veleno
Nota:
in questa shot Sirius e Bellatrix hanno la stessa età (per
facilitare l’andamento della storia e renderla più
credibile). Buona lettura!
“Non la vedo da quando avevo la tua età…”(Sirius Black, Harry Potter e L’Ordine della Fenice)
Londra, 12 Grimmauld Place
20 giugno 1974
Dicono che il veleno sia fatale all’uomo
E i suoi baci sono puro veleno.
Puro veleno che circola nelle mie vene.
Puro veleno che mi fa sopravvivere.
Sfogliò le pagine velocemente, avida di conoscere i suoi pensieri.
Avida di lui.
La sua fissazione non sarebbe mai passata.
Erano passati più di dieci anni.
“Devo
andare. Se tardassi se ne accorgerebbe. Non ho voglia di subire un
interrogatorio”. Fece per alzarsi ma lui la trattenne
“Resta. Lui non può obbligarti a questo”
“Cosa?”
“Resta con me. Non andartene. Domani ti accompagnerò a casa a prendere le tue cose. Resta con me”
“Sei pazzo”
“Da quando ho capito che posso averti per me, se tu lo volessi. E tu lo vuoi, Bella”
“Sono sposata Sir”
“Non
sei sposata. Sei in gabbia. Dov’è finita
l’orgogliosa e ribelle Black che c’è in te? Messa in
gabbia da una stupida convenzione”
“E’ il mio destino. Sei tu quello che è fuggito”
“Perché ti sei messa in questa trappola Bella?”
“E’ il mio destino. Non posso farci nulla”
“Perché l’hai fatto?”
“Quella
vigliacca di Andromeda è fuggita. Narcissa non è altro
che una statica bambola di porcellana. Sono rimasta l’unica a
credere nella nostra famiglia”
3 settembre 1974
“E’ assurdo” mi ha detto James “E’ tua cugina! Non ti ricambierà mai”
“Io la amo James. Farò di tutto pur di averla”
“Chiedilo a
Lestrange. Sono curioso di sapere cosa ne pensa di questa storia”
ha detto, dandomi una pacca sulla spalla
Ebbe un sussulto.
Chiuse gli occhi, mordendosi poi il labbro inferiore.
Pensò a quella sensazione, provata anni prima. Il loro primo bacio.
“Hai perso di nuovo Sir. Obbligo o verità?”
“Obbligo”
“Baciami” .
Aveva istintivamente attaccato le labbra a quelle della cugina.
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Sotterranei di Hogwarts.
Camminava a testa alta, altera. Si sentì afferrare per un braccio.
La schiena poggiava ora contro la parete fredda.
“Cosa vuoi Sirius?”
“ Oggi è il mio compleanno cugina. Non mi fai gli auguri?”
Due labbra le impedirono di rispondere..
“Sir”
mormorò affannata dal bacio“prova a toccarmi di nuovo e
toglierò dieci punti alla tua casata, tanto è vero che
sono Caposcuola!”
Rodolphus
Lestrange sorrise compiaciuto alla sua fidanzata, prima di voltare
l’angolo e sparire. “ Davvero forte la giovane Black”
pensò .
Appoggiò la fronte sul petto del cugino.
“Non li meriti Sir”, mormorò prima di dileguarsi nel buio.
“A chi scrivi quel messaggio?”
“A
quella babbana di Lily Evans, Cissy. Devo avvertirla che domani sera
abbiamo la ronda insieme” rispose piegando il foglio che aveva
tra le mani.
Un gufo picchiettò alla finestra. Legato alla zampina, un sottile foglio di pergamena. Lo aprì. Tanti Auguri. B L.
Inspirò la muschiata essenza del suo profumo. Sorrise.
11 luglio 1976
È fatta. Stare da James è la cosa migliore. Finalmente libero dall’ipocrisia e dalle convenzioni.
Al diavolo la nobile casata dei Black.
L’insana
passione per suo cugino non avrebbe mai avuto fine. L’aveva
capito nell’estate dei suoi sedici anni, quando lui era fuggito.
…Al diavolo la nobile casata dei Black.
Il senso di indignazione riaffiorò più forte che mai.
