mi venne
spontaneo sospirare appena incrociai gli occhi cobalto di Blaise
Zabini, il mio migliore amico nonché coinquilino; che era
entrato come un tornando con il suo solito ed esagerato modo di fare.
Aveva il fiato corto ma gli occhi brillanti e il sorriso un
po’ ebete. Non era cambiato affatto in questi tre anni che
avevamo lasciato Hogwarts. Sempre sclerato, sempre fissato con le
feste, sempre curioso, sempre comprensivo. Sempre il mio migliore
amico. Mi accusava di tanto in tanto di essere diventato un
po’ più serio, più maturo, e io gli
ricordavo sempre che lavorare al Minestero con una carica
già importante nonostante l’età non era
come fare il giornalista nella più famosa rivista di gossip
del mondo magico.
“E tu che
diamine ci fai qui? Avevo dato direttive precise di NON farti entrare
per nessuna ragione al mondo” dissi io con tono pacato
nonostante il sarcasmo, posando la piuma sulla scrivania. Il moro si
aprì in un espressione interdetta e offessa.
“Come?!?!
Sono il tuo migliore amico!! Perché non vuoi
vedermi?!” esclamò fintamente risentito,
gesticolando ampiamente.
“Perché
Blaise, non so se te lo ricordi, ma io e te viviamo insieme. Non voglio
sorbirmi la tua presenza anche a lavoro” gli feci notare
sempre composto. Lui scosse il capo e alzò gli occhi al
cielo.
“Ma stai
zitto, che non potresti vivere senza di me! E poi sono venuto
perché ho una notizia bomba!!” ribattè
tornando euforico senza accennare a sedersi e tranquillizarsi.
“E di
grazia, non potevi dirmela stasera a casa?” replicai io con
tono rassegnato. Lui scosse vigorosamente il capo.
“No
Draco, non potevo!! E’ importantissimo!!”
commentò elettrizzato battendo le mani. Io sospirai di nuovo
e mi passai una mano fra i capelli. Non avevo alcuna speranza di
liberarmi al più presto di lui, tanto valeva dargli udienza.
Le mie pratiche avrebbero aspettato. Anche perché Blaise non
aveva perso per niente l’insistenza che lo caratterizzava.
“Vediamo
se indovino…avete trovato del materiale pornografico su
Voldemort?” chiesi sarcastico mentre sul volto del mio
migliore amico si dipingeva un’espressione disgustata.
“Per la
barba di Merlino NO!” sbraitò schifato.
“E poi da
quando è stato sconfitto Voldemort non va più di
moda…” continuò con aria più
pensierosa. Già, Lord Voldemort era stato sconfitto circa
sei mesi fa da Harry Potter, che era stato ricoperto di onore e gloria.
Tutti i giornali avevano parlato dell’eroiche gesta del
salvatore del mondo magico, e nonostante Potter continuasse ad essere
una delle persone più odiose che abbia mai conosciuto,
nonché una delle più odiate, era per la prima
volta stato utile. Anche se i miei genitori avevano cercato di
proteggermi, erano sempre pericolosamente immischiati in una battaglia
che aveva perso di significato. Era stato meglio per tutti
così.
“Comunque
Draco non indovinerai mai…” fece il moro sedendosi
finalmente davanti alla mia scrivania.
“Neanche
con la mia mente terribilmente perversa?” domandai incerto.
“Neanche
con la tua mente terribilmente perversa” confermò
divertito.
“Via,
tanto che sei qui, sentiamo quest’incredibile
notizia”
Blaise, che non
aspettava di sentirsi dire altro, diventò euforicamente
raggiante.
“Allora,
devo scrivere un articolo…” cominciò il
moro.
“Nooo che
notizia sconvolgente non ci posso credere!! Un giornalista che deve
scrivere un articolo! Questo sì che è
incredibile!” ribattei con sarcasmo fingendomi infinitamente
sorpreso. Bla mi guardò impassibile e un po’
indignato.
