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Epilogue
Due donne si fronteggiavano, non più giovani. Due paia
d’occhi, uno marrone, l’altro glaciale, si fissavano per la prima volta dopo più
di vent’anni.
<< Narcissa. >>
<< Andromeda. >>
Le due donne si salutarono, freddamente, per poi entrare in
un bar un po’ fuorimano, dove avrebbero potuto parlare tranquillamente. La più
giovane ordinò un te’, incapace di staccare gli occhi dall’altra donna, che un
tempo fu sua sorella. Non la vedeva da molti, troppi anni, ci aveva messo
qualche minuto a capire che lei era Andromeda. Erano passati vent’anni dalla
fine della seconda guerra, dalla morte di Bellatrix, ma Andromeda era vecchia
dentro, non solo esteriormente. E come non capirla? Aveva perso il cugino, il
marito, la figlia e il genero, aveva perso tutto. Le rimaneva solo il nipote,
figlio di sua figlia.
Narcissa non aveva mai conosciuto la nipote, non sapeva
nemmeno come si chiamasse.
In quel momento, si rese di quanto fosse stata sciocca in
tutti quegli anni a lamentarsi della sua sorte. Suo marito era ancora vivo e lei
l’amava, sapendo anche di essere ricambiata, aveva un figlio meraviglioso,
sposato, che le aveva dato un nipotino. La sua famiglia era caduta in disgrazia
dopo la fine della seconda guerra, ma almeno lei aveva una famiglia, aveva dei
parenti.
La donna che le sedeva davanti, invece, non aveva nulla.
<< Sono felice che tu sia venuta >> disse Narcissa,
tentando di abbozzare un sorriso, che le morì subito quando i suoi occhi lessero
tutta la tristezza impressa sul volto della vecchia sorella.
Andromeda annuì, serrando le labbra. Non sapeva veramente
perché avesse accettato la richiesta di Narcissa di rivedersi, ma quando
ricevette la lettera non poté fare a meno di pensare ai vecchi tempi, ai tempi
di quando provava ancora qualcosa per la vita e non attendeva la morte con una
spenta rassegnazione.
<< La verità è che… in questi anni mi sei mancata,
Andromeda. >>
La donna più anziana fece una smorfia << Sapevi benissimo
dove trovarmi, Malfoy. Eppure non mi hai mai cercata. >>
<< Sei mai andata a trovare i nostri genitori? O… >>
Narcissa tacque, all’improvviso le mancò il coraggio di nominare Bellatrix.
<< Una volta, un bel po’ di anni fa, andai da tuo padre. Ma
da tua madre non sono mai andata. Non le sono mai stata affezionata quando era
ancora in vita, sarebbe stato ipocrita andare a trovarla da morta. So anche cosa
vuoi chiedermi, ma ti risponderò solo che non intendo visitare la tomba della
donna che uccise mia figlia. >>
Il resto del tempo, pochi minuti, lo passarono in silenzio.
Alla fine, Narcissa si alzò << Devo andare. Vienimi a trovare qualche volta. >>
Entrambe sapevano che quelle parole erano state pronunciate
più per convenienza ed in entrambe quel pomeriggio aveva riaperto ferite mai del
tutto cicatrizzate. Andromeda non andò mai a trovare Narcissa, che si riguardò
dal ripeterle l’invito.
Fu quello il loro ultimo incontro, da allora non si
rividero mai più, e con loro si spense anche la famiglia Black. Famiglia che
rappresentava un ideale per i più, un flagello per i pochi, ma che in entrambi i
casi procurò la medesima cosa: sofferenza.
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E così si chiude anche questa
fanfiction. Dopo un anno e mezzo mi sembra incredibile, ci ho dato l'anima, mi
sono dannata e ora è finita. E va beh. Ringrazio tutti coloro che hanno
recensito/messo la storia fra i preferiti/messo la storia fra quelle seguite, ma
in particolar modo ringrazio quella pazza della mia gemella di due anni più
piccola separata alla nascita. E' lei che ha sempre sopportato tutto.
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