“Come hai potuto? Al diavolo te Sir” esclamò forte, come se lui potesse sentirla.
“Vattene al diavolo. Cosa ci fai qui? Ti uccideranno”
“Sono venuto a prenderti Bella”
Scoppiò a ridere sarcastica
“Non puoi rovinare così la tua vita”
“La
mia vita è già rovinata. Da quando abbiamo ricevuto
questa” disse mostrandogli un foglio di pergamena.
Tra quella carta spiegazzata e le righe sbiadite notò la calligrafia di sua madre Walburga. mi duole sciogliere così l’accordo per il futuro fidanzamento tra Sirius e Bellatrix Quel foglio doveva essere stato letto e riletto.
Tentò di accarezzarle una guancia, ma lei gli fermò la mano
“Siamo rovinati entrambi Sir. Te sei stato bandito. Io dovrò probabilmente sposare Rodolphus Lestrange”
“Il caro zio Cygnus non ci ha messo molto a rimpiazzarmi”
“Vorrei non fosse stato costretto a farlo” commentò gelida prima di lasciare la stanza.
1 Settembre 1977
. Ultimo anno, poi i M.A.G.O.
Bellatrix. L’ho
rivista sull’espresso per Hogwarts. Ha finto di non vedermi. Non
è mai stata brava a mentire.
Bellatrix.
Bellatrix.
Bellatrix.
Non si erano più visti da quella sera in cui si era intrufolato nella stanza della cugina alla villa dei Black.
“Ragazze
il treno è arrivato. Fatevi onore quest’anno. Siete delle
Black, non dovete mai dimenticarlo. Evitate di simpatizzare con i
mezzosangue e i traditori” disse Cygnus Black, indicando Sirius
intento a caricare il proprio baule, seguito dagli inseparabili amici.
Si
chinò per salutare le tre figlie, ma Bellatrix si era già
incamminata verso il treno. Prima di salire si girò, salutando i
genitori con un cenno del capo.
“Andromeda,
Narcissa” le salutò Sirius, imbattendosi nelle cugine,
mentre cercava uno scompartimento libero. Andromeda gli sorrise. Fece
per aprir bocca, ma venne strattonata dalla sorella minore, che lo
fulminò con una occhiata gelida.
“Bellatrix” . La giovane Black si girò, ignorandolo. Faceva male, troppo, trovarselo davanti così.
Sarebbe
stata dura evitarlo durante l’anno. Pregò mentalmente che
Grifondoro e Serpeverde condividessero il minor numero di lezioni
quell’anno.
Strinse il
diario al petto. Bellatrix. Bellatrix. Bellatrix. Quel nome, il suo
nome, scritto tre volte. Ripetuto, come un’invocazione.
Sfogliò un’altra pagina, ricominciando a leggere.
30 gennaio 1977
Ho bussato alla porta della
sua stanza. “Bella, hai perso questo” ho detto porgendole
un rotolo di pergamena con gli appunti di trasfigurazione. Ha sorriso.
“Hai fatto apposta a lasciarlo cadere vicino al mio banco”.
“Sei perspicace cugino”. Le parole sono state inutili.
Siamo finiti a letto insieme un’altra volta.
L’ennesima
volta. Bastava uno sguardo, un saluto accennato per scatenare
nuovamente la passione tra di loro. Quella passione che li aveva
rovinati.
Pensò
alla prima volta che era successo, durante il loro quinto anno. Erano a
casa, per le vacanze di Natale. Al Manor dei Black era stato
organizzato un ricevimento per il compleanno di Andromeda. La solita
noiosa festa, in cui i ragazzi facevano finta di divertirsi, mentre i
genitori ballavano un valzer al suono dei violini o bevevano champagne
parlando di politica.
“Anche tu qui?”
“Mi
conosci. Sai che non resisterei per più di mezzora. Nessuno
noterà la mia assenza. Non sono io la stella
stasera”disse, scrollando le spalle con indifferenza.
“Andromeda potrebbe rimanerci male. È la tua preferita del resto”
“Dici davvero? Credevo di averti dimostrato il contrario”
“Agli occhi degli altri è così. E tu la adori”
“Non
come adoro te” disse, sporgendosi per baciarla. Le strinse la
vita sottile con un braccio, mentre la bocca esplorava famelica quella
della cugina. Un’insolita scarica elettrica percorse i loro corpi.