“Non sei
spiritoso. Mi vuoi far finire di parlare dannazione?!”
sbraitò seccato. Io annuii distrattamente e aspettai che
continuasse.
“Questo
articolo s’intitolerà…” fece
lasciando un po’ di suspance. I suoi occhi cominciarono a
sprizzare scintille e il suo sorriso si fece raggiante.
“-Come ci
si sente a star per sposare il salvatore del mondo magico?-“
concluse quasi con un urletto di gioia. Io rimasi completamente
spiazzato. Dilatai gli occhi e dischiusi la bocca in
un’espressione incredula. Me ne stetti boccheggiante per
almeno un minuto cercando di metabolizzare quella notizia.
“Hermione”
bofonchiai appena con un filo di voce. Poi mi aprii in un sorriso
spontaneo.
Hermione.
Ormai, sembrava che
fossero passati secoli. Ormai mi ero abituato a vivere senza di lei.
Ricordavo con gioia la nostra storia, tutti i momenti che avevamo
trascorso insieme e tutte le esperienze vissute. Non mi vergognavo
certo a dire che Hermione era stata la miglior ragazza che avevo mai
avuto. La migliore per me, ovvio. Avevamo passato gli ultimi mesi del
nostro settimo anno in un groviglio di emozioni travolgenti, passione e
divertimento. Avevamo affrontato gli esami con tranquillità
e spensieratezza, condividendo studio e molto altro.
L’estate
che si era presentata davanti a noi fu memorabile. Organizzata da
Blaise nei minimi dettagli, in viaggio in giro per l’Europa,
ovviamente noi tre e gli altri nostri inseparabili compari, Pansy,
Theodore e Daphne. Ma poi, come ogni cosa del resto, l’estate
finì. Una mattina di settembre Hermione mi disse che sarebbe
partita con Potter alla ricerca degli Horcrux di Voldemort. Lei doveva
combattere in prima persona quella guerra da cui mi avevano tirato
fuori. Ero fiero della sua forza e del coraggio delle sue scelte,
pronta a seguire il suo migliore amico anche fino alla morte. Non si
sapeva però quanto la guerra sarebbe durata, cosa sarebbe
successo, e Hermione, un po’ per proteggere me e un
po’ proteggere sé stessa, decise che era meglio se
ci lasciavamo. Ed aveva ragione. Era la scelta migliore da prendere. La
lasciai andare sapendo di non avere rimpianti, che avevo potuto vivere
con lei tutte le migliori esperienze che c’erano da vivere.
Mi era piaciuto ogni singolo istante trascorso con lei, ed era stupido
rischiare solo per andare avanti. Una cosa non necessariamente deve
durare tanto tempo, specie se è qualcosa di così
intenso e indimenticabile. Perciò, mi ero convinto che era
stato meglio in quel modo, che lei mi lasciasse per una giusta causa
che non dopo che tutto era diventato scialbo e insignificante.
Così, Hermione andò in guerra, e mi
lasciò con tanti piacevoli ricordi, e tanta preoccupazione.
Ero più che consapevole del pericolo che stava correndo, e
anche se ci eravamo lasciati (consci del fatto che non saremo tornati
insieme), lei stava rischiando la vita in ogni istante, e io non potevo
evitare di preoccuparmi. Senza contare che vivevo con Blaise.
Sì, per Bla era stata una cosa molto più dura da
accettare. Quando t’innamori di qualcuno, e ci stai insieme,
sei consapevole del fatto che, prima o poi, finirà, e che
potresti addirittura odiare quella persona che ti sembra la
più importante di tutta una vita. Ma quando hai un amico, un
vero amico, non c’è certezza più grande
dell’eterna amicizia. Blaise dunque stava anche peggio di me.