“Sei bellissima stasera…”. Lei gli impedì di continuare, continuando a baciarlo.
Avevano fatto l’amore lì, in quella veranda abbandonata in una delle tante ale dell’immensa villa.
Si portò una mano al viso, sfiorandosi le labbra. Avevano ancora il suo sapore.
“Suppongo che domani non ci sarai”
“E’
inutile che ti risponda. Tuo padre non esiterebbe a lanciarmi qualche
terribile maledizione se provassi a farmi vivo. E tuo marito farebbe lo
stesso”
“Rodolphus non è ancora mio marito”
“Ancora per poco. Bellatrix Lestrange…suppongo che da domani dovrò chiamarti così”
“Avrei preferito restare una Black per sempre” rispose scocciata, lanciandogli un’occhiata di fuoco.
“Ne abbiamo già parlato Bella”
“L’alternativa
sarebbe una vita fatta di fughe e timore. O sbaglio? Mi dispiace Sir,
non è quello che voglio”
“Sai
perché non invidio Lestrange? Perché in fondo non ti
avrà mai. Tu appartieni a me” disse, prendendole il volto
fra le mani.
30 ottobre 1979
Nuova riunione
dell’Ordine. “Dobbiamo cercare di reclutare nuove spie. Il
potere di Lord Voldemort sta crescendo” ha detto Remus. Ho
pensato a Bellatrix, al marchio nero che deturpa la pelle del suo
braccio.
Tirò su la manica, scoprendolo. Eccolo, il simbolo della sua fedeltà.
“Ti sei fatta marchiare alla fine”
“Sapevi che era quello che volevo”
“Suppongo che da ora siamo nemici. Cosa vuoi Bella? Non ti sarai spinta fin qui senza un motivo valido scommetto”
Abbassò la testa. “Solo te mi conosci davvero Sir” rispose amaramente.
“Sono
venuta a salutarti. Questa è l’ultima volta che mi vedi.
Continuare a vederci è troppo rischioso”
Si alzò, avvicinandosi alla donna.
“Non
posso lasciarti andare senza prima aver sfiorato le tue labbra. I tuoi
baci sono come il veleno. Capaci di stordirmi. E non voglio essere
cosciente quando saprò di averti persa”
Si
abbandonò tra le braccia dell’uomo. Una violenta passione
li scosse. Ma non si sarebbero lasciati andare stavolta. Dovevano
lasciarsi da nemici…anche se tutto era così
seducente e peccaminoso.
Si staccò da lui. Senza fiato.
“Ti amo Bellatrix”
Lo guardò, continuando a respirare ansante. I suoi occhi vitrei e freddi si fecero lucidi.
“Addio Sirius” disse, sbattendo la porta della stanza.
Non si erano più visti.
Fino quel giorno “Avada Kedavra” ed era scomparso.
“Cosa ho fatto Sir?” sussurrò.
Una pagina
cadde. Un sottile foglio piegato in due che sapeva di muschio e viole.
Lo riconobbe subito. Era il suo profumo. Lo aprì: Tanti auguri.
B.L. Il biglietto che lei gli aveva mandato per i suoi diciassette anni.
Sorrise,
dolcemente. Sirius l’aveva conservato per tutti questi anni, e
l’avrebbe fatto finchè non sarebbe diventato polvere.
Sentì il
braccio bruciare. Il suo signore la stava chiamando. Si
smaterializzò. Il numero 12 di Grimmauld Place rimase di nuovo
vuoto.
Ok,
le mie fic non vengono aggiornate da secoli ed io pubblico una one shot
su una coppia inedita per me. Sirius e Bellatrix mi piacciono
moltissimo insieme, due caratteri contrastanti ma simili per molti
aspetti.
Ho intenzione
di scrivere ancora su di loro (a loro ho anche dedicato un cap della
mia raccolta “Impossible love-Irraggiungibile”). Intanto
fatemi sapere se avete gradito questo mio piccolo esperimento!
Un bacione a tutti voi,
Federica
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