Non riusciva a non pensare al pericolo che Hermione correva sempre, e
farsene una ragione era difficile. La Granger era diventata una parte
stabile e certa nella nostra vita, come Theodore, Pansy e Daphne, e
quando parlavamo, era quasi impossibile non nominarla o ricordarla. Ma
piano piano, giorno dopo giorno, finalmente riuscivamo a nominarla
sempre meno, fino ad arrivare ad un tacito ricordo. Sconfitti dal
destino, ed intenzionati ad andare avanti. Poi, successe quello in cui
non speravamo più: la guerra finì. La notizia si
sparse su tutti i giornali, Harry Potter aveva ucciso il Signore
Oscuro, dopo quasi tre anni, con l’aiuto dei suoi fidati
amici Ronald Weasley e Hermione Granger, che salutavano sorridenti
dalle foto in prima pagina. Mi sentii incredibilmente sollevato a
saperla viva, e pronto in tutto e per tutto a ricominciare, a
considerarla una bella parte della mia vita che però, non
sarebbe tornata. Specialmente perché le foto di lei che
baciava appasionatamente Potter erano dappertutto. La guerra, a quanto
dicevano, li aveva avvicinati più che mai, facendoli capire
che erano inevitabilmente fatti l’uno per l’altra.
Ma non ero triste, o arrabbiato, o amareggiato. Semplicemente contento
che lei fosse viva, e che fosse felice. Ero riuscito a farmene una
ragione in tutto e per tutto. Anche Blaise sembrava tranquillo,
nonostante si sentissi quanto le mancava. Ed era ovvio che in quel
momento, lui fosse al settimo cielo.
“Sì
Draco!! Hermione, Hermione!! La devo intervistare!”
esclamò euforico mentre sprigionava felicità da
tutti i pori.
“Wow
è fantastico!! E’ passato tantissimo tempo
ormai…” dissi con tono gioviale. Il fatto che mi
fossi abituato all’idea di vivere senza di lei non
m’impediva di essere felice all’idea di rivederla,
magari per una bella chiacchierata davanti ad una tazza di
thè, o perché no, ad un bicchiere di FireWhisky.
Come ai bei vecchi tempi.
“Infatti,
sono così contento di poterla rivedere! Era la mia migliore
amica, non avrei voluto separarmene, e dopo la guerra, i contatti erano
praticamente impossibili…ma questo è
destino!!” fece elettrizzato. Io sorrisi.
“Già…destino.
Effettivamente aveva un conto aperto con noi…”
commentai con tono più sereno di quanto pensassi.
“Quando
mi hanno detto dell’articolo non riuscivo a crederci!!
Insomma mi sembrava un sogno! Oggi le manderò personalmente
un gufo, la redazione l’ha già avvertita, ma non
le ha detto che sono io il giornalista, e devo comunque dirle dove
incontrarci…a proposito…va bene se la faccio
venire a casa nostra, vero?” mi chiese come se stesse
cercando di tastare il terreno. Io sorrisi bonario.
“Ma certo
Blaise, anche io voglio salutarla! E dobbiamo chiamare anche Theo,
Pansy e Daphne…ci vuole una rimpatriata con i fiocchi!
Dobbiamo festeggiare!” esclamai alimentando, a mio discapito,
l’euforia di Bla.
“Certo,
certo, sarebbe eccezionale!” ribattè a sua volta.
Era davvero raggiante. Io lo gurdai per qualche istante compiaciuto,
poi sospirai.
“Ci
avresti mai pensato che…beh che alla fine avrebbe sposato
Potter?” chiesi pensieroso. Lui fece spallucce.
“Beh, era
plausibile. Ma io facevo il tifo per voi” rispose il mio
migliore amico sorridendomi divertito. Io ghignai.
“Penso
che per le lunghe io e Hermione ci saremmo scannati
vivi…” commentai ridacchiando. Poi tornai
nuovamente pensieroso, e lanciai a Blaise uno sguardo eloquente.
“Sai, io
ero convinto che alla fine…avrebbe sposato te”
confessai con tranquillità. Il moro strabuzzo gli occhi
sconvolto.
“Me?! Che
ti sei fumato Draco, era la mia migliore amica, e la tua
ragazza” ribattè quasi indignato dalla mia
affermazione. Io sospirai di nuovo.
“Lo so,
ma tu eri perfetto per lei. Se non ci fossi stato tu, non so come
sarebbe andata fra me e la Grang. Tu mi hai sempre consigliato,
perché eri l’unico che la capiva davvero, che
sapevi quando essere dolce e quando sarcastico. Io potevo essere il suo
ragazzo per un po’, ma alla fine pensavo che si sarebbe
accorta che eri tu quello giusto…” spiegai con
tono bonario. Non era un’accusa, affatto. Sarei stato
più che felice se alla fine, Hermione avesse deciso di
stare, per sempre, con Bla, ed ero seriamente convinto delle mie
parole. Blaise continuò a guardarmi sbalordito, poi alla
fine ghignò.
“E’
proprio quello il punto Draco…io ero quello giusto, Potter
era quello giusto…ma alla fine Hermione voleva te. Non ha
mai voluto quello giusto, quello perfetto per lei. Voleva te, che la
facevi arrabbiare da matti, che ti facevi odiare e amare
contemporaneamente, che trattavi male i suoi amici, che la prendevi in
giro…la guerra ha cambiato tutto, ovviamente, la guerra
cambia sempre tutto, ma io penso che se non fosse
partita…voi stareste sempre insieme”
Ascoltai le parole
del mio migliore amico con attenzione, per poi annuire lentamente.
Infine, sorrisi.
“Va beh,
inutile rivangare su queste vecchie storie…è
controproducente. Ormai siamo tutti felici, e abbiamo di nuovo la
possibilità di condividere la felicità fra di
noi. Sono contento di poter rivedere Hermione” dissi con tono
deciso. Blaise annuì con il capo.
“Anche io
amico…anche io”
*
Quando la sera
tornai a casa, trovai Blaise seduto per terra, completamente
circondato, per non dire sommerso, da scatole di fotografie. Sospirai
scuotendo il capo divertito e posai la ventiquattrore accanto
all’attaccapanni. Il moro si girò verso di me e mi
salutò con un cenno della mano e un sorriso.
“Ti sei,
letteralmente, tuffato nei ricordi?” chiesi schernendolo
mentre mi levavo il mantello.
“Sì,
ne avevo voglia…” rispose quasi distrattamente
mentre sfogliava alcune foto che poi andavano ad ingrandire il mucchio
che c’era per terra. Mi avvicinai lentamente e mi abbassai
osservando velocemente le fotografie sparse per il pavimento. Erano
tutte foto del settimo anno che documentavano tutte le nostre
più pazze scorribande.
“Era
tanto che non le guardavamo” commentai senza nessun tono
particolare. Il moro annuì.
“Già,
era tanto…un peccato, perché rievocano ricordi
bellissimi…” rispose Bla sfogliandone altre.
Smosse dei piccoli mucchietti e lo sguardo mi cadde su una fotografia
familiare. La presi e la guardai sorridendo. Era del primo pigiama
party con Hermione, e si vedevano lei e Blaise che sfilavano con degli
assurdi vestiti ridendo di gusto. Notando che stavo osservando quella
foto Bla disse.
“Mi hai
risposto, sai?”
Io gli lanciai uno
sguardo bonario.
“Che ti
ha detto?” gli domandai mettendomi a sedere accanto a lui.
Lui sorrise e, cominciando a cercare fra le fotografie,
trovò una pergamena e me la porse.
Caro Blaise,
non riesco ancora a
credere che sto scrivendo proprio a te!! Avevo paura che fosse tutto
uno scherzo di pessimo gusto, invece è la realtà!
Sono così felice che mi sono messa a saltellare per casa
come una bambina il giorno di Natale! Quando ho letto la tua lettera,
non te lo nascondo, mi sono messa a piangere dalla gioia. Sono passati
anni, anni incredibilmente duri e crudeli, anni in cui ho rischiato la
vita e anche di più…eppure, scrivendoti, mi
sembra solo ieri che eravamo a scuola, o in vacanza insieme. Che eri il
mio migliore amico. Non ho smesso un istante di pensare a te Blaise, a
Draco, a Theo, a Pansy e a Daphne. Lasciarvi è stato un
dolore incredibile. Tornata dalla guerra, comunque, speravo di potervi
rivedere, anche se sapevo che era davvero difficile. Ma effetivamente,
il destino ce lo doveva. Ci aveva separato così bruscamente,
ora doveva farci ritrovare. Non so come la pensi te, ma per me sei
ancora il mio migliore amico, e ti voglio bene come te ne ho sempre
voluto. Sarò felicissima di venire da te a cena domani sera,
e di rivedere Draco. Ora che la nostra vita è più
tranquilla, spero di poter tornare tutti amici, perché mi
siete mancati davvero tantissimo. Oddio, sto per rimettermi a piangere,
quindi sarà meglio che vada. Ci vediamo domani alle sette e
mezzo a casa tua. Un bacio enorme a te e a Draco.
Ti voglio bene.
Hermione.
“Verrà
domani sera allora…” dissi mentre non riuscivo a
non sorridere. Mentre leggevo le sue parole, in quella calligrafia
così familiare, mi ero sentito vicino a lei come non mi
succedeva da tempo. Finalmente avevo più di una misera e
distante foto. Avevo le sue parole, avevo la certezza che non solo non
ci aveva dimenticato, ma che voleva vederci e riallacciare i rapporti.
Leggendo la sua lettera mi resi conto, più di quanto avevo
mai ammesso, che mi era mancata terribilmente.
“Sì,
l’ho invitata a cena…” rispose tutto
contento mentre continuava ad avventurarsi fra le fotografie dei bei
tempi andati.
“A
proposito di cena…sarà meglio che mi metta a
cucinare…tu metti in ordine qui e vieni a darmi una mano,
sfaticato” lo rimproverai divertito mentre alzandomi mi
dirigevo verso la cucina. Ovviamente non mi fidavo a far cucinare
Blaise. E poi era un po’ come fare le pozioni,
perciò mi rilassava tantissimo e mi riusciva terribilmente
bene.
“Sì
mamma arrivo…” mi prese in giro il mio migliore
amico mentre afferrava la bacchetta e riordinava le fotografie dentro
le scatole. Preparai la cena mentre Blaise non la smetteva di girarmi
intorno saltellante e per tutto il tempo parlammo di Hermione,
ripensando a tutti i momenti più divertenti trascorsi a
scuola, ridendo e schernendoci.
“Ma te lo
ricordi quando mi hai detto per la prima volta che ti eri scopato
Hermione?” fece ad un certo punto Bla. Io sorrisi.
“Certo
che me lo ricordo, io ero quasi sconvolto e tu ti preoccupavi solo di
Silente e della McGrannit, e di come era stato” ribattei io
divertito e indignato allo stesso tempo.
“Va beh
neanche Theo era stato particolarmente
comprensivo…” rispose il moro ridacchiando.
“Sai,
stavo pensando…dovevamo registrarle le lezioni di Slytherin
Way, magari facevamo soldi…” dissi io dopo un
po’.
“Beh in
effetti erano geniali…e poi con dei professori come noi! Chi
non vorrebbe essere un Serpeverde?!” esclamò Bla
sogghignando.
“Ovviamente…”
replicai io sorridendo sornione.
“E poi se
siamo riusciti a convertire la Grang…cioè siamo
stati dei grandi! Il nostro miglior successo…”
feci io ricordando con piacere quelle pazze giornate trascorse in
camera mia cercando d’insegnare a Hermione l’arte
dell’essere Serpeverde.
“Assolutamente!!
E la lezione che ho preferito è stata quella dei
vestiti!” commentò il moro ridendo. Io mi unii a
lui ripensando a quel pomeriggio in cui avevamo fatto sfilare la
Granger in tutti i modi possibili.
Finimmo di mangiare
e con un colpo di bacchetta misi in ordine la cucina. Proprio mentre
stavo per spaparanzarmi sul divano sentimmo bussare rumorosamente alla
porta. Non mi disturbai nemmeno a chiedere chi era, lo sapevo
già perfettamente.
“Avanti!!”
gridammo in coro io e Blaise. Come previsto, e ormai come era
d’abitudine, Theodore Nott, Daphne Greengrass e Pansy
Parkinson fecero letteralmente irruzione in casa nostra, bottiglie di
vino alla mano e la giovialità di sempre. Come quando
eravamo a scuola, non avevamo perso il vizio di ritrovarci la sera,
ovviamente da me, per divertirci e bere insieme. In quei momenti in cui
la guerra cercava di distruggere tutto, noi ci eravamo impegnati il
più possibile per mantenere i nostri modi di fare intatti, e
soprattutto, per rimanere amici come sempre. Niente ci doveva cambiare,
né l’età, né il lavoro,
né le nuove esperienze. Volvemo rimanere sempre noi.
“Amici
miei!!” esclamò gioviale Theo entrando allegro.
Pansy andò a baciare Blaise, visto che si erano decisi a
stare “seriamente” insieme invece di continuare a
spassarsela, e Daphne salutò sia me che il mio migliore
amico con un bacio sulla guancia.
“Ragazzi
ragazzi ho una notizia incredibile!!” fece Bla ad alta voce,
elettrizzato come al solito. Io sorrisi divertito.
“Indovinate
chi viene a cena da noi domani?” chiese euforico. I tre si
guardarono fra di loro prima di cominciare a rispondere con sarcasmo.
“Dio?”
“Piton in
reggicalze?”
“Un troll
di montagna?”
Il moro scosse il
capo ignorando l’ironia dei nostri amici. Io mi aprii in un
sorriso ancora più ampio e con tono quasi solenne risposi...
“Hermione”
Spazio dell'Autrice.
Allora,
allora...partiamo da principio. Sono passati più di tre anni
dalla fine della scuola, Draco lavora al Ministero della Magia, e
Blaise, ebbene sì, fa il giornalista di gossip.
Cioè, non so voi ma io ce lo vedevo troppo!! Uno come lui
relegat dietro scartoffie e responsabilità era un insulto, e
poi volevo essere un po' originale. Più in là
saprete anche i lavori che fanno gli altri tre xD Ho cercato il
più possibile di mantenere i personaggi e i rapporti fra
loro, come Draco sottolinea. Solo una cosa è cambiata:
Hermione. Sì, infatti partita per la guerra, aveva lasciato
Draco e gli altri, che ormai si erano abituati a vivere senza di lei.
Ma improvvisamente, il destino li vuole far rincontrare. Hermione sta
per sposare Harry, ma si dice felicissima di poter rivedere i suoi
amici Serpeverde. E allora, cosa succederà? Lo scoprirete
nelle prossime puntate xD
Spero davvero che come primo capitolo vi sia piaciuto, che
l'impostazione della storia sia di vostro gradimento (nelle recensioni
di Obbligation, Judgment or Truth, avevo letto che vi sarebbe piaciuto
qualcosa con i figli di Hermione e Draco, ma io avevo in mente idee
diverse...) e che continuerete a seguire questa pazza sclerata che
proprio non riesce a smettere di scrivere Dramione!!
Ci tengo a ringraziare le fantastiche, eccezionali, incredibili 45 persone (mio
dio mi sembra un sogno, eppure è così!) che hanno
commentato l'ultimo capitolo di "Obligation, Judgment or Truth", e che
davvero mi hanno commosso!! Le vostre parole sono state favolose, mi
avete dato una felicità talmente grande, che se l'universo
ne venisse a conoscenza, avrebbe una crisi d'inferiorità.
Semplicemente vi adoro.
That's all folks!!